Immagine di Huawei Mate X6, multitasking superiore e sorprendente cameraphone | Recensione
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Huawei Mate X6, multitasking superiore e sorprendente cameraphone | Recensione

Si rivela ottimo per chi vuole spezzare le "catene" di Google e liberarsi dall'ecosistema senza però rinunciare completamente a tutte le app e le funzioni di Android.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

  • Pro
    • Costruzione e design eccellenti
    • Software piacevole e ricco di funzionalità
    • Fotocamere complete e molto capaci (per un pieghevole)
    • Display luminosi e di qualità
    • Ricarica molto rapida (anche wireless)
  • Contro
    • Manca il 5G
    • L'hardware non è potente come quello dei concorrenti
    • L'autonomia è buona ma potrebbe essere migliore
    • Non ha i servizi Google nativi
    • Prezzo elevato

Il verdetto di Tom's Hardware

Huawei Mate X6 si afferma come un trionfo di design e ingegneria pieghevole. La sua eleganza, la straordinaria sottigliezza e la qualità costruttiva sono ai vertici del mercato. Gli schermi sono magnifici e il comparto fotografico offre risultati eccellenti in diverse occcasioni. L'implementazione del multitasking è tra le migliori che abbia mai provato, rendendo l'uso produttivo un vero piacere. La ricarica è rapidissima. Tuttavia, questi pregi si scontrano con compromessi importanti: l'assenza dei servizi Google richiede adattamento, le prestazioni non sono da vero top di gamma 2025 (specialmente la GPU), manca il 5G e l'autonomia si è rivelata appena inferiore alle aspettative. È un dispositivo splendido ma specifico, destinato a chi è disposto a convivere con le sue limitazioni software e hardware, pagando un prezzo premium. Una scelta molto valida ma consapevole, è per un pubblico esigente e informato.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Huawei Mate X6

Huawei Mate X6

La nuova generazione di smartphone pieghevole a libro di Huawei è ancora più robusto e più sottile.

Huawei Mate X6: la recensione in un minuto

Huawei Mate X6 si presenta come un capolavoro di design nel mondo dei pieghevoli. È incredibilmente sottile (appena 4,6mm aperto) e leggero (239g), costruito con materiali pregiati come alluminio aerospaziale, vetro Kunlun Glass 2 e pelle vegana, risultando squisito al tatto e alla vista. La cerniera è robusta, mentre la certificazione IPX8 garantisce tranquillità contro l'acqua. I due display, esterno da 6,45" ed interno da 7,93", sono entrambi splendidi pannelli LTPO OLED a 120Hz, molto luminosi e con ottimi colori, anche se la piega interna, seppur minima, è ancora visibile.

Sotto la scocca, il chip Kirin 9020 offre prestazioni fluide nell'uso quotidiano e un'esperienza multitasking eccezionale, forse la migliore sul mercato grazie alle intuitive gesture di EMUI 15. Tuttavia, la potenza bruta, specialmente della GPU, non è al livello dei top di gamma 2025 e soffre di throttling sotto sforzo, limitando il gaming ad alte prestazioni. Il comparto fotografico è da vero flagship "Pura": il sistema a tre lenti (principale 50MP con apertura variabile, tele 4x 48MP con super macro, ultrawide 40MP con AF) scatta foto eccellenti di giorno e di notte, con colori brillanti e grande dettaglio, specialmente dalla principale e in modalità telemacro. I video sono buoni e molto stabili, ma non raggiungono la stessa eccellenza delle foto.

I compromessi principali riguardano il software e la connettività: mancano i servizi Google (anche se workaround come microG/Aurora Store risolvono il 99% delle necessità per chi non è "Google-dipendente") e non c'è il 5G. L'autonomia della batteria da 5110mAh è buona ma non eccezionale, deludendo un po' le aspettative rispetto alla concorrenza. Fortunatamente, la ricarica è rapidissima, sia cablata a 66W (con caricatore incluso) che wireless a 50W.

