Mate 30 Pro è uno degli smartphone più discussi del 2019. Da una parte infatti Huawei è riuscita a realizzare un piccolo capolavoro tecnico, come già emerso dalla nostra anteprima. Dall'altra parte però, si tratta di un dispositivo che è stato investito in pieno dalla vicenda, ormai nota, che vede contrapposta l'azienda cinese agli Stati Uniti.
Questo ha comportato l'impossibilità per Huawei di integrare a bordo del Mate 30 Pro la versione commerciale di Android, dovendo optare per la variante AOSP, esattamente come avviene in Cina. Questo significa niente servizi Google e l'impossibilità di utilizzare il Play Store per installare tutte le altre applicazioni. Un bel problema.
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Abbiamo già realizzato un video ad hoc su questo argomento, proprio per farvi comprendere che cosa significa convivere con uno smartphone senza servizi Google. Potete recuperarlo attraverso il nostro canale YouTube ma il succo della questione è che è possibile utilizzare un dispositivo del genere senza Play Store, Gmail, Maps, solo per citarne alcuni.
È evidente però come non sia una situazione adatta a tutti, anche perché aggirare l'assenza del Play Store vuol dire affidarsi all'installazione degli apk, operazione per la quale è necessaria una conoscenza di determinati strumenti superiore alla media. Insomma, il Mate 30 Pro, allo stato attuale, è certamente un prodotto di nicchia, ma tecnicamente rimane uno dei migliori del 2019.
Design estremo a discapito dell'ergonomia
Il display da 6,53 pollici (2.400 x 1.176 pixel) presenta un angolo di curvatura ai bordi di ben 88°. Dal vivo è per certi versi impressionante osservare quanto il vetro anteriore ripieghi sulla cornice, innestandosi perfettamente su di essa. Tra l’altro, l’azienda cinese ha anche rimosso tutti i tasti fisici (tranne quello di accensione), per cui il volume lo si regola sfruttando dei sensori touch sul bordo laterale.
Quando si parla di design, si scende inevitabilmente sul piano soggettivo, ma personalmente ritengo il Mate 30 Pro uno degli smartphone più belli di quest'anno. Di contro però, questa curvatura così estrema del vetro anteriore crea inevitabilmente qualche grattacapo in termini di ergonomia, rendendo tra l'altro il dispositivo abbastanza scivoloso.
In più, non mi è piaciuta la scelta di eliminare il bilanciere del volume in quanto la soluzione con i sensori touch, per quanto sia d'impatto, risulta essere poco comoda nell'utilizzo quotidiano. Discorso differente invece per la parte posteriore, su cui Huawei ha applicato una finitura satinata che, oltre a essere piacevolissima al tatto, aiuta nella presa.
Non è comunque impossibile da utilizzare con una mano, anche perché l'assenza di cornici sui lati ha consentito di contenere la larghezza in 73.1 mm, per cui lo smartphone risulta stretto. Presente la certificazione di impermeabilità IP68, con il Mate 30 Pro può essere immerso in acqua fino a 2 metri di profondità per un massimo di 30 minuti.
Poco da dire sullo schermo, davvero di primissimo livello. Si tratta di un pannello OLED, compatibile con lo standard HDR10 e protetto da un vetro Gorilla Glass 6: si vede perfettamente all'aperto, contrasti e resa cromatica eccellenti, luminosità massima molto elevata.
L'estrema curvatura dei bordi però crea qualche grattacapo anche in termini di usabilità. Ad esempio, quando il testo di un portale web si estende sui lati, inevitabilmente si distorce, disturbandone la lettura. In generale però, un pannello che offre una qualità visiva da vero top di gamma.
Software e prestazioni
A bordo c'è Android 10, personalizzato con l'interfaccia EMUI ma senza servizi Google. Come già scritto, vi invitiamo a recuperare il video che abbiamo realizzato ad hoc sul nostro canale YouTube, per comprendere cosa significa convivere con uno smartphone senza il Play Store, Gmail, Maps.
Al di là di questo aspetto comunque, Huawei ha integrato una serie infinita di chicche software. C'è, ad esempio, la Desktop Mode, che consente di collegare il Mate 30 Pro a un monitor esterno, avendo accesso a un ambiente desktop su base Android. Una possibilità comodissima nell'ottica della produttività in mobilità.
