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Honor 20 recensione: tanta autonomia e prestazioni al top, peccato per la concorrenza in casa

Recensione Honor 20, smartphone Android basato sul processore Kirin 980, lo stesso del Huawei P30 Pro. Arriva in Italia a 499 euro.

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a cura di Saverio Alloggio

In sintesi

Scheda tecnica Honor 20, smartphone Android basato sul SoC Kirin 980 abbinato a 6 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di storage.

Honor 20 è il classico smartphone che arriva sul mercato probabilmente nel momento meno opportuno. Si tratta di un dispositivo di assoluto valore, posizionato però a un prezzo troppo elevato, considerando soprattutto quanto offerto oggi dai diretti concorrenti e, per certi versi, dalla stessa azienda cinese. È stato posizionato in Italia a 499 euro, scontrandosi dunque direttamente con dispositivi come il Mi 9 di Xiaomi e lo ZenFone 6 di ASUS, ma anche con il Galaxy S10e e Huawei P30 (considerando la svalutazione di questi ultimi due).

Tutto questo senza dimenticare alcune rinunce tecniche rispetto al fratello maggiore Honor 20 Pro: 2 Gigabyte in meno di RAM, differente configurazione fotografica, batteria meno capiente. Caratteristiche che comunque non inficiano l'esperienza utente quotidiana, che rimane comunque di alto livello, per certi versi sorprendente in alcuni ambiti. Tra questi, c'è senza dubbio l'autonomia, uno dei punti di forza di questo smartphone, che ha comunque tanto altro da offrire.

Prestazioni e autonomia

La piattaforma hardware su cui è basato Honor 20 è estremamente rodata. L'azienda cinese ha infatti scelto il processore Kirin 980, abbinato a 6 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna, quest'ultima non espandibile. Si tratta di una configurazione che abbiamo avuto modo di testare in tanti altri dispositivi e che difficilmente ci ha delusi. Anche in questo smartphone dunque nessun problema da segnalare lato performance: fluidità e velocità non mancano (anche in condizioni di stress), così come una convincente gestione del calore.

Risultati a cui evidentemente contribuisce anche il display, che non appesantisce la piattaforma hardware. C'è infatti un pannello da 6,26 pollici con risoluzione di 1.080 x 2.340, realizzato con tecnologia IPS LCD e caratterizzato da un rapporto di forma in 19.5:9. Poco da dire sulla resa di questo schermo, che garantisce una visibilità convincente in buona parte delle condizioni, soffrendo però un po' troppo sotto la luce diretta del sole. Certo, la differenza rispetto ai dispositivi premium come Galaxy S10+, iPhone XS Max e lo stesso P30 Pro di Huawei si percepisce, ma stiamo comunque parlando di tutt'altri prezzi.

Davvero eccellente l'autonomia. La batteria da 3.750 mAh, con il mio utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), mi ha permesso di coprire quasi due giorni lontano dalla presa elettrica – 1 giorno e 17 ore – a fronte di poco meno di 7 ore di schermo accesso. Insomma, un risultato davvero eccellente, senza dimenticare la compatibilità con lo standard di ricarica rapida a 22.5W (da 0 a 50% in 30 minuti), con caricabatterie apposito incluso in confezione (non c'è la ricarica wireless).

La parte audio non fa gridare al miracolo, considerando come ci sia un unico altoparlante senza effetto stereo (volume e qualità nella media). Completa la connettività: NFC, Wi-Fi ac dual-band, Bluetooth 5.0, porta a infrarossi, GPS A-GLONASS BDS Galileo, porta USB-C. Manca purtroppo il jack audio da 3.5 mm, cosi come non c'è alcuna certificazione di impermeabilità. Compromesso, quest'ultimo, a cui scendere in relazione al prezzo a cui viene proposto Honor 20.

Costruzione, ergonomia e comparto fotografico

L'azienda cinese ha scelto il vetro per la scocca (sia parte anteriore che posteriore), con la cornice realizzata invece in metallo. Lo smartphone si tiene bene tra le mani e restituisce una sensazione di assoluta robustezza. Nonostante questi materiali, non risulta particolarmente scivoloso, complici le dimensioni tutto sommato contenute: 154.3 x 74 x 7.9 mm per 174 grammi di peso. Tutto questo è stato possibile grazie all'adozione di un design borderless, con cornici ridotte all'osso e senza notch (la fotocamera anteriore è incastonata direttamente nel display).

Esteticamente Honor 20 non possa inosservato. La colorazione Blue, che vedete ritratta nelle immagini, è davvero di grande impatto, e personalmente apprezzo da sempre la soluzione del "foro" nello schermo rispetto al notch. I pulsanti fisici sono perfettamente raggiungibili e il sensore d'impronte, integrato direttamente nel pulsante di accensione, funziona benissimo ed è posto lateralmente, così da posizionare proprio in quel punto il dito in maniera assolutamente naturale.