Prezzi

Il Huawei Mate X6 è stato lanciato in Italia nelle colorazioni Nebula Red e Black al prezzo di 1999 euro. È al momento offerto con 300 euro di sconto sul negozio ufficiale del marchio. Tutti i clienti che acquisteranno un Huawei Mate X6 otterranno gratuitamente il servizio Huawei Care - Protezione Danno Accidentale, che prevede una sostituzione gratuita dello schermo per danno accidentale durante i primi 3 mesi dall'acquisto.

Si tratta di un prezzo molto elevato, sebbene a livello di complessità ingegneristica il prodotto giustifichi il suo posizionamento. In Occidente, però, la mancanza di 5G e la presenza di un SoC non all'altezza della concorrenza rende più difficile consigliarlo.

Huawei Mate X6: la recensione completa

Huawei continua la sua esplorazione nel pionieristico segmento degli smartphone pieghevoli. Fin dal debutto del primo Mate X al Mobile World Congress del 2019, l'azienda ha dimostrato una visione audace, introducendo un fattore di forma completamente nuovo che ha ridefinito le possibilità del design mobile. Cinque anni dopo, questa traiettoria innovativa culmina nel lancio del Huawei Mate X6, l'ultimo erede di questa prestigiosa linea e un dispositivo che aspira a consolidare la leadership di Huawei nella tecnologia pieghevole.

Presentato come un dispositivo globale, a differenza del predecessore Mate X5 destinato al mercato cinese, il Mate X6 si propone come un concentrato di eccellenza ingegneristica e stilistica. È uno smartphone pieghevole "a libro" che cattura immediatamente l'attenzione per il suo design incredibilmente sottile, per l'integrazione di schermi di alta qualità e un comparto fotografico sulla carta di livello premium.

Huawei stessa lo definisce come "un vero smartphone flagship che si piega". L'azienda enfatizza come questo risultato sia frutto di una visione strategica lungimirante e di incessanti investimenti in ricerca e sviluppo, mirando a unire il meglio in termini di prestazioni pieghevoli, design, durabilità, fotocamera ed esperienza utente innovativa.

Tuttavia, il percorso di Huawei nel mercato globale non è privo di ostacoli. Le note limitazioni commerciali impattano l'esperienza utente, principalmente per l'assenza dei Google Mobile Services (GMS) e la mancanza di connettività 5G. Sebbene esistano soluzioni alternative per mitigare l'assenza delle app Google, queste limitazioni, unite a prestazioni del chipset che, secondo le analisi, si collocano più nella fascia media che in quella di un vero flagship odierno e a un prezzo di lancio decisamente elevato (attorno ai 2000€ in Europa), rappresentano fattori cruciali da considerare.

Fatico ancora a credere quanto sottili e robusti sono i pieghevoli d'oggi

Il design è indubbiamente uno degli aspetti in cui il Huawei Mate X6 eccelle di più. Innanzitutto, la sottigliezza è straordinaria: appena 4,6mm quando aperto e circa 9,85-9,9mm da chiuso. Questo lo rende uno dei pieghevoli più sottili che abbia mai maneggiato, quasi alla pari con l'Honor Magic V3. Insieme al peso contenuto di 239 grammi, risulta incredibilmente comodo da usare, quasi dimenticandosi di avere tra le mani un dispositivo pieghevole quando è chiuso. Le linee curve e l'estetica generale contribuiscono a una sensazione di grande raffinatezza.

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I materiali confermano questa impressione premium. Il telaio in alluminio di grado aerospaziale trasmette solidità e promette una resistenza superiore alla media. Il vetro Kunlun Glass di seconda generazione sullo schermo esterno offre una protezione eccellente contro le cadute accidentali, un aspetto che infonde sicurezza nell'uso quotidiano. Ho apprezzato molto la finitura posteriore in pelle vegana della versione nera che ho testato: opaca, piacevole al tatto e apparentemente resistente. La qualità costruttiva generale è impeccabile, solida e di altissimo livello.

L'elemento più caratterizzante del retro è l'isola fotografica "Space Age Orbit". È un modulo imponente, spesso, che non passa inosservato, ma non è fastidioso. Esteticamente è ben integrato, con bordi smussati che ne ammorbidiscono l'impatto. È un piccolo compromesso funzionale in nome della potenza fotografica di cui parlerò più avanti.