Lo sblocco del dispositivo è affidato al sensore per le impronte digitali integrato nello schermo (funziona benissimo, sempre veloce e preciso) e al riconoscimento facciale 3D. Quest'ultimo è quello che, tecnicamente, più si avvicina al Face ID di Apple, riuscendo a riconoscere perfettamente il viso anche al buio.
Anche qui, una chicca: nel momento in cui il possessore dello smartphone sta leggendo una notifica dalla lockscreen e qualcun'altro si affaccia sul display, il sistema riconosce la presenza di un estraneo e blocca automaticamente la lettura della notifica stessa.
Efficace anche il sistema di rotazione automatica del display, gestito dall'intelligenza artificiale. Questo consente di evitare quel fastidioso fenomeno per il quale, mentre magari si è stesi su un divano a guardare il video, la schermata ruota di continuo. Anche questa una soluzione molto comoda nell'utilizzo quotidiano.
Per il resto, si tratta della solita EMUI che abbiamo ampiamente imparato ad apprezzare in questi anni, con un profondo grado di personalizzazione, senza però appesantire la piattaforma hardware. Da questo punto di vista infatti, il Mate 30 Pro offre prestazioni da primo della classe, grazie anche alla combinazione tra il Kirin 990 e 8 Gigabyte di RAM.
Lo smartphone risulta sempre fluido e scattante, anche quando viene messo sotto stress, magari con i videogiochi. Più difficile invece valutare l'autonomia, visto che l'assenza dei servizi Google (ed eventuali metodi per aggirarla), possono certamente intaccare la durate della batteria in senso positivo o negativo.
Non ci sono dubbi comunque sul fatto che la batteria da ben 4.500 mAh, unitamente al processo produttivo a 7nm del processore, consente di utilizzare il Mate 30 Pro durante la giornata anche in maniera molto intensa, senza doversi preoccupare della percentuale di carica.
Comparto fotografico, un ulteriore step verso l'eccellenza
Il modulo fotografico posteriore è rotondo e composto da ben quattro sensori: il principale da 40 Megapixel con obiettivo f/1.6 e stabilizzazione ottica dell’immagine; il secondario sempre da 40 Megapixel ultra grandangolare f/1.8; il teleobiettivo da 8 Megapixel che abilita un zoom ottico 3X (ibrido 5X, digitale 30X); il sensore ToF 3D per la profondità di campo.
Lo zoom periscopico rimane dunque un’esclusiva del P30 Pro, probabilmente con la logica di differenziare maggiormente le due serie. In ogni caso, rispetto a quanto si potesse temere, lo spessore del modulo fotografico è assolutamente contenuto, per cui non crea problemi quando si poggia il Mate 30 Pro su di un piano.
A livello di resa, davvero poco da dire. Il comparto fotografico messo a punto da Huawei offre una combinazione tra versatilità e qualità che ha pochi eguali nel panorama smartphone. In diurna le immagini risultano ricche di dettagli, in notturna la modalità notte, pur saturando i colori, riesce in alcune occasioni a compiere veri e propri miracoli.
Inoltre, Huawei ha nettamente potenziato il sensore grandangolare, portandolo a 40 Megapixel. Questo consente di sfruttarlo in maniera ancora più efficace, con tutti i vantaggi che un'ottica del genere porta nell'utilizzo quotidiano.
Discorso analogo per la fotocamera anteriore da 32 Megapixel, anch'essa coadiuvata da un sensore ToF 3D, che consente di ottenere effetti bokeh particolarmente naturali. I video possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 60 fps, e poi c’è un’incredibile modalità Super Slow-Motion a 7680 fps (in questo caso ci si ferma ai 720p). In entrambi i casi, qualità davvero elevata, un passo in avanti rispetto al già ottimo P30 Pro.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?
Non è facile individuare, allo stato attuale, l'acquirente ideale del Mate 30 Pro. L'assenza dei servizi Google rappresenta senza dubbio una barriera importante da questo punto di vista, anche perché stiamo parlando di uno smartphone venduto a 1.099 euro. Una cifra per la quale non bisognerebbe scendere a compromessi.
Detto questo però, siamo comunque difronte a un vero capolavoro tecnico, l'evoluzione perfetta di quel Mate 20 Pro a cui, lo scorso anno, abbiamo assegnato il nostro award. Probabilmente, ad oggi, è giusto consigliare il Mate 30 Pro a tutti quegli appassionati che vogliono ritrovarsi tra le mani uno dei migliori smartphone del 2019 in termini tecnologici, senza se e senza ma.