Google ritira gli spot di Gemini AI dalle Olimpiadi in seguito alle lamentele

Dopo la fiumana di critiche ricevute per lo spot dedicato a Gemini AI, Google ha deciso di rimuoverlo definitivamente. L'IA sta iniziando a stufare?

Avatar di Andrea Maiellano

a cura di Andrea Maiellano

Author

Google ha deciso di ritirare il suo controverso spot pubblicitario "Dear Sydney" dalla copertura commerciale delle Olimpiadi, dopo giorni passati a ricevere le critiche dell'utenza.

L'annuncio di 60 secondi, ancora disponibile online, mostra un padre che cerca di scrivere una lettera all'atleta olimpionica che la figlia prende come esempio: la stella americana dell'atletica Sydney McLaughlin-Levrone.

La visone distorta che le aziende hanno dell'IA, sta iniziando a stufare il pubblico.

Il concetto iniziale sembra in linea con il tipico tono emotivo delle pubblicità basate sui Giochi Olimpici, ma in pochi secondi prende una piega del tutto inaspettata quando il padre, invece di aiutare la figlia a scrivere la lettera per l'atleta, chiede semplicemente a Gemini (l'assistente AI di Google) di farlo per loro.

Lo spot ha, ovviamente, scatenato una corale reazione negativa sui social media. Molti hanno criticato la pubblicità per aver completamente frainteso cosa significhi, per un fan,  scrivere una lettera al proprio idolo.

Queste lettere, non sono solamente espressioni sincere, e personali, di ammirazione, ma mettono anche a nudo come alcune celebrità (siano esse sportive o di qualsivoglia settore) riescano, con il loro operato, a ispirare le persone, permettendogli di raggiungere traguardi di vita importanti. tutti concetti che un'IA non può esprimere attraverso l'apprendimento a cui è stata sottoposta.

In, seguito alle critiche, Google ha rilasciato una dichiarazione a vari media, accettando, e rispettando, i feedback negativi ricevuti, ma sottolineando che lo spot non intendeva sostenere che Gemini potesse sostituire completamente gli esseri umani.

L'azienda ha spiegato che l'obiettivo era mostrare come l'app Gemini potesse fornire un punto di partenza, o una bozza iniziale, per chi è in cerca di suggerimenti su come iniziare una lettera.

Questo non è il primo caso in cui le grandi aziende tecnologiche hanno commesso degli errori grossolani nel tentativo di mostrare il potere dell'intelligenza artificiale in una pubblicità. 

Le aziende tecnologiche sembrano ancora faticare a comprendere il contesto sociale riguardo all'AI. Nel caso dello spot "Dear Sydney", il problema è la visione che le aziende hanno per quanto riguarda le connessioni fra gli esseri umani e come quest'ultime non abbiano un reale valore, potendo essere tranquillamente sostituite da un agglomerato, posticcio, di concetti scritti da un'IA.

Ciò che rende preziosa una lettera scritta da un fan è la consapevolezza che qualcuno ha dedicato del tempo per esprimere cosa significhi per lui l'atleta e il suo lavoro. È difficile immaginare che McLaughlin-Levrone non sarebbe stata commossa da una lettera spontanea di un bambino, con qualche errore di ortografia o di grammatica.

Ciò che rende ancora più ironica questa storia è che nello stesso spot di Google, le parole del padre prima di rivolgersi a Gemini sono perfette e altamente emotive. Al contrario, i frammenti visibili della bozza generata da Gemini sembravano più simili a una lettera di presentazione standard.

Google potrebbe aver voluto dimostrare che Gemini è eccellente nell'iniziare una bozza, ma non ha capito che le email di lavoro sono una cosa, mentre le lettere personali sono tutt'altro. 

Leggi altri articoli