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La nuova cerniera è un altro capolavoro di ingegneria. Non solo riduce lo spessore ma, grazie all'uso di acciaio ad altissima resistenza, garantisce che lo smartphone sia quasi perfettamente piatto una volta aperto e stabilità in modalità parzialmente piegata. L'ho trovata molto solida: gli angoli in cui resiste senza scattare nelle posizioni "completamente aperta" e "completamente chiusa" potrebbero essere migliori rispetto ad altri pieghevoli, ma ciò non influisce negativamente sull'esperienza d'uso. L'apertura si conclude con uno scatto morbido. La chiusura è assistita da magneti.

La certificazione IPX8 offre tranquillità contro gli schizzi e le immersioni accidentali in acqua dolce, anche se bisogna sempre prestare attenzione alla polvere, tallone d'Achille comune a molti pieghevoli.

Il tasto di accensione include un lettore capacitivo di impronte. Si è dimostrato costantemente rapido e affidabile durante il mio periodo di prova. La configurazione iniziale richiede un movimento circolare del dito, un sistema un po' diverso dal solito, ma una volta registrata l'impronta, lo sblocco è istantaneo. Ho trovato i tasti del volume un po' piccoli, ma ci si fa l'abitudine. 

La qualità emerge anche dai display

I due display del Huawei Mate X6 sono entrambi di altissima qualità, basati su tecnologia LTPO OLED, il che si traduce in refresh rate adattivo da 1 a 120Hz. Questo garantisce grande fluidità quando serve e aiuta a contenere i consumi quando si visualizzano contenuti statici. Supportano entrambi i contenuti HDR e presentano piccoli fori per le fotocamere selfie. Le cornici attorno ai display sono piacevolmente sottili.

Lo schermo esterno da 6,45 pollici (2440x1080 pixel) è leggermente curvo sui quattro lati. La luminosità è eccellente, il picco dichiarato è di 2500 nit, più che sufficienti per una visibilità ottimale anche sotto la luce diretta del sole. La luminosità minima è molto bassa, ideale per non affaticare la vista al buio. Il PWM dimming a 1440Hz aiuta a ridurre lo sfarfallio a basse luminosità, un toccasana per gli occhi sensibili.

Aprendo il dispositivo si svela l'ampio schermo interno da 7,93 pollici (2440x2240 pixel), quasi quadrato. Supporta 1 miliardo di colori e anche qui la luminosità è ottima, con un picco di 1800 nit dichiarati. La luminosità minima di questo schermo scende esattamente come quella del display esterno e gode anch'esso del PWM dimming a 1440Hz e del refresh rate adattivo dei pannelli LTPO. La presenza di una piastra di supporto in fibra di carbonio sotto il pannello flessibile dovrebbe garantirne una maggiore durabilità nel tempo. Come su tutti i pieghevoli, c'è una pellicola protettiva preapplicata che non va rimossa.

Entrambi gli schermi offrono un'esperienza visiva stupenda. I colori sono accesi e le opzioni di calibrazione permettono di adattarli ai propri gusti. La piega sullo schermo interno è, inevitabilmente, presente seppur minima. Non l'ho trovata eccessivamente invadente nell'uso quotidiano. È relativamente poco profonda, ma forse leggermente più marcata rispetto a quella di Oppo Find N5. È un aspetto su cui c'è ancora margine di miglioramento nella tecnologia dei pieghevoli.

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Un dispositivo scattante, nonostante tutto

Il cuore pulsante del Huawei Mate X6 è il chipset Kirin 9020, una soluzione proprietaria sviluppata internamente. Si tratta di un SoC octa-core realizzato con processo produttivo a 7nm, affiancato da una GPU Maleoon 920. La configurazione che ho testato include 12GB di RAM LPDDR5X e 512GB di storage UFS, specifiche adeguate per un dispositivo di fascia premium.

Nell'uso quotidiano, il Mate X6 si è rivelato sempre fluido e reattivo. Non ho riscontrato lag o impuntamenti evidenti, nemmeno durante il multitasking spinto o con diverse app aperte in background. Il sistema operativo sembra ben ottimizzato per questo hardware, nonostante questo chip non sia - a livello di forza bruta - potente quanto i migliori SoC sul mercato.

