E' chiaro come da sempre Honor e Huawei avessero in comune la stessa tecnologia, sia che si parli di software sia che si parli di hardware.
Ora che è diventata un'azienda indipendente però, potrebbe avvalersi di un incentivo non da poco: riappropriarsi dell'utilizzo dei servizi Google GMS. Per Huawei, con il presidente Biden, le cose potrebbero non cambiare, almeno non nell'immediato.
Anche se l'interfaccia utente Honor è chiamata Magic UI, l'influenza dei dettami Huawei a livello software era ed è più che evidente. Tra le altre cose l'azienda figurava come branchia di Huawei ed è per questo che nella lista nera di Trump ci è finita con tutti e due i piedi, senza nemmeno essere nominata.
Ma ora è diverso perché Honor da indipendente non rientra nella logica di quella lista, per lo meno non con le attuali regole. Quindi, al netto di ciò, gli attuali e prossimi smartphone Honor con i HMS proseguiranno con gli stessi oppure con un aggiornamento si virerà sugli GMS?
E se il ragionamento fosse positivo e corretto, parlando di hardware, sarà congruo pensare che Honor non avrà più alcuna limitazione a fare affari con le aziende USA per la fornitura di SoC, Qualcomm ad esempio. Questo vuol dire avere smartphone all'avanguardia, con tecnologia 5G ready, soprattutto nella fascia media dove Honor è forte con molti dispositivi best buy.
Per chi legge l'articolo e possiede uno smartphone Honor, state tranquilli, il brand ha comunicato che seguirà i suoi prodotti per tutto l'arco dei due anni di supporto con aggiornamenti di sicurezza e major release.
Ma indubbiamente più di qualcosa cambierà e, visto che ha già un nome, siamo curiosi di capire in che prospettiva.
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