Google Play, la metà dei profitti viene dagli utenti Samsung

Durante la causa fra Epic e Google sono emersi gli accordi fra Google e i produttori di smartphone che installano Android.

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a cura di Andrea Maiellano

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Nella causa fra Epic e Google, è emerso che, fino ai primi mesi del 2019, i dispositivi Samsung rappresentavano oltre la metà dei ricavi di Google Play, come dichiarato da James Kolotouros, Vice Presidente delle Partnership di Google, durante l'odierna testimonianza.

Google ha, difatti, concordato di versare a Samsung 8 miliardi di dollari in quattro anni a partire dal 2020, per rendere Ricerca, Assistente e Play Store i servizi predefiniti.

Prima di questa manovra, Google stava attuando una manovra che impedisse a Samsung di inserire il Galaxy Store nella schermate principali dei propri smartphone. Manovra che è poi stata abbandonata a favore dell'accordo di cui sopra. 

Google sostiene che questo accordo con Samsung abbia migliorato l'esperienza generale degli utenti Android e sia riuscita a contrastare Apple e a limitare i potenziali passaggi ad iPhone da parte dei propri clienti.

Daniel Romero via Unsplash
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Per i partner non Samsung, Google ha proposto di spendere 2,9 miliardi nel 2020 (aumentati a 4,5 miliardi nel 2023) per garantire la disponibilità di Ricerca, Play Store e altre "app critiche", all'interno delle home page degli smartphone.

Questo accordo è noto come RSA 3.0 e, utilizzando i dati comunicati da OnePlus, ogni produttore di smartphone riceve quanto segue, in base ovviamente alla sua adesione:

  • 20 percento del "reddito netto di base dalla pubblicità"
  • 10 percento del "reddito netto ottimizzato dalla pubblicità"
  • 5 percento del "reddito netto dalle transazioni ottimizzate su Play Store"
  • 15 percento del "reddito netto premium dalla pubblicità"
  • 20 percento del "reddito netto dalle transazioni su Play Store" 

Esiste, inoltre, un accordo ribattezzato "RSA 3.0 Premier" che consente la condivisione completa dei ricavi se i produttori preinstallano esclusivamente le app Google. 

Google, infine, garantisce che questi accordi con i produttori di smartphone, garantiscano almeno sei aggiornamenti di sicurezza annuali, andando a evitare la tanto criticata obsolescenza dei device che usano Android come sistema operativo. 

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