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Google Pixel Tablet, l'ottima idea che non decolla per colpa di Assistant (e del prezzo) | Recensione

Il primo tablet Google nella rinnovata famiglia Pixel parte da ottime basi ma risulta poco convincente in alcuni scenari molto comuni.

Avatar di Luca Zaninello

a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Quando Google ha annunciato il suo Pixel Tablet lo scorso anno, ho trovato l'idea alla base della sua realizzazione davvero interessante. Si tratta di un tablet in grado di essere utilizzato per l'intrattenimento, per l'invio di rapide mail, per la navigazione web ed il gaming senza troppe pretese, che ha il vantaggio di funzionare come smart display per il controllo domestico e rimanere carico e pronto all'uso quando agganciato alla dock.

Da oggi il Pixel Tablet è disponibile all'acquisto anche in Italia e porta con sé delle funzionalità che di certo non troverete altrove. Tuttavia, nonostante credessi potesse essere un ottimo sostituto ed un miglioramento rispetto al mio Nest Hub, utilizzandolo è chiaro che non è un prodotto per tutti e soprattutto che ha bisogno di migliorare in alcuni punti chiave.

Com'è come tablet?

L'hardware

Con un design che si integra perfettamente nell'ecosistema di Google, e che personalmente apprezzo molto, il Pixel Tablet si presenta con una scocca in alluminio ricoperta nello stesso materiale in nanoceramica che in passato abbiamo visto, per esempio, su Pixel 5.

Al tocco sembra forse un po' più plastica che metallo, ma rimane quasi sempre freddo ed è sicuramente più resistente a graffi e urti rispetto al policarbonato. La copertura può comunque scheggiarsi in caso di cadute, quindi attenzione.

Nel lato superiore, spostato verso l'angolo di destra, è stato messo da Google un lettore di impronte digitali capacitivo integrato nel tasto di accensione. Il pulsante non è né sporgente né ben incassato nella scocca di Pixel Tablet, cosa che lo rende spesso difficile da individuare a tentoni. Fortunatamente Google sembra essere a conoscenza di questo disguido, in quanto la UI indica a display in modo evidente il suo posizionamento ogni volta che è necessario.

Il lettore di impronte ha un'affidabilità alquanto ballerina. A volte è velocissimo ad autenticarci, altre ci mette una frazione di secondo di troppo oppure fallisce la lettura. Leggendo in rete un po' di recensioni dei colleghi americani che hanno Pixel Tablet da quasi un anno, pare io non sia il solo ad avere avuto questa esperienza. Alla sinistra del pulsante di sblocco c'è il bilanciere dedicato all'aggiustamento del volume. Il posizionamento è comodo ma, se si preme i tasti con un po' troppa forza senza reggere il tablet, può capitare si riesca a scollegare il dispositivo dalla dock.

Nella parte inferiore sono stati posizionati due piedini in gomma che non toccano a terra quando il dispositivo è collegato alla sua base di ricarica, cosa che mi ha un po' confuso. A cosa dovrebbero servire se quando si utilizza la cover ufficiale con kickstand vengono coperti e quando si regge il tablet non appoggiano su nulla?

Messi da parte però pulsanti e piedini, nel complesso il Pixel Tablet è un prodotto davvero piacevole da maneggiare. È sufficientemente leggero da non essere scomodo durante l'uso ma non troppo leggero da sembrare "cheap". Le cornici attorno al display non sono le più sottili, ma va benissimo così. Pixel Tablet è infatti molto pratico da afferrare e portare in giro per la casa senza per forza appoggiare le dita sullo schermo.

Il display da 11" (10,95" per essere pignoli) ha una risoluzione di 1600 x 2560 pixel, con un rapporto d'aspetto in 16:10 davvero comodo per la navigazione e per la lettura, ma che ovviamente comporta bande nere un pochino più evidenti in caso di visione di contenuti dalle dimensioni più allungate. Non che sia un problema, meglio un po' più di bande nere attorno ai video ma più spazio per contenuti web e applicazioni che viceversa.

