Google Tensor G2: non c'è interesse a scalare le classifiche, e va bene così! | Analisi

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

L'arrivo della gamma Pixel 7 ha portato con sé anche la seconda generazione di SoC Google Tensor, il cuore pulsante dei due nuovi smartphone dell'azienda americana progettato direttamente per soddisfare le peculiari esigenze dei due terminali. Lo scorso anno, infatti, Google ha abbandonato l'uso di chip studiati da aziende ti terze parti, come Qualcomm o MediaTek, in favore di soluzioni personalizzate pensate ad-hoc per un miglioramento dell'esperienza utente che va al di là della mera potenza bruta.

La prima generazione di Google Tensor è stata recepita in modo buono ma non certo ottimale da pubblico e critica, in quanto meno potente della concorrenza in diverse operazioni e benchmark, mentre allo stesso tempo dimostrava un'efficienza migliorabile. Tensor G2 ha risolto questi problemi? Cosa rende speciale il chip Google rispetto alla concorrenza? Perché dovreste valutare l'acquisto di un Pixel 7 o Pixel 7 Pro?

Cosa c'è di nuovo in Google Tensor G2?

Partiamo dai dati tecnici che conosciamo per descrivere in nuovo Tensor G2. Si tratta di un SoC realizzato con processo produttivo Samsung a 5nm, anche se non è stato ufficialmente rivelato se si tratta del vecchio processo produttivo utilizzato per Tensor (che chiameremo G1 per facilità di comprensione) o della nuova versione più efficiente sempre a 5nm dell'azienda coreana. È dotato di architettura ARM v9, anche se Big G non ha voluto sfruttare la più recente evoluzione disponibile dei core CPU.

Google Tensor G2 ha infatti una CPU composta da:

  • 2x ARM Cortex-X1 a 2,85GHz
  • 2x ARM Cortex-A78 a 2,35GHz
  • 4x ARM Cortex-A55 a 1,80GHz

Com'è anche possibile vedere dalla tabella di confronto che trovate più in basso, rispetto alla prima generazione di Tensor il nuovo chip apporta miglioramenti marginali alla CPU, mantenendo invariati i core "prime" X1 (aumentandone leggermente la frequenza) e i core base A55. Migliorano i due core intermedi che in cambio di un po' più di spazio sul chip rispetto all'architettura precedente permettono un aumento delle prestazioni IPC del 25%, almeno stando a quanto dichiarato da ARM.

Google Tensor G2 Google Tensor
CPU

2x ARM Cortex-X1 a 2,85GHz

2x ARM Cortex-A78 a 2,35GHz

4x ARM Cortex-A55 a 1,80GHz

2x ARM Cortex-X1 a 2,80GHz

2x ARM Cortex-A76 a 2,25GHz

4x ARM Cortex-A55 a 1,80GHz

GPU
ARM Mali-G710 MP7
ARM Mali-G78 MP20
Cache
4MB CPU L38MB system level
4MB CPU L38MB system level
RAM
LPDDR5
LPDDR5
NPU
Tensor Processing Unit di nuova generazione
Tensor Processing Unit
Decodifica hardware
H.264, H.265, VP9, AV1
H.264, H.265, VP9, AV1
Modem
Samsung Exynos 5300 (non confermato ufficialmente)
Samsung Exynos 5123
Processo produttivo
Samsung 5nm
Samsung 5nm

Le prestazioni massime di Tensor G2, solamente guardando i dati tecnici, dovrebbero di conseguenza rimanere invariate. Gli ottimi core X1, per quanto ormai superati dalle più recenti innovazioni ARM, sono in grado di offrire tutta la potenza di cui si può avere bisogno nella maggior parte delle situazioni. Tecnicamente il chip dovrebbe però essere in grado di avere delle migliori prestazioni nel gaming ed in alcune situazioni di carico di lavoro sostenuto nel tempo grazie ai core intermedi di più recente ideazione.

