Google sta lavorando intensamente sulla prossima generazione dei suoi smartphone di punta, la serie Pixel 10, e le ultime indiscrezioni suggeriscono un significativo passo avanti in termini di prestazioni, in particolare in una fase cruciale dell'esperienza utente: l'avvio del dispositivo. Secondo note scoperte nel codice dell'Android Open Source Project (AOSP), attribuite a un ingegnere di Google, i modelli Pixel 10 potrebbero vantare un tempo di caricamento ridotto del 30%. Una notizia che farà piacere ai futuri possessori, spesso frustrati dai tempi di attesa all'accensione.
Sebbene il contesto esatto del "caricamento" non sia specificato al 100%, è molto probabile che si riferisca alla sequenza di avvio del sistema operativo. Lo stesso documento menziona anche una riduzione del 25% del tempo di caricamento per il "Pixel Fold", suggerendo che Google stia lavorando anche a una nuova generazione del suo pieghevole, potenzialmente denominato Pixel 10 Pro Fold, che beneficerà anch'esso di ottimizzazioni significative.
Questa accelerazione non sarà un miglioramento isolato, ma la diretta conseguenza di un cambiamento strategico fondamentale per Google. Con la serie Pixel 10, prevista per il 2025, l'azienda abbandonerà l'architettura semi-custom basata sui chip Exynos di Samsung, utilizzata dal Tensor G1 introdotto con i Pixel 6 fino al Tensor G4 dei Pixel 9. Il cuore pulsante dei nuovi Pixel sarà il Tensor G5, il primo Application Processor (AP) interamente progettato "in-house" da Google, basato sulla propria architettura derivata da ARM.
Questo rappresenta un punto di svolta cruciale. Similmente a quanto fatto da Apple con i suoi chip della serie A e M, Google mira ad avere un controllo completo sull'hardware e sul software, permettendo un'ottimizzazione più profonda e l'implementazione di funzionalità esclusive, specialmente nel campo dell'intelligenza artificiale, da sempre un punto di forza dei Pixel.
Il cambiamento non riguarda solo la progettazione, ma anche la produzione. Google ha deciso di affidare la fabbricazione del Tensor G5 a TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), leader mondiale nel settore dei semiconduttori. TSMC utilizzerà il suo avanzato processo produttivo a 3 nanometri (3nm). Questo nodo tecnologico più piccolo, rispetto ai 4nm utilizzati per il Tensor G4 (prodotto da Samsung Foundry), promette non solo prestazioni superiori ma anche una maggiore efficienza energetica, traducendosi potenzialmente in una migliore durata della batteria.
Il passaggio da Samsung Foundry a TSMC comporta però una conseguenza tecnica rilevante: la perdita dell'accesso all'ISP (Image Signal Processor) di Samsung. L'ISP è un componente critico che elabora i dati grezzi catturati dal sensore della fotocamera, trasformandoli nell'immagine finale che vediamo sullo schermo. È fondamentale per la qualità delle foto e dei video.
Per ovviare a ciò, Google ha sviluppato un ISP proprietario per il Tensor G5. Sebbene rappresenti una sfida ingegneristica, questa mossa offre anche un'opportunità unica. Avendo progettato internamente CPU, GPU, unità AI e ora anche l'ISP, Google potrà farli lavorare in sinergia in modo molto più stretto. L'aspettativa è che questa integrazione verticale porti a miglioramenti tangibili nelle capacità fotografiche, rafforzando ulteriormente uno degli aspetti più apprezzati dei telefoni Pixel.
Come da tradizione, ci si aspetta che Google offra un'anteprima della serie Pixel 10 durante la conferenza per sviluppatori Google I/O 2025, che solitamente si tiene a maggio. Considerando che Apple ha già annunciato le date della sua WWDC 2025 (9-13 giugno), è probabile che un annuncio ufficiale sulle date di Google I/O arrivi a breve.