Analizzando i benchmark e le prestazioni sotto sforzo, emergono alcuni limiti. La CPU offre un buon livello prestazionale, un passo avanti rispetto alla generazione precedente di Kirin, ma non raggiunge i picchi dei più recenti processori Snapdragon o MediaTek. Il vero punto debole è la GPU: nei test grafici, i risultati la collocano decisamente in una fascia media, lontana dalle prestazioni necessarie per il gaming ad altissimi livelli o per sfruttare tecnologie come il ray tracing.

Inoltre, ho notato un throttling termico piuttosto marcato durante i test di stress prolungati, specialmente quando lo smartphone era chiuso. Le prestazioni tendono a calare per mantenere le temperature sotto controllo. Sebbene aprendo il dispositivo la situazione migliori leggermente grazie alla maggiore superficie dissipante, non raggiunge la stabilità di altri top di gamma. Questo significa che per sessioni di gioco molto lunghe e intense, ci si potrebbe aspettare un calo dei frame rate. Detto ciò, per un uso ludico più occasionale, il chipset sembra cavarsela discretamente con la maggior parte dei titoli.

Un aspetto positivo è la gestione termica nell'uso normale: il pieghevole non è mai diventato eccessivamente caldo, segno di un buon sistema di dissipazione che sfrutta materiali come il grafene.

Smartphone Geekbench 6 AnTuTu AiTuTu 3DMark
Single-core Multi-core Wild Life Extreme Wild Life Extreme Stress Test
Huawei Mate X6 1570 4780 1147276 54601

1622

(9,71 fps)

1625 - 814

(50,1%)

Oppo Find N5 2711 7734 1702916 1970773

5845

(35,00 fps)

6116 - 3290

(53,8%)

Honor Magic V3 2098 6347 1446250 1385665

4334

(25,96 fps)

4546 - 2505

(55,1%)

Samsung Galaxy Z Fold6 2214 6689 1465465 1466045

3947

(23,63 fps)

4459 - 2007

(45%)

OnePlus Open 1567 4482 1281813 3904082

3662

(21,93 fps)

3530 - 2379

(67,4%)

La connettività offre luci e ombre. Troviamo Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2, NFC e il sempre utile LED a infrarossi per controllare TV e altri dispositivi. La mancanza del 5G, però, è una rinuncia importante per uno smartphone di questo calibro e prezzo nel 2025, limitando la velocità dei dati mobili alle reti 4G.

Infine, l'audio stereo prodotto dai due altoparlanti è di buona qualità, con un suono ricco e ben bilanciato. Il volume massimo è adeguato, anche se non da record. Ho notato una leggera vibrazione sul retro in corrispondenza dell'altoparlante inferiore durante la riproduzione a volumi elevati.

L'autonomia e la gestione energetica sono aspetti fondamentali, specialmente su un pieghevole con due ampi display. Il Huawei Mate X6 monta una batteria da 5110mAh al silicio-carbonio. Questa tecnologia permette una maggiore densità energetica, consentendo di alloggiare una batteria capiente in un corpo così sottile.

Nonostante la capacità promettente, i test di autonomia non sono stati particolarmente entusiasmanti, risultando al di sotto delle aspettative per un dispositivo di questa fascia. Il test PCMark Work 3.0 Battery (a display aperto) ha restituito un risultato di 10:54h contro le 13:37h di Find N5, che è pure più potente.

Questi dati suggeriscono che, nonostante la batteria capiente, l'efficienza energetica del chipset o l'ottimizzazione software potrebbero non essere al top, portando a un'autonomia buona ma non eccezionale.

Fortunatamente, il Mate X6 recupera terreno sulla ricarica, che è davvero eccellente:

  • Ricarica cablata: Supporta la Huawei SuperCharge da 66W e, cosa importante, l'alimentatore compatibile è incluso in confezione.
  • Ricarica wireless: Offre la ricarica wireless Huawei SuperCharge da ben 50W, un valore impressionante.
  • Ricarica inversa: Può ricaricare altri dispositivi sia in modalità wireless (fino a 7,5W) che tramite cavo (5W).