Lato GPU troviamo delle novità abbastanza interessanti su cui è giusto fermarsi a discutere. Addio alla "vecchia" Mali-G78 e benvenuta alla più recente Mali-G710. I core singoli di questa GPU presentano un miglioramento del 20% in prestazioni se comparati alla vecchia generazione. Il passaggio da una configurazione a 20 core dello scorso anno alla versione a 7 core di quest'anno bilancia però le aspettative. Google ha optato quindi per una GPU dai core più veloci ma che ha meno unità di elaborazione, poi cercheremo di capirne il motivo.

I veri cambiamenti e anche le aree su cui Google si è concentrata di più sono quelle della NPU, dell'ISP e della sicurezza. La nuova Tensor Processor Unit, in pratica la NPU del chip di Google, è in grado ora di eseguire le operazioni relative alla fotocamera e al riconoscimento del testo fino al un massimo del 60% più velocemente. L'ISP ora supporta la registrazione video HDR a 10 bit, il tone mapping di Google HDRnet e lo scatto di foto fino a 108MP con zero shutter lag (senza ritardi), anche se la serie Pixel 7 ha fotocamere da massimo 50MP.

I nostri test: Google Tensor G2 vs Google Tensor

Abbiamo sottoposto alla nostra suite completa di benchmark i nuovi arrivati Pixel 7 e Pixel 7 Pro per confrontarli, sia sulla carta che all'atto pratico, con i predecessori Google Pixel 6, Pixel 6 Pro e Pixel 6a, i quali sono dotati di chip Tensor di prima generazione.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Extreme Wild Life Extreme Stress Test Wild Life Wild LifeStress Test Performance - -
Google Pixel 6 1053 3008 307 1357 1729 - - 6746(40,40 fps) 6866 - 3703(53,9%) 10781 112 (±7,6) 90688
Google Pixel 6 Pro 1006 2630 327 1381 1731 1861(11,10 fps) 1802 - 646(35,8%) 6534(39,10 fps) 6506 - 3820(58,7%) 11314 95,9 (±7,4) 80917
Google Pixel 6a 1053 2912 422 1379 1300 1714(10,30 fps) 1781 - 797(44,8%) 6219(37,20 fps) 5236 - 2845(54,3%) 9851 83,6 (±3,9) 72308
Google Pixel 7 1044 3194 323 1016 2213 1846(11,10 fps) 1845 - 1113(60,3%) 5631(33,70 fps) 6505 - 5131(78,9%) 10723 105 (±6.8) 99022
Google Pixel 7 Pro 1065 3226 313 1001 2167 1829(11,00 fps) 1827 - 1382(75,6%) 6492(38,90 fps) 6483 - 4532(69,9%) 11236 102 (±4,7) 96781

La prima cosa che osserviamo dai risultati di Geekbench è che la CPU, come previsto, ha mantenuto praticamente invariate le prestazioni single core ed è migliorata, probabilmente grazie ai nuovi core intermedi ed alle più alte frequenze, nei test multi core.

Più interessante la situazione in Geekbench ML, test progettato per mettere al lavoro le varie componenti dello smartphone in operazioni di machine learning e quindi testare le capacità in campi come la trascrizione audio ed il riconoscimento di immagini, per fare degli esempi. Quando si parla di AI ed elaborazione in tempo reale dei dati si entra in questo preciso mondo.

I nuovi Pixel 7 sembrano essere in linea nuovamente per quanto riguarda le prestazioni della CPU e invece sono verificabili dei cali di punteggio per quanto riguarda la GPU. Molto probabilmente questo è causato dal minor numero di unità di elaborazione del chip grafico in un benchmark che premia la velocità di calcolo parallelo. Sembrano essere migliorati notevolmente i punteggi nel benchmark che si basa sulle NNAPI (Neural Network API) di Android, istruzioni che possono interfacciarsi con le varie NPU dei chip. Ancora una volta questo evidenzia l'attenzione riservata da Google a questo particolare aspetto.

