Huawei ce l'ha fatta, Mate 70 ha solo componenti cinesi

Huawei Mate 70 raggiunge un nuovo livello di indipendenza dall'Occidente utilizzando solamente componenti totalmente cinesi.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Huawei ha annunciato un traguardo storico nel settore degli smartphone: il Mate 70 è il primo dispositivo completamente prodotto in Cina, un risultato reso possibile grazie a significativi investimenti in ricerca e sviluppo che hanno portato all'indipendenza tecnologica dell'azienda. La notizia è stata data direttamente dal CEO Richard Yu durante un evento presso la Baoan Middle School di Shenzhen, dove ha svelato dettagli cruciali sul nuovo flagship.

L'elemento più significativo è l'adozione del chip Kirin 9020, sviluppato internamente da Huawei. Questo processore, insieme agli altri componenti hardware, rappresenta un passo decisivo verso l'autonomia produttiva, riducendo drasticamente la dipendenza da tecnologie e fornitori occidentali. Un percorso iniziato in seguito alle restrizioni imposte dagli Stati Uniti, che hanno spinto Huawei a una rapida riorganizzazione e a un forte investimento nell'innovazione interna.

"Abbiamo raggiunto il 100% di produzione nazionale per i chip" ha dichiarato Yu, sottolineando l'importanza di questa pietra miliare non solo per Huawei, ma per l'intera industria cinese dei semiconduttori. L'azienda ha così consolidato due pilastri fondamentali per la sua attività nel settore smartphone: la produzione di chipset e lo sviluppo di un sistema operativo proprietario.

Parallelamente all'hardware, Huawei ha continuato a sviluppare il proprio ecosistema software con HarmonyOS NEXT. Questa nuova versione del sistema operativo è stata completamente riprogettata, senza alcuna dipendenza dal codice Android o AOSP. Questa scelta, pur garantendo una maggiore indipendenza e controllo, comporta una significativa conseguenza: la mancata compatibilità nativa con le app Android.

Al momento, HarmonyOS NEXT è in fase di implementazione sui dispositivi in Cina e Huawei ha promesso la sua diffusione su tutti i suoi smartphone entro il 2025. Tuttavia, non sono state fornite informazioni sulla disponibilità globale. Questa limitazione nella disponibilità di app rappresenta una sfida importante per i consumatori internazionali, soprattutto quelli occidentali, fortemente legati ai servizi Google e ad altre piattaforme che non sarebbero accessibili sui dispositivi Huawei.

Nonostante queste difficoltà, Huawei non rinuncia ai mercati internazionali e ha annunciato il lancio della serie Mate 70 a Dubai. Resta da vedere come l'azienda intenderà affrontare il mercato occidentale, dove la concorrenza è agguerrita e l'ecosistema Android di Google è profondamente radicato.

La serie Huawei Mate 70 si articola in quattro modelli: Mate 70, Mate 70 Pro, Mate 70 Pro+ e Mate 70 RS. Il Mate 70 presenta uno schermo piatto, mentre i modelli Pro si distinguono per i display curvi sui bordi. Tutti i modelli condividono un design della fotocamera posteriore circolare e tre fori frontali per la fotocamera selfie, il Face ID e i controlli gestuali. Offrono inoltre una resistenza di alto livello a acqua e polvere con certificazione IP69.

I display variano a seconda del modello: il Mate 70 è dotato di uno schermo OLED da 6,7 pollici, mentre i modelli Pro e Pro+ offrono display OLED più grandi da 6,9 pollici. Questi ultimi si distinguono per una frequenza di aggiornamento adattiva da 1 a 120 Hz e una luminosità fino a 2.500 nit, garantendo immagini nitide e fluide anche in condizioni di forte illuminazione esterna.

Sul fronte dell'alimentazione, il Mate 70 è dotato di una batteria da 5.300mAh con ricarica cablata da 66 W e ricarica wireless da 50 W. I modelli Pro offrono una batteria da 5.500mAh con supporto per la ricarica cablata da 100 W e la ricarica wireless da 80 W. Per quanto riguarda la memoria, il Mate 70 e il Mate 70 Pro offrono fino a 12GB di RAM e 1TB di spazio di archiviazione, mentre i modelli Pro+ e RS vantano 16GB di RAM per prestazioni ancora superiori.

Il lancio della serie Mate 70 rappresenta un momento cruciale per Huawei e per l'industria tecnologica cinese. L'azienda vuole dimostrare di aver superato le difficoltà imposte dalle restrizioni internazionali, raggiungendo un'indipendenza tecnologica che potrebbe ridefinire gli equilibri del mercato globale degli smartphone. Resta da vedere come questa strategia si tradurrà in termini di successo commerciale al di fuori della Cina, ma il messaggio è chiaro: Huawei è determinata a competere ai massimi livelli, con le proprie forze.

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