C'è comunque la possibilità di sbloccare lo smartphone con il riconoscimento del volto che però, avendo a disposizione solo la fotocamera frontale, soffre in notturna. La parte software è affidata ad Android 9, personalizzato con l'ormai nota interfaccia proprietaria MagicUI 2.1: graficamente ricorda moltissimo la EMUI di Huawei, le funzionalità sono praticamente identiche e, in generale, sarebbe necessario un restyling, al fine di alleggerirla un po'.

Il modulo fotografico posteriore è parecchio sporgente, creando instabilità quando si poggia Honor 20 su di un piano. È composto da tra sensori (48 MP f/1.8, 16 MP f/2.2 grandangolare, 2 MP f/2.4 per la profondità di campo) a cui si aggiunge un quarto da 2 Megapixel con obiettivo f/2.4 e ottica da 27 millimetri, pensato appositamente per le macro. Una configurazione che offre una grande versatilità di utilizzo, riuscendo a tirare fuori scatti di buon livello in praticamente qualsiasi condizione.

Il sensore per le macro lavora molto bene, anche se perde di dettaglio un po' troppo in notturna. In condizioni di poca luce comunque, almeno in relazione al sensore principale da 48 Megapixel e al grandangolare da 16 Megapixel, entra in azione la modalità notte che, come già ampiamente visto sugli smartphone Huawei, è davvero in grado di fare miracoli in alcune circostanze. Certo, satura i colori, ma riesce a tirar fuori uno scatto utilizzabile anche in condizioni molto difficili.

In generale le immagini appaiono comunque ricche di dettagli in diurna, il sensore principale lavora molto bene e l'ottimizzazione software fa il resto. Buoni i video, che possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 30 fps, con tanto di stabilizzazione elettronica. Discorso analogo per quanto riguarda la fotocamera anteriore da ben 32 Megapixel f/2.0: molto bene in diurna, perde un po' di dettaglio in notturna, ma è comunque affiancata da tutte le soluzioni software a cui Honor ci ha ormai abituati, inclusa la modalità ritratto.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

I 499 euro richiesti di listino per Honor 20 (disponibilità in Italia a partire dal 28 giugno) rappresentano una cifra elevata rispetto a quanto offerto oggi dai concorrenti. Xiaomi Mi 9 e ASUS ZenFone 6, ad esempio, riescono a garantire una combinazione tra prezzo e caratteristiche tecniche decisamente più convincente. In più, a 100 euro in più, dovrebbe arrivare sul mercato la variante "Pro", che diventerebbe dunque preferibile in sede d'acquisto.

Intendiamoci, come visto nella recensione, stiamo parlando di un dispositivo assolutamente valido. Il punto è che arriva sul mercato in un momento complicato e, probabilmente, fosse stato posizionato a 100 euro in meno, avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un best seller del 2019. Considerando comunque la svalutazione che colpisce il mondo Android, ci sono buone possibilità che possa scendere a questa cifra nel giro di qualche mese, diventando dunque ancora più appetibile.

Rimane comunque lo smartphone giusto per chi è alla ricerca di tanta autonomia e prestazioni di alto livello, senza però voler tralasciare ergonomia e qualità costruttiva.

Voto Recensione di Honor 20



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Autonomia, ergonomia, prestazioni

Contro

  • Prezzo di listino, memoria non espandibile, manca il jack audio

Commento

I 499 euro richiesti di listino per Honor 20 (disponibilità in Italia a partire dal 28 giugno) rappresentano una cifra elevata rispetto a quanto offerto oggi dai concorrenti. Xiaomi Mi 9 e ASUS ZenFone 6, ad esempio, riescono a garantire una combinazione tra prezzo e caratteristiche tecniche decisamente più convincente. In più, a 100 euro in più, dovrebbe arrivare sul mercato la variante "Pro", che diventerebbe dunque preferibile in sede d'acquisto.Intendiamoci, come visto nella recensione, stiamo parlando di un dispositivo assolutamente valido. Il punto è che arriva sul mercato in un momento complicato e, probabilmente, fosse stato posizionato a 100 euro in meno, avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un best seller del 2019. Considerando comunque la svalutazione che colpisce il mondo Android, ci sono buone possibilità che possa scendere a questa cifra nel giro di qualche mese, diventando dunque ancora più appetibile. Rimane comunque lo smartphone giusto per chi è alla ricerca di tanta autonomia e prestazioni di alto livello, senza però voler tralasciare ergonomia e qualità costruttiva.

Informazioni sul prodotto

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