I risultati di 3DMark ci raccontano cosa ci si può aspettare dai due nuovi flagship Google in termini di gaming e forza bruta della GPU. Per quanto di base i punteggi da noi ottenuti siano allineati al passato, le singole passate su Wild Life e su Wild Life Extreme oscillano di pochissimi punti se comparate a quelle di Tensor di prima generazione, ciò che cambia è la resistenza a carichi di lavoro prolungati.

Gli Stress Test sottolineano entrambi come Tensor G2 sia in grado di mantenere prestazioni elevate per un periodo di tempo superiore. Non siamo ai vertici della categoria ed il throttling ad un certo punto interviene anche sui nuovi smartphone per cercare di mantenere le temperature sotto controllo, tuttavia si tratta di un'area in cui Google ha fatto passi da gigante.

Da questi benchmark abbiamo quindi imparato che:

  • La CPU di Google Tensor G2 è in linea con il passato, migliorano le prestazioni multi core probabilmente grazie ai nuovi core intermedi
  • Google ha utilizzato core GPU di nuova generazione ma in numero inferiore al passato, probabilmente per risparmiare spazio all'interno del SoC e migliorare la gestione del calore
  • Non c'era volontà di migliorare le prestazioni del chip nei carichi di lavoro standard, Google ha puntato tutto sulla AI, sul machine learning e sulle capacità di imaging
  • La nuova TPU performa in modo decisamente migliore, probabilmente gli è stata dedicata più area all'interno del SoC

Migliorata l'efficienza ma non in ogni situazione

Uno degli aspetti fondamentali da considerare quando si valuta un SoC, soprattutto in ambito mobile dove l'autonomia del dispositivo in cui il chip è inserito è importantissima, è l'efficienza energetica.

Come abbiamo già detto in precedenza, Google Tensor G2 è realizzato utilizzando lo stesso processo produttivo Samsung a 5nm del predecessore, è quindi lecito non aspettarsi miglioramenti all'efficienza energetica provenienti dal mero miglioramento della fonderia utilizzata per "stampare" i chip.

Google ha però affermato di aver migliorato Tensor G2 nei carichi di lavoro che si possono incontrare nella vita di tutti i giorni, questo lavorando sull'architettura dell'SoC e sui sottosistemi interni. Abbiamo visto come siano stati utilizzati meno core per la GPU (mantenendo invariata la potenza finale), come sia stato utilizzato un modem Exynos più recente ed efficiente e come la CPU sia stata rinnovata nei core che probabilmente vengono impiegati più a lungo quando lo smartphone è attivo ed in uso. Tutti questi cambiamenti vanno a sommarsi ad altre migliorie di cui l'azienda non ci ha parlato nel dettaglio ma che portano Tensor G2 ad essere più efficiente del predecessore.

Nonostante il test PCMark Work 3.0 Battery mostri dei grandi miglioramenti rispetto al passato, si tratta di un benchmark che non spinge al massimo il chip durante la sua esecuzione e questo sottolinea ancora una volta come si possa ottenere dai Pixel 7 una migliore efficienza nei task quotidiani. Non aspettatevi però miracoli se utilizzate lo smartphone per il gaming. Sotto stress il Tensor G2 genera una quantità considerevole di calore ed il consumo energetico è abbastanza elevato. Non allarmante e non dissimile da altri chip top di gamma, ma comunque elevato.

PCMark Work 3.0 Battery(ore)
Google Pixel 6 Pro(Google Tensor - 5003mAh) 9:47
Google Pixel 7 Pro(Google Tensor G2 - 5000mAh) 12:51
Samsung Galaxy S22 Ultra(Samsung Exynos 2200 - 5000mAh) 10:04
Oppo Find X5 Pro(Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 - 5000mAh) 9:11
Asus Zenfone 9(Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1 - 4300mAh) 17:20

Google Tensor G2 contro tutti

Se Google Tensor G1 non brillava in prestazioni confrontato con la sua diretta concorrenza, non sarà Tensor G2 a cambiare la situazione. Abbiamo messo a confronto nella tabella qui sotto i risultati dei benchmark ottenuti con smartphone che montano i principali chip top di gamma di altri produttori: Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1, Snapdragon 8+ Gen 1, MediaTek Dimensity 9000+ e Samsung Exynos 2200.