Il pannello è un LCD IPS. Lo so, lo so. "Nel 2023/2024 un display non AMOLED a questo prezzo!?", starà già per scrivere qualcuno nei commenti. Ma sinceramente credo sia stata una scelta molto intelligente da parte di Google. Un pannello AMOLED è soggetto ad un invecchiamento molto più veloce rispetto ad un IPS, con un effetto burn-in che potrebbe diventare evidente in fretta siccome, come vedremo, Pixel Tablet è quasi perennemente con il display acceso.

Mossa un po' meno furba è stata la scelta di un pannello a soli 60Hz, limitazione che fa sembrare spesso il tablet più lento e meno fluido di quello che in realtà non sia. La cosa è evidente soprattutto calcolando che, ad oggi, anche gli smartphone dal prezzo più contenuto hanno un display ad almeno 90Hz, se non addirittura 120Hz. Quando si utilizza durante il giorno uno smartphone dal refresh rate superiore, tornare ai 60Hz del Pixel Tablet non è un'esperienza piacevole.

La luminosità non è poi delle migliori, ma anche qui possiamo scusare Google in quanto Pixel Tablet è pensato per vivere e gestire ogni tipo di operazione all'interno della casa, non all'aperto. In tale contesto, non ho quasi mai sentito la necessità di "più nit", anche se i contenuti HDR soffrono un po' questa carenza.

Ad ogni modo, è uno schermo dai colori naturali, piacevoli, che vanta comunque dei buonissimi contrasti ed è perfetto per la visualizzazione delle proprie foto quando collegato alla dock. Rispetto al mio ormai vetusto Nest Hub è un miglioramento monumentale, forse anche grazie alla diagonale decisamente più ampia che permette una lettura comoda e una chiara visibilità anche a diversi passi di distanza. Durante la visione di film, la navigazione oppure la lettura ho sempre trovato il display di Pixel Tablet ottimo. 

E se per quanto riguarda l'intrattenimento "da salotto" è un prodotto consigliatissimo, non posso dire lo stesso nel caso vogliate usarlo anche per lavorare in mobilità. La cover con kickstand ufficiale ha un prezzo elevato (99,00 euro) e non include nemmeno una tastiera, il pennino è opzionale. Tornando sul discorso fatto in precedenza, Pixel Tablet non è pensato con tale utilizzo produttivo in mente, sebbene sia benissimo in grado di fare tutto ciò che gli altri tablet Android possono.

Parlando di potenza, monta un chip Google Tensor G2, ovvero lo stesso utilizzato dal brand su Pixel 7 e Pixel 7 Pro, accompagnato da 8GB di RAM e 128GB o 256GB di memoria interna. Non monta quindi il chip più recente di Google e, anche ai tempi, questo pezzo di silicio non è stato lodato per essere uno dei processori migliori dell'anno, tuttavia è più che buono utilizzato in questo contesto. Non scalda quasi mai, forse grazie all'assenza di modem per la connettività cellulare, ed ogni attività scorre veloce e fluida, nonostante il display tenda a mascherare un po' la cosa. 

Di seguito vi lasciamo ai benchmark ma, come già detto, Google non ha mai avuto come obiettivo quello di costruire il tablet più veloce, potente o in grado di rimpiazzare un laptop, ma quello di creare un prodotto di accompagnamento in grado di trovare il suo posto in casa e rendersi utile nella vita di tutti i giorni. In questo caso, obiettivo raggiunto.

  Geekbench 6
AnTuTu AiTuTu 3Dmark
Single core Multi core Wild Life Extreme Wild Life Extreme Stress Test
Google Pixel Tablet 1454 3778 939753 91940

1910

(11,44 fps)

1921 - 1910

(99,4%)

Samsung Galaxy Tab S9 2028 5353 1458173 3941517

3771

(22,58 fps)

3842 - 2274

(59,2%)

Lenovo Tab Extreme 1626 4299 1116602 1453165

2342

(14,00 fps)

2340 - 2325

(99,4%)

Oppo Pad 2 1078 3327 924508 1460499

2374

(14,20 fps)

2373 - 2311

(97,3%)

OnePlus Pad 1087 3324 862549 1446810

2370

(14,30 fps)

2371 - 2309

(97,4%)

La situazione della batteria è difficile da valutare, in quanto il tipo di utilizzo che si fa del Pixel Tablet non è lo stesso di altre tavolette hi-tech. È montata una cella da 7020mAh che sinceramente credo sia quasi impossibile da scaricare in una singola sessione di utilizzo e, quando non in uso, la posizione più logica dove riporre Pixel Tablet è sulla sua dock magnetica (che non ha una presa USB Tipo-C) dove viene lentamente ricaricato. In questo modo Google garantisce che il dispositivo sia sempre pronto all'uso quando necessario. Nel caso vi dovesse capitare di scaricare completamente Pixel Tablet, spero abbiate molta pazienza: la ricarica avviene a soli 15W e la batteria è grande.

