È calcolato in 5,6 miliardi di dollari il costo a carico delle telco attive nelle aree rurali statunitensi per sostituire gli apparati di rete di Huawei e ZTE, aziende bannate negli USA nel 2019 in quanto ritenute "una minaccia per la sicurezza nazionale" nell'ambito delle reti di comunicazione. Il costo andrà a gravare sui programmi di risarcimento federali stilati dal governo americano, che – in base a una precedente stima – ha già stanziato 1,9 miliardi di euro. Ma le richieste di risarcimento sono talmente numerose da eccedere ampiamente quella cifra.
Le domande di rimborso sono state presentate tra l'ottobre 2021 e il gennaio 2022: "Abbiamo ricevuto oltre 181 domande dai carrier che hanno messo in atto piani di rimozione e sostituzione delle attrezzature presenti nelle loro reti che possono mettere a rischio la sicurezza nazionale", ha dichiarato la presidente della Federal communications commission (FCC) Jessica Rosenworcel. "Anche se dobbiamo ancora finire di passare in rassegna le domande, stiamo già muovendoci insieme al Congresso per assicurarci che ci siano sufficienti fondi disponibili per questo programma per sostenere gli obiettivi di sicurezza del Congresso e far sì che gli USA continuino a guidare il percorso verso un 5G sicuro".
Non tutte le domande pervenute potrebbero essere approvate. Tuttavia, se anche solo la metà fosse ritenuta valida, servirebbe aggiungere al budget quasi un miliardo di dollari in più per garantire tutti i rimborsi (in quel caso pari a 2,8 miliardi di dollari).
Ricordiamo che le telco sono obbligate a rimuovere gli apparecchi Huawei e ZTE eventualmente installati in precedenza a partire dall'entrata in vigore della normativa della FCC nel dicembre 2020. Nel luglio scorso, la FCC aveva messo in preventivo 1,9 miliardi di dollari, ma a quanto pare sarà costretta a stanziarne altri.
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