Smartphone Geekbench 5 Geekbench ML 3DMark PCMark Work 3.0 Speedometer 2.0 Jetstream 2
Single-core Multi-core CPU GPU NNAPI Wild Life Extreme Wild Life Extreme Stress Test Wild Life Wild LifeStress Test Performance - -
Google Pixel 7 Pro 1065 3226 313 1001 2167 1829(11,00 fps) 1827 - 1382(75,6%) 6492(38,90 fps) 6483 - 4532(69,9%) 11236 102 (±4,7) 96781
Oppo Find X5 Pro(Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1) 988 3420 316 1715 2043 2581(15,50 fps) 2590 - 1620(62,5%) 9545(57,20 fps) 9397 - 5995 (63,8%) 11005 79,4 (±1,7) 102168
Asus Zenfone 9(Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1) 1322 4323 533 2141 3075 2779(16,60 fps) 2774 - 1476(53,2%) Maxed Out! - 16305 95,24 (±0,91) 122985
Samsung Galaxy S22 Ultra(Samsung Exynos 2200) 1162 3542 345 854 458 2038(12,20 fps) 1990 - 980(49,2%) 6910(41,40 fps) 6806 - 3260(47,9%) 13064 97,2 (±5,7) 90564
Asus ROG Phone 6D(MediaTek Dimensity 9000+) 1390 4598 412 1644 Crash 2605(15,60 fps) 2644 - 2105(79,6%) Maxed Out! - 17893 120 (±2,2) 142428

Come si può facilmente osservare, Google non ha puntato a produrre il chip dalla maggiore potenza in assoluto sul mercato. L'obiettivo di Google è quello di migliorare la vita degli utenti utilizzando una più intelligente ottimizzazione di hardware e software. Di conseguenza, nella progettazione del proprio chip, ha dato priorità ad aspetti come TPU, decodifica hardware ed ISP che per la maggior parte degli utenti non-gamer si rivelano molto più importanti ogni giorno.

Google non ha speranze di competere testa a testa nel mondo del gaming con colossi come Qualcomm o Mediatek, e lo sa benissimo. Inoltre, come spesso vi ripetiamo nelle nostre recensioni, ad oggi anche i chip di fascia media hanno prestazioni così alte da gestire ogni aspetto degli smartphone moderni al meglio, anche se magari non sono i più veloci nei giochi mobile dalla grafica impegnativa o competitivi.

Google ha concentrato tutti i propri sforzi a realizzare un chip che, alla prova dei fatti, si comporta come quelli top di gamma nelle attività più frequenti, sfrutta al meglio quello in cui l'azienda eccelle (ovvero il software utile e proattivo), lasciando la potenza bruta necessaria ai giochi a qualcun altro.

Come molti altri player del settore, Google preferisce spostare la propria attenzione verso aree che possono portare veri benefici tangibili agli utenti, stessa cosa che sta facendo per esempio Apple. La presenza di un decoder hardware AV1 è uno di questi miglioramenti orientati al futuro. Una nuova NPU ed un potenziato ISP permettono una migliore implementazione delle funzioni AI sul dispositivo (quindi funzionanti anche offline e con virtualmente zero latenza) e un'elaborazione delle immagini più rapida e accurata.

Certo sarebbe bello se l'azienda fosse competitiva anche nelle prestazioni pure e nella corsa ai massimi FPS. Tutto sommato non è però più importante accontentare la maggior parte degli utenti comuni, farli innamorare dell'esperienza utente Pixel e convincerli a considerare i prodotti Google anche per gli acquisti futuri?

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