Google Stadia è il tema del giorno in ambito gaming e probabilmente continuerà a dominare la scena mediatica ancora a lungo. Google ha potenzialmente riscritto le regole del settore, mettendo nell'angolo Sony e Microsoft, almeno sulla carta. La versatilità di questo servizio che, com'è ormai noto, è basato sul concetto di streaming, porrà al centro della scena una categoria di dispositivi che non hanno mai entusiasmato i gamer: gli smartphone.
Il gaming su smartphone rappresenta ormai da tempo un mondo estremamente florido, almeno da un punto di vista economico. Basti pensare come, nel 2018, il 51% dei ricavi dell'intera industria del videogioco sia stato generato dalle piattaforme mobile per comprendere come gli equilibri del settore si siano ormai modificati. Di contro però i limiti tecnici rispetto a computer e console, soprattutto in relazione ai sistemi operativi, hanno sempre rappresentato un freno per i così detti titoli "tripla A".
Con Stadia tutto cambia. La potenza di calcolo viene affidata ai data center network di Google sparsi in tutto il mondo. L'azienda di Mountain View metterà a servizio degli sviluppatori la potenza di una GPU da 10.7 Teraflops, praticamente più di quanto possano offrire la Play Station 4 Pro e l'Xbox One X messe assieme. Ecco dunque la possibilità di giocare in streaming in 4K nativo in HDR a 60 fps, con la possibilità di spingersi in futuro fino all'8K a 120 fps.
Non a caso, durante l'evento di presentazione di ieri, è stato mostrato Assassin's Creed Odyssey in azione su un computer, passando successivamente alla fruizione del gioco attraverso uno smartphone e poi un tablet, senza alcuna interruzione e senza perdita di qualità. La logica di Stadia è quella dunque di consentire l'accesso ai giochi in qualsiasi momento, senza necessità di download e mettendo nelle mani dell'utente la massima flessibilità.
In un sol colpo Google ha spazzato via i limiti hardware e - soprattutto - software insiti negli smartphone. Rimarrebbe un ultimo ostacolo da superare, ovvero quello del form factor: gli schermi dei telefoni, per quanto la tendenza sia quella di aumentare sempre più la diagonale, continuano a essere risicati rispetto ai computer e ai televisori a cui vengono collegate le console. Il cerchio però potrebbe chiudersi con i dispositivi pieghevoli, in grado di mettere a disposizione display grandi e con risoluzioni elevate al fine di godersi i giochi alla massima qualità possibile in mobilità.
Tutto questo senza dimenticare la vicina esplosione del fenomeno 5G. Un servizio come Stadia necessiterà, per esprimere il meglio in ottica commerciale, di una connessione senza limiti anche in mobilità. Esattamente quello che potrebbe essere raggiunto con il nuovo standard di rete che, al di là dei problemi specifici in Italia, è pronto a diffondersi già nel 2019 in alcune zone del mondo.
Sempre nella giornata di ieri, abbiamo riportato l'indiscrezione secondo la quale Nintendo sarebbe a lavoro per immettere sul mercato un proprio smartphone. Una notizia fosse passata un po' in sordina, ma che con l'annuncio di Stadia assume un peso specifico differente. Sony è rimasta nel settore mobile con la gamma Xperia nonostante le vendite non esaltanti, mentre da tempo si vocifera sulla possibilità che Microsoft torni nel mondo smartphone. Tutte mosse che oggi sembrano avere un minimo comune denominatore: Google Stadia.
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