I Pixel 9 hanno memorie più lente ed energivore, è davvero un problema?

Google sceglie ancora chip UFS 3.1 nonostante tutti i flagship usino UFS 4.0, ripetendo la strategia dell'anno scorso.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Google ha equipaggiato l'intera serie Pixel 9 con memorie di tipo UFS 3.1, nonostante fosse disponibile e utilizzata da altri la più veloce UFS 4.0 già prima del rilascio del Pixel 8. L'azienda ha confermato questa scelta per tutti i suoi nuovi modelli.

La decisione di Google solleva interrogativi, considerando che lo standard UFS 4.0 è stato annunciato a metà 2022 e viene utilizzato su smartphone di punta dal 2023. Mentre può essere comprensibile per dispositivi di fascia media o entry-level, risulta più discutibile per modelli premium come il Pixel 9 Pro o la sua variante XL lanciati nel 2024, soprattutto se ambiscono a competere per il titolo di miglior smartphone dell'anno.

Più lente ma anche più energivore

UFS 4.0 offre velocità di lettura doppie e 1,6 volte superiori in scrittura rispetto a UFS 3.1, traducendosi in multitasking fluido e tempi di caricamento delle app più rapidi. Tuttavia, come sottolinea Android Authority, le prestazioni della memoria dipendono anche da altri fattori come il chipset e il controller di memoria dello smartphone.

UFS 4.0 è dal 25% al 45% più efficiente dal punto di vista energetico

Nonostante le differenze teoriche, nella pratica l'impatto potrebbe essere meno evidente per l'utente medio. Per le app più comuni come Facebook, WhatsApp e Maps, anche i chip UFS 2.2 risultano sufficienti. Il Pixel 9 è comunque abbastanza veloce da sfruttare appieno una tipica connessione USB 3.0 da 5Gbps per il trasferimento dati verso un computer.

La migliore efficienza dei chip di nuova generazione si traduce in un consumo di batteria significativamente inferiore rispetto a quello dei chip UFS 3.1. Lo storage, ad ogni modo, rappresenta solo una piccola percentuale del consumo energetico complessivo di uno smartphone.

Un problema piccolo oggi e grande domani?

La scelta di Google solleva alcune perplessità, soprattutto considerando l'aumento di prezzo dei nuovi smartphone rispetto alla generazione precedente. Inoltre, trattandosi di smartphone incentrati sull'IA, avrebbero potuto beneficiare di velocità di archiviazione superiori per caricare più rapidamente i modelli di intelligenza artificiale nella RAM.

Con sette anni di supporto previsti per il Pixel 9, la tecnologia di storage più datata potrebbe mostrare i suoi limiti negli ultimi anni di utilizzo. UFS 3.1 manca inoltre di alcune funzionalità avanzate presenti in UFS 4.0, come il wear leveling che prolunga la vita dei dispositivi di archiviazione a stato solido.

Nonostante ciò, per la maggior parte degli utenti le prestazioni quotidiane del Pixel 9 dovrebbero risultare più che adeguate. La scelta di Google potrebbe essere stata dettata da considerazioni di costo o disponibilità dei componenti, ma lascia spazio a miglioramenti nelle future generazioni di dispositivi.

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