C'era una volta Huawei, un gigante tecnologico che osava sfidare colossi come Samsung e Apple. Poi, nel 2019, il ban imposto dagli Stati Uniti ha inferto un duro colpo all'azienda cinese, costringendola a ritirarsi dal mercato americano e a interrompere i rapporti con le aziende statunitensi, con ripercussioni pesanti anche in Europa. Ma Huawei non si è arresa, continuando a innovare con dispositivi all'avanguardia come il Mate XT, il primo smartphone al mondo di tipo "tri-fold".
Costretta a rinunciare al supporto di Google, Huawei ha sviluppato il proprio sistema operativo, HarmonyOS, all'inizio concepito come semplice fork di Android. Oggi, l'azienda annuncia un importante passo avanti: la nuova versione del suo sistema operativo, HarmonyOS NEXT, supporterà "10.000 applicazioni e meta-servizi", in grado di soddisfare - a detta di Huawei - il 99,9% delle esigenze degli utenti.
La notizia è entusiasmante, ma c'è un rovescio della medaglia: HarmonyOS NEXT non supporterà più il sideload di app Android. In altre parole, gli utenti non potranno più installare manualmente app Android sui propri dispositivi Huawei.
L'impatto di questa decisione sugli utenti è ancora incerto. Huawei sostiene che il suo ecosistema di app e servizi è ormai sufficientemente maturo da soddisfare la maggior parte delle esigenze, ma resta da vedere se questa affermazione corrisponde alla realtà, soprattutto al di fuori della Cina.
Ora che in Europa i suoi prodotti sono nuovamente compatibili con le applicazioni Google tramite Aurora Store e MicroG, sarà difficile convincere gli utenti a rinunciare nuovamente a tale comodità.
Huawei è riuscita a raggiungere questo traguardo grazie al contributo di oltre sei milioni di sviluppatori e all'adozione di più di 470 SDK. L'azienda cinese dimostra così di non avere alcuna intenzione di arrendersi, ma la strada per riconquistare il mercato globale è ancora lunga e irta di ostacoli.
La domanda cruciale è: riuscirà Huawei a offrire agli utenti ciò che desiderano, o sarà destinata a rimanere un player di nicchia, confinato al mercato cinese? Solo il tempo potrà dirlo. Ma una cosa è certa: Huawei non si arrende facilmente, e la sua battaglia per la riconquista del mercato globale è appena iniziata.