Oltre alla ricarica molto veloce in caso di necessità, ho apprezzato la presenza della funzione "Smart Charge", che ottimizza la ricarica notturna per preservare la salute della batteria nel tempo, rallentando la fase finale e completandola poco prima della sveglia, o permettendo di impostare un limite massimo di carica.

DNA fotografico da vero "Pura"

Il comparto fotografico è da sempre un fiore all'occhiello di Huawei e le mie aspettative per il Mate X6 erano alte. Devo dire che, in gran parte, non sono state deluse. Ho trovato un sistema hardware potente e versatile, guidato dalla tecnologia XMAGE e supportato dal sensore "Ultra Chroma" che promette (e in gran parte mantiene) un'eccellente accuratezza dei colori.

Il modulo posteriore è davvero completo: si affida a un sensore principale da 50MP stabilizzato otticamente (OIS), la cui caratteristica più affascinante è l'apertura fisica variabile da f/1.4 a f/4.0, un vero strumento di controllo creativo. Accanto a questo, troviamo un eccellente teleobiettivo periscopico da 48MP, anch'esso con OIS, che offre uno zoom ottico 4x (equivalente a 90mm) e si rivela un sorprendente obiettivo telemacro, capace di mettere a fuoco dettagli minuti da soli 5cm di distanza. Completa il trio un ultra-grandangolare da 40MP con un ampio campo visivo di 120° e, cosa molto utile, dotato di autofocus, che gli consente di scattare anche macro tradizionali da 2,5cm. Ad assistere questo arsenale ci sono il sensore di spettro Ultra Chroma per la fedeltà cromatica, l'autofocus Laser e l'uso di sensori con filtro RYYB per catturare più luce. Non mancano le due fotocamere frontali da 8MP, una per lo schermo esterno e una per quello interno.

Passando alla qualità fotografica diurna, la fotocamera principale produce scatti generalmente eccellenti. Ho apprezzato l'abbondanza di dettagli fini, un bilanciamento del bianco molto accurato e colori che sono al contempo brillanti dove serve ma naturali. L'apertura variabile è un plus notevole: permette di giocare con la profondità di campo, isolando il soggetto con splendidi bokeh a f/1.4, o garantendo una maggiore nitidezza su più piani chiudendo il diaframma. Devo ammettere che a volte ho notato una tendenza a una post-elaborazione piuttosto decisa, risultando in immagini molto luminose e nitide; questo stile può avere un grande impatto visivo, anche se personalmente a volte preferirei un look leggermente più naturale. Molto buona la qualità dello zoom digitale 2x derivato da questo sensore.

Gli scatti con il teleobiettivo a 4x sono superbi, caratterizzati da una resa molto naturale, ampia gamma dinamica e colori consistenti con un buon livello di dettaglio. La vera magia, però, si sprigiona in modalità telemacro: le foto scattate a 5cm dal soggetto sono semplicemente fantastiche, ricche di dettagli e con uno sfocato piacevole e progressivo. Peccato che spingendosi fino a 10x, lo zoom diventi puramente digitale e la perdita di dettaglio sia troppo evidente per risultati davvero appaganti.

L'ultra-grandangolare offre risultati molto buoni, con un livello di dettaglio apprezzabile per questa tipologia di lente, colori fedeli e un'ampia gamma dinamica. L'autofocus si rivela utile per macro creative da distanza ravvicinata, anche se per qualità dello sfocato e dettaglio preferisco nettamente la modalità telemacro del teleobiettivo. In alcune scene complesse, ho notato una leggera tendenza all'eccessiva nitidezza e qualche dettaglio meno definito ai bordi dell'inquadratura.

Infine, il Mate X6 eccelle nei ritratti, disponibili a 1x, 2x e 4x. La separazione del soggetto dallo sfondo è precisa e l'effetto bokeh è molto gradevole e naturale. L'unica piccola critica è una tendenza a saturare un po' troppo i colori in questa modalità.

