Huawei starebbe guardando alla Corea del Sud per la fornitura di chip di memoria. È quanto riferito dal Korea Economic Daily (ripreso da Bloomberg), secondo cui il colosso cinese avrebbe avviato colloqui intensi con Samsung e Hynix per garantire una fornitura stabile nonostante le crescenti pressioni degli Stati Uniti. Una mossa che sarebbe proprio una diretta conseguenza delle nuove restrizioni imposte dagli USA.
L’amministrazione Trump, infatti, ha impedito alle società straniere che utilizzano tecnologie e attrezzature americane di inviare semiconduttori a Huawei senza ottenere una licenza speciale da parte del governo statunitense. I produttori di chip di memoria – come Samsung – non sono soggetti a queste restrizioni per il momento, ma il colosso di Shenzhen vorrebbe giocare d’anticipo per il timore che gli USA possano estendere il loro controllo e ampliare i divieti.
Le due società sudcoreane hanno negato quanto scritto nel rapporto della fonte. Ad ogni modo, sarebbe una reazione logica da parte di Huawei che vuole mettere al riparo la propria fornitura per cercare di ridurre al minimo i danni che i divieti USA causerebbero.
La partnership più importante a rischio, per il momento, sarebbe quella con TSMC che produce i processori Kirin per conto di Huawei. Non dovrebbero esserci problemi per la fornitura dei SoC per i prossimi Mate 40, ma anche in questo caso la società asiatica sarebbe già corsa ai ripari. Se da una parte, si starebbe avvicinando sempre di più alla cinese SMIC; dall’altra, alcuni rapporti parlano di un amento degli ordini del 300% di processori MediaTek.
I processori della casa taiwanese potrebbero essere utilizzati non solo per gli smartphone di fascia bassa ma probabilmente anche per alcuni dispositivi di fasce superiori. Insomma, Huawei non resta con le mani in mano e cerca soluzioni per sopravvivere a questa nuova tempesta.
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