Huawei HarmonyOS è potenzialmente il rivale di Android e iOS più agguerrito che sia mai stato creato

Caratteristiche alla mano, HarmonyOS sembra avere le carte in regola per provare ad attaccare il duopolio iOS/Android. Huawei attende comunque il 19 agosto.

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a cura di Saverio Alloggio

HarmonyOS è realtà. Nel corso della conferenza dedicata agli sviluppatori - svoltasi in Cina la scorsa settimana - Huawei ha finalmente svelato il suo tanto chiacchierato sistema operativo proprietario. Ci sono tanti dettagli ancora poco chiari, su cui evidentemente l'azienda cinese sta lavorando dietro le quinte, ma ciò che è stato reso noto è sufficiente per operare una considerazione chiara e netta: siamo difronte, potenzialmente, al più agguerrito rivale di Android e iOS che sia mai stato creato.

Spezzare il duopolio di Android e iOS rimane un obiettivo al limite del possibile anche per HarmonyOS. La creatura di Huawei può però contare su alcuni aspetti la cui mancanza ha rappresentato, ad esempio, la ragione principale della debacle di Windows Phone: l'assenza di applicazioni da una parte, la scarsa base installata dall'altra.

Ve ne abbiamo parlato nel nostro articolo dedicato, HarmonyOS sarà in grado di eseguire le applicazioni Android, oltre a quelle Linux e alle web-app. Certo, questa possibilità annunciata dall'azienda cinese necessiterebbe di alcuni chiarimenti, primo fra tutti l'eventuale compatibilità con le Google App, vero ago della bilancia. Da questo punto di vista, dovremo attendere maggiori dettagli nelle prossime settimane.

Di base però poter contare su tutte le applicazioni Android rappresenterebbe un vantaggio strategico enorme rispetto a quanto accaduto con Windows Phone. Resta da capire in che modo questi servizi verrebbero veicolati su HarmonyOS, probabilmente attraverso uno store proprietario, ma anche in questo caso ci sarebbero una serie di punti interrogativi da chiarire.

Importante anche l'apertura verso gli sviluppatori di terze parti, altro aspetto su cui Microsoft ha lavorato male con Windows Phone. Il sistema operativo di Huawei potrà infatti essere sfruttato grazie al fatto che l’ARK Compiler per il suo sviluppo supporta anche Java, Kotlin, Javascript, C e C++. Insomma, una versatilità che, nell'ottica del parco applicazioni, potrebbe davvero fare la differenza.

L'azienda cinese è inoltre il secondo produttore mondiale di smartphone, avendo ormai superato Apple in termini di quota mercato, seconda solo a Samsung. Questo vuol dire avere a disposizione una potenziale base d'utenza enorme, sui cui, nel settore dei dispositivi mobili, Microsoft non ha mai potuto contare. Pensare che tutti i possessori di un prodotto Huawei passino a HarmonyOS è utopistico, ma in Cina "lo switch" potrebbe essere più semplice.

Già solo agguantare gli utenti cinesi di Huawei rappresenterebbe un passo enorme per il nuovo sistema operativo. In realtà il vero punto è che si tratta di un brand che ormai appartiene all'élite del mercato smartphone, percepita come un'azienda premium, in grado di tirare fuori dispositivi che poco hanno da invidiare, tecnicamente, a Samsung e Apple.

E poi c'è la natura "cross device". HarmonyOS non è infatti stato concepito solo per gli smartphone, anzi in realtà i primi dispositivi a cui fa riferimento sono televisori, smart speaker, smartwatch, PC, solo per citarne alcuni. La nuova creatura di Huawei potrebbe offrire sin da subito quell'unione dell'esperienza utente tra prodotti differenti rincorsa anche da Android e iOS e solo sfiorata da Windows Phone.

iOS 13 (con iPadOS) è un po' l'emblema di tutto questo, senza dimenticare Google Fuchsia, il tanto chiacchierato erede di Android, di cui vi abbiamo già parlato in altri articoli. L'idea di unire l'esperienza desktop a quella mobile e, più in generale, di avere un unico sistema operativo per tutti i dispositivi connessi, viene indicata da sempre come la naturale evoluzione degli smartphone, come il salto di qualità tanto agognato dal mercato mobile.

Huawei è stata comunque chiara: la prima scelta rimane Android. Il 19 agosto scadrà la sospensione del ban imposto dagli Stati Uniti, e a quel punto le intenzioni future dell'azienda cinese si faranno più chiare. Tante sono le incognite attorno a HarmonyOS, ma se c'è una realtà in grado di creare una reale alternativa agli attuali sistemi operativi mobile questa è certamente rappresentata dal gigante di Shenzen.

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