Quando la luce cala, il Mate X6 continua a difendersi bene. La fotocamera principale, grazie all'ampia apertura f/1.4 e al sensore RYYB, cattura foto notturne eccellenti anche senza ricorrere alla modalità Notte dedicata. Il livello di dettaglio rimane ottimo, il rumore è ben controllato e i colori conservano vivacità e accuratezza. Ho trovato la modalità Notte un po' artificiale. Sorprendentemente valido anche lo zoom 2x in notturna. Il teleobiettivo a 4x si dimostra capace anche al buio, producendo scatti naturali, con dettaglio sufficiente e buona gestione del rumore, mentre lo zoom 10x in notturna non è consigliabile. L'ultra-grandangolare offre scatti notturni buoni e pienamente utilizzabili, sebbene con meno dettaglio rispetto alla principale e una resa un po' meno nitida.

Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla qualità delle due fotocamere selfie da 8MP. Nonostante la risoluzione non elevatissima, producono scatti dettagliati, con colori accurati e buona gamma dinamica. Forse a volte tendono a essere un po' troppo luminosi per i miei gusti, ma la qualità generale è decisamente alta. Chiaramente, per ottenere il massimo, si possono sempre sfruttare le fotocamere posteriori usando lo schermo esterno come mirino, ottenendo selfie di qualità superiore.

Passando ai video, il Mate X6 registra fino a 4K a 60fps con le fotocamere posteriori e 4K a 30fps con quelle anteriori. Il punto di forza assoluto qui è la stabilizzazione: fluida e molto efficace in ogni condizione. La qualità video diurna è generalmente buona, con colori accurati e ampia gamma dinamica, ma ho percepito una generale mancanza di nitidezza rispetto alle fotografie, con un aspetto a volte un po' "morbido" o "slavato". Lo zoom in modalità video perde dettaglio più rapidamente rispetto alla controparte fotografica.

In condizioni di scarsa luminosità, la fotocamera principale si comporta molto bene, catturando video dettagliati e con buon controllo del rumore, mentre le altre lenti mostrano più i limiti, con una riduzione del rumore più aggressiva che impasta un po' i dettagli. Ho notato anche qualche difficoltà nella gestione delle alte luci, come i fari delle auto di notte. Nel complesso, quindi, la qualità video è buona e affidabile, ma non raggiunge l'eccellenza che ho riscontrato nel comparto fotografico.

A livello software, l'app fotocamera offre tutte le funzionalità che ci si aspetta da un top di gamma, inclusa un'ottima modalità Pro con controllo manuale dell'apertura. La natura pieghevole del dispositivo abilita poi modalità di scatto uniche, come l'uso dello smartphone semi-aperto come treppiede o l'uso facilitato delle lenti posteriori per i selfie.

Il pieghevole per chi non è "Google-dipendente"

Il Huawei Mate X6 arriva con EMUI 15, la veste internazionale di HarmonyOS 4.3. Pur essendo basato su un core Android 12 AOSP, l'esperienza utente è distintamente Huawei.

L'interfaccia è moderna, fluida e familiare per chi ha già usato dispositivi Huawei. Apprezzo le nuove opzioni di personalizzazione della lockscreen, incluse quelle interattive e divertenti come "Emoji Crush" (emoji che reagiscono ai movimenti) e "Air Hoops" (un mini-gioco di basket). Si può personalizzare lo stile delle icone. Le app preinstallate coprono le esigenze di base (Galleria, Musica, File, Browser Petal, Mappe Petal, Telecomando Smart per l'IR blaster) e non è presente eccessivo bloatware.

L'implementazione del multitasking è una delle migliori che abbia mai provato su uno smartphone, pieghevole o meno. Sfruttare l'ampio schermo interno è un piacere grazie allle gesture intuitive:

  • Split Screen: Attivarlo è immediato con uno swipe dall'angolo inferiore sinistro. Si possono affiancare due app regolando liberamente lo spazio dedicato a ciascuna.
  • Finestre Flottanti: Uno swipe dall'angolo inferiore destro trasforma l'app in una finestra mobile, facile da ridimensionare, minimizzare sul bordo o richiamare con un tocco.
  • Live Multi-task: Permette di gestire fino a tre app contemporaneamente in modo efficiente. Le transizioni tra schermo interno ed esterno sono immediate e senza incertezze. Questa eccellenza nel multitasking è un vantaggio enorme per la produttività su un dispositivo pieghevole.

