Nota dell'editore: questa è la terza di alcune guide che stiamo pubblicando, in cui vi daremo suggerimenti su come scattare foto fantastiche con il vostro smartphone. Tutte le foto e i riferimenti che vedrete in questi articoli sono stati realizzati con lo smartphone Huawei P20 Pro, uno dei migliori smartphone fotografici disponibili al momento della realizzazione del progetto. Tutti i suggerimenti che leggerete in questi articoli rimangono validi per qualsiasi smartphone utilizzerete.Qui potete trovare le altre guide:
Fra gli scatti più diffusi con gli smartphone, i selfie occupano senza dubbio una posizione di rilievo, e non soltanto fra i giovani. Sempre più spesso, infatti, anche persone di mezza età, spinte da vari motivi, non perdono occasione per pubblicare subito i propri autoritratti (o comunque ritratti di gruppo) sulle pagine dei loro profili Facebook o Instagram.
Anche se è apparentemente uno atto "narcisistico", il selfie rappresenta comunque un momento della nostra giornata e può assumere vari significati se accompagnato dalla frase appropriata e magari elaborato da un particolare filtro immagine. Fare un selfie di qualità, tuttavia, richiede però alcune accortezze che cercheremo di spiegarvi in questo servizio.
Partiamo da questa considerazione: purtroppo, la fotocamera frontale degli smartphone è qualitativamente inferiore a quella posteriore, e già questo rappresenta di per se un limite. E' anche vero, però, che i costruttori, ben consci di questo fatto, hanno col tempo migliorato la qualità della stessa, a partire da un aumento della risoluzione, pur sapendo che la stessa non è tutto, in particolare se rapportata alle dimensioni del sensore. Siamo certi però che col tempo vi sarà un progressivo miglioramento proprio per accontentare l'esercito dei selfisti!
Gli smartphone sono molto sensibili, in maniera negativa, alle condizioni di scarsa illuminazione. Nelle puntate precedenti, abbiamo visto che in particolare i sensori d'immagine piccoli come quelli che si usano in questi dispositivi non gradiscono per nulla le basse luci. Se vi ritrovate in un ambiente semi-buio, cercate una fonte luminosa che possa dare un po' di luce in più al vostro scatto: è sufficiente una piccola lampada. E fate in modo di comporre l'immagine in modo che questa luce cada sul viso.
Quando invece siete in condizioni di luce troppo elevata, tipo sotto i raggi diretti del sole, un problema cui ci si imbatte frequentemente è l'insufficiente luminosità del display. Tutti gli smartphone offrono la possibilità di aumentarla, ma non in tutti ovviamente la resa è la medesima. Se la luminosità è insufficiente, si avranno delle difficoltà nel vedere l'immagine e bisognerà andare a tentativi per comporla.
Inquadratura e lunghezza focale
Le basi della fotografia insegnano che le focali ideali per i ritratti sono comprese fra 80 e 120 mm equivalenti nel formato FF, ma in molti casi anche le focali standard (intorno ai 50 mm) vanno più che bene, offrendo una prospettiva naturale. Queste focali non sono certo quelle utilizzate dagli obiettivi delle camere frontali degli smartphone, molto più corte (da 26 a 28 mm), benché possano essere aumentate con lo zoom digitale pur accettando una perdita di qualità. Le ragioni non sono solo tecniche, ma anche pratiche, nel senso che normalmente quando facciamo un selfie vogliamo inserire il nostro ritratto entro un "contesto" paesaggistico o uno sfondo ben precisi. E l'unico modo per riprendere il volto insieme allo sfondo è quello di usare un grandangolo.
Tuttavia, come è noto il grandangolo esalta la prospettiva, quindi fate attenzione a scegliere il vostro lato migliore perché se ad esempio avete un naso un po' pronunciato, con il grandangolo non farete altro che esaltarlo! Allo stesso modo, qualsiasi tratto del volto caratterizzato da tratti somatici particolari sarà evidenziato dalla fotocamera.
Salendo con la lunghezza focale, e quindi zoomando, ci potremo avvicinare alle focali più idonee ai ritratti, ma ovviamente il viso andrà a riempire sempre di più il fotogramma sino al punto di non vedersi nella sua totalità (perlomeno tenendo il cellulare in mano, come si fa solitamente) e lo sfondo cambierà totalmente, offrendo sempre meno dettagli e lasciando solo macchie di colore, anche perché fuori fuoco.
I filtri
I filtri per i selfie servono per migliorare la qualità degli autoritratti. Quasi tutti gli smartphone ne sono dotati, ma sono realmente efficaci? Lo Huawei P20 Pro, oltre all'effetto bokeh anche sui selfie (attivo in modalità Ritratto e Foto) include un filtro "Bellezza" regolabile fra 0 e 10 che agisce tramite AI (Intelligenza Artificiale) e l'illuminazione 3D, ideale per scattare dei ritratti con alle spalle un paesaggio. Questa combinazione di effetti permette di regolare il tono della pelle conferendo un colorito luminoso e dettagli del viso più definiti. Dalle prove effettuate, la pelle risulta più tonica e levigata, le ciglia più definite (l'algortimo di AI interviene quindi in maniera selettiva) ed elimina i difetti dati dall'eccessivo contrasto fra alte luci e ombre. Grazie a ciò, un filtro Instagram risulta sostanzialmente inutile.
Vediamo come agiscono questi filtri in pratica:
Effetto bokeh
Filtro bellezza
Modalità 3D
Il modo 3D di cui è dotato il P20 Pro agisce sull'illuminazione creando un effetto artificiale specifico, per questo abbiamo vari preset che si chiamano rispettivamente illuminazione tenue, a farfalla, split, stage, classica.I primi tre non sono molto marcati, come mostra la seguente sequenza:
Tuttavia gli effetti 3D possono essere applicati anche in seguito, con la flessibilità di poter variare l'origine dei punti luci e la loro intensità:
Nota dell'editore: questa è la terza puntata di un progetto di guide nelle quali vi daremo suggerimenti su come scattare foto fantastiche con il vostro smartphone. Qui di seguito trovate gli articoli già pubblicati:
Uno dei migliori smartphone per provare sul campo questi consigli è sicuramente lo Huawei P20 Pro.