La nuova settimana parte con una notizia bomba proveniente direttamente dalla Cina e che riguarderebbe il colosso tecnologico di Shenzen, Huawei, che stando a fonti vicine all'azienda starebbe avviando dei colloqui con potenziali acquirenti per la messa in vendita degli smartphone a marchio P e Mate. Che l'azienda abbia deciso di uscire definitivamente dal mercato dei device top di gamma?
Stando alle indiscrezioni rilasciate da un paio di fonti, ritenutisi profondi conoscitori della vicenda, Huawei starebbe già da mesi trattando con un consorzio guidato da alcune società di investimento sostenute dal governo di Shanghai, di cui non sono stati rilasciati i riferimenti in quanto top secret.
Huawei avrebbe iniziato ad esplorare internamente la possibilità di vendere i marchi già nello scorso mese di settembre, ma l'azienda non sarebbe ancora pronta a prendere una decisione finale su cosa fare, con le trattative che non dovrebbero chiudersi in tempi brevi. L'azienda starebbe infatti capendo quante siano le possibilità di poter continuare a produrre internamente i suoi chip Kirin di fascia alta da poter utilizzare sui prossimi device del brand.
Se tale notizia venisse confermata, si tratterebbe della seconda vendita illustre nell'arco di pochi mesi, dopo quella relativa all'altro brand Honor, ceduta ad un consorzio di ben 30 operatori. Dietro questa scelta ci sarebbe l'ormai ben nota vicenda legata alle difficoltà di commercializzazione con i fornitori USA, a seguito del ban voluto dall'amministrazione Trump e che sta causando non pochi grattacapi, soprattutto dal punto di vista economico e dello sviluppo dei prodotti futuri, a Huawei.
Le voci a riguardo si sono fatte sempre più intense in queste ultime ore, tanto da costringere il colosso cinese ha rilasciare un comunicato, assumendo una ferma posizione circa quanto pubblicato in rete.
"Huawei ha appreso che circolano voci infondate riguardo alla possibile vendita dei nostri marchi di smartphone top di gamma. Huawei non ha mai preso in considerazione questa possibilità anzi resta pienamente impegnata in questo settore e vuole continuare ad offrire la migliore esperienza d'uso per i suoi prodotti ai clienti sparsi in tutto il mondo", ha tenuto ha precisare un dirigente dell'azienda.
Anche il governo di Shanghai ha voluto mettere in chiaro le cose, affermando di non essere a conoscenza della vicenda e rifiutandosi di rilasciare ulteriori dichiarazioni a riguardo. La situazione è dunque in continuo divenire, ma certamente questa notizia potrebbe confermare quello che fino a ieri era un presentimento, ossia che anche la prossima gestione Biden non prevederebbe un allentamento alle restrizioni imposte a partire dal maggio del 2019 dal precedente governatore.
Le fonti vicine a Huawei avrebbero riferito che le società di investimento sostenute dal governo di Shanghai potrebbero formare un vero e proprio consorzio sviluppato ad hoc per rilevare i marchi P e Mate, con Huawei che potrebbe però continuare a gestire il team di sviluppo delle due serie, anche nel caso in cui l'accordo dovesse andare a buon fine.
Non è tutto, infatti, sarebbero stati svelati anche i guadagni dietro alla vendita di Honor, che avrebbero fruttato a Huawei oltre 100 miliardi di Yuan, ossia più di 12 miliardi di euro, cifra che la stessa azienda non ha voluto commentare. È bene precisare che Huawei ha sempre dichiarato che dietro la vendita del brand Honor c'è stata esclusivamente la necessità di mantenere in vita il marchio, messo a rischio dalle stesse sanzioni inflitte dagli USA e non una questione di tipo economico. Motivo per cui, una scelta simile, potrebbe essere adottata per garantire una continuità allo sviluppo di queste serie messe a dura prova dalla mancanza di forniture per i chip.
Le serie di telefoni P e Mate sono tra quelle più riuscite ed apprezzate nell'intero panorama degli smartphone di fascia alta non solo in Cina ma anche dalle nostre parti, rappresentando il 40% delle vendite totali di Huawei nel terzo trimestre del 2020, a differenza di quelle per il 2021 previste in netto calo. Vedremo dunque se queste anticipazioni si trasformeranno ben presto in realtà o rimarranno solo speculazioni.
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