La possibilità di affiancare più applicazioni attive a schermo intero, in modo simile a OnePlus Canvas, completa una suite di gestione delle app che, a mio parere, è seconda solo a quella di Oppo/OnePlus.

L'aspetto più "critico" del software Huawei è che Mate X6 non ha accesso ufficiale ai servizi Google. Ho dovuto installare soluzioni alternative come Aurora Store e microG per poter utilizzare app come YouTube, Google Maps o installare altre app tramite l'alternativa Open Source al Play Store. Il processo è semplice anche per utenti non troppo esperti e quasi tutte le app funzionano bene, inclusa la ricezione delle notifiche.

Tuttavia, ho riscontrato alcune limitazioni: certe app che richiedono la certificazione dei Play Services non funzionano (come Google Wallet) e altre che richiedono il download dal Play Store non si aprono (per esempio Apple TV+). Inoltre, la qualità di alcuni servizi, come lo streaming video ad alta risoluzione/HDR, può essere limitata. È un compromesso importante da accettare: si può vivere senza GMS, ma l'esperienza non è la stessa di un prodotto Android "standard".

Chi non è troppo legato all'ecosistema Google, tuttavia, può tranquillamente godersi un dispositivo completo e affidabile. Le applicazioni Microsoft funzionano molto bene, incluso Copilot, e l'accesso alle app più importanti tramite Aurora Store colma il gap tra AppGallery e il negozio Google.

Le funzionalità basate sull'intelligenza artificiale sono presenti ma sembrano meno focalizzate sulla IA generativa rispetto ad altri brand. Ho trovato utili la "Rimozione Intelligente" nell'editor foto e la "Cancellazione del Rumore AI" per chiamate più chiare. Manca forse qualche funzione di produttività avanzata basata su IA vista altrove, ma altri brand si appoggiano ai servizi Cloud Gemini a cui Huawei non ha accesso.

Conclusioni

Dopo aver trascorso del tempo con il Huawei Mate X6, il mio giudizio finale è complesso. È innegabilmente un dispositivo affascinante, un trionfo di design industriale applicato al concetto di pieghevole. La sottigliezza estrema, la qualità costruttiva superba e l'eleganza generale lo rendono un oggetto del desiderio. Gli schermi sono magnifici, luminosi e fluidi. Il comparto fotografico scatta foto eccellenti, ricche di dettagli e colori piacevoli, con una versatilità notevole. Il software offre un'esperienza multitasking tra le migliori che abbia mai provato su uno smartphone, rendendo l'uso di più app un vero piacere. La velocità di ricarica è alta.

Tuttavia, non si possono ignorare i compromessi. L'assenza dei servizi Google è un ostacolo reale per alcuni utenti (anche se la soluzione microG e Aurora Store si è rivelata efficace per il 99% delle situazioni) che richiede soluzioni alternative non sempre perfette o immediate, limitando l'accesso a un ecosistema a cui molti utenti sono abituati. Le prestazioni, seppur buone nell'uso quotidiano, non sono da vero top di gamma 2025, specialmente lato GPU e sotto sforzo. La mancanza del 5G è anacronistica per un dispositivo di questo prezzo. Infine, il prezzo elevato lo pone in diretta competizione con alternative che potrebbero offrire un pacchetto più completo o privo di queste limitazioni.

Quindi, a chi consiglio il Huawei Mate X6? È lo smartphone ideale per chi è già immerso nell'ecosistema Huawei o per chi vuole attivamente liberarsi dalle "catene" di Google ma vuole comunque un pieghevole di ottima qualità. È per chi è disposto a scendere a compromessi sulle prestazioni pure e sulla connettività 5G, pur di avere tra le mani un gioiello di design con capacità fotografiche eccellenti in un design pieghevole. Per tutti gli altri, probabilmente esistono alternative più equilibrate sul mercato offerte da altri brand. Il Mate X6 rimane una splendida dimostrazione di ciò che Huawei è capace di fare nel mondo dei pieghevoli, un dispositivo bellissimo e competente, ma che richiede una scelta molto consapevole.

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