Le due fotocamere da 8MP, una frontale e una posteriore, sono sufficienti per le videochiamate e per la scansione di documenti o di codici QR, ma poco più. Il software che le gestisce è lo stesso che abbiamo imparato ad amare sugli smartphone Pixel e comprende molte funzioni, per esempio Night Sight, che permettono risultati più che soddisfacenti visto l'hardware limitato.

Il software

L'asso nella manica di Pixel Tablet è l'ottima implementazione del sistema multi-utente. Grazie alla possibilità di poter creare utenti separati, con account Google, applicazioni e homescreen diversi per ogni persona (compresi i più piccini), si ha la tranquillità di poter condividere questo prodotto con tutta la famiglia senza per forza dare agli altri accesso ai propri dati personali.

L'interfaccia utente è pulita, piacevole ed altamente personalizzabile grazie ad una magnifica implementazione del linguaggio di design Material You. Si può connettere al profilo Google Messaggi personale per l'inviso di testo e altri contenuti tramite protocollo RCS in maniera non dissimile ad iMessage sugli iPad.

L'arrivo di Android 14 ha portato l'aggiunta dei temi monocromatici, di Health Connect ed il supporto di Gboard per l'input tramite stylus. Parlando di Stylus, Pixel Tablet è compatibile con lo standard USI 2.0, ampliando la scelta oltre al pennino ufficiale venduto separatamente. Ora, quando si collega una tastiera esterna appare a display una comoda toolbar flottante per l'inserimento delle emoji e per i suggerimenti del correttore. Infine si può utilizzare l'ampio display per creare annotazioni sui documenti tramite le app di Google.

Rispetto agli smartphone Google con Android 14 mancano ancora alcune funzionalità, come la personalizzazione della schermata di blocco, gli sfondi generati con l'IA, il riassunto delle pagine web (funzione che sarebbe ideale su un tablet) e Circle to Search, anche se quest'ultima funzione arriverò molto presto e le altre potrebbero seguire con aggiornamenti futuri.

Praticamente la totalità delle applicazioni di Google è stata aggiornata per supportare nativamente il grande display di Pixel Tablet, uno sforzo non indifferente da parte dell'azienda americana che però non assicura un'esperienza sempre ottimale. Le applicazioni di terze parti, per esempio ed in particolare quelle di Meta come Facebook e Instagram, ancora vengono eseguite in modalità smartphone.

L'ecosistema di applicazioni Android dedicate ai tablet è ancora lacunoso. Gli sviluppatori, più di un decennio dopo l'apparizione dei primi tablet con sistema Google e nonostante l'enorme quantità di tablet sul mercato, sembrano non volersi mettere di impegno per ottimizzare il layout delle proprie creazioni. Questa non è direttamente colpa di Google ma in questo senso i tablet Apple sono sempre una spanna avanti.

Android 14 su Pixel Tablet ha aggiunto una funzione richiesta a gran voce che permette di forzare l'esecuzione di qualsiasi app a pieno schermo, ma ovviamente i risultati possono variare in quanto si tratta solo di un modo per aggirare il problema.

La dock è un'idea geniale**

La versione da noi ricevuta di Pixel Tablet comprende la dock nella confezione, ma il tablet si può anche acquistare da solo ed è possibile comprare altre dock separatamente se si desidera spargerle per la casa.

L'idea di progettare un accessorio di questo tipo è davvero geniale. Non solo mantiene il tablet sempre pronto, ma lo trasforma in un Nest Hub dalle grandi dimensioni per il controllo domestico e ne migliora anche le qualità audio (gli speaker del tablet sono ok ma mancano un po' di bassi). Quando Pixel Tablet è riposto sulla dock il suono viene istantaneamente convogliato tramite i pin sul retro. Un passaggio veloce ed affidabile, cosa che probabilmente non si potrebbe dire di una connessione Bluetooth.

Ci sono però un paio di appunti da fare, dei problemi che secondo me minano questa ottima idea dalle fondamenta. Per prima cosa, *le dock aggiuntive sono costose, al prezzo di 149,00 euro si può tranquillamente acquistare dei Nest Hub completi di display. Seconda cosa, *le dock non funzionano senza il tablet collegato. Non avrebbe avuto più senso trasformarle in un Nest Mini con il Tablet è assente? Ciò ne avrebbe, almeno in parte, giustificato un po' di più l'acquisto.

I magneti che collegano Pixel Tablet alla base di ricarica sono sufficientemente forti, anche se i primi giorni c'è necessità di abituarsi alla loro posizione prima di azzeccare con facilità il corretto posizionamento. È possibile staccare il tablet dalla base con una sola mano, anche se bisogna fare una specie di torsione con il polso per scollegarlo dai magneti e non rischiare di portarsi via anche la dock. Le calamite non sono comunque infallibili: come dicevo parlando dell'hardware di Pixel Tablet, occhio a quanto forte premete per regolare il volume!

Ma cosa si può fare con il tablet collegato in ricarica a questo accessorio? Beh, parecchie cose! Sta davvero nella sua utilità anche in questa situazione la genialità della dock.

Innanzitutto è perfetto per essere utilizzato come assistente in cucina per seguire le ricette trovate online. È fantastico anche come un centro di intrattenimento da sfruttare mentre si fanno altre attività, come guardare dei video, la TV in streaming (es: RaiPlay, Netflix, Disnay+, ecc...) o ascoltare della musica mentre si fanno le pulizie o si mettono a stendere i panni.

Diventa anche disponibile come target per i dispositivi abilitati Chromecast. Ciò significa che è perfetto per condividere rapidamente foto e video personali o dei rapidi video di YouTube da mostrare agli altri componenti della famiglia senza per forza occupare la TV. Quando non in uso è possibile far diventare Pixel Tablet una bellissima cornice digitale integrata con Google Foto, un qualcosa a cui sono molto affezionato e a cui non posso davvero rinunciare dopo anni di Nest Hub.

Analogamente ai Nest Hub, è anche comodissimo per il controllo della smart home, fungendo da centro dell'automazione accessibile da tutta la famiglia.

I problemi di Google Assistant (e non solo)

Scrivo questo paragrafo nella speranza che possa servire da feedback per Google. Lo scrivo a malincuore, essendo io un fan dei prodotti dell'azienda (sia hardware che software) da moltissimi anni ed essendo completamente immerso nel loro ecosistema a 360° (sì, io sono uno di quelli che ha pagato Stadia dal primo giorno fino all'ultimo e mi sono pure divertito moltissimo strada facendo).

Google Assistant sta peggiorando a vista d'occhio. E non di poco.

Se una volta le risposte alle domande arrivavano in tempi brevi ora ci impiegano diversi secondi nella maggior parte dei casi. Sempre che Assistant vi capisca, perché sembra riconoscere sempre meno comandi e sembra pure capire sempre meno cosa gli si sta chiedendo. Emanuele Cisotti di Smartworld ha espresso al meglio la frustrazione di noi fan nel suo bellissimo articolo.

Ci si ritrova spesso nella situazione di dover ripetere le richieste perché vengano esaudite. Se gli si fa una domanda, spesso si trova la risposta più velocemente estraendo lo smartphone dalla tasca, cosa che porta inevitabilmente nel tempo a smettere anche solo di voler provare ad usare i comandi vocali.

Google Home, in particolare da Pixel Tablet, è lentissimo a rispondere anche ai comandi manuali fatti dal touchscreen. Non scherzo quando vi dico che per accendere o spegnere le luci di una stanza passano quasi 10 secondi tra il mio tocco sul display e l'esecuzione del comando. E no, non è colpa della mia rete locale/internet, ho un router Wi-Fi 6 a meno di 4m da qualsiasi prodotto smart e una connessione FTTH a 5Gbps per la comunicazione con i server di Google.

Usare i controlli smart dallo smartphone è decisamente più veloce, ma comunque non è immediato. Rispetto alle soluzioni HomeKit il ritardo è evidente e Google deve fare qualcosa se vuole avere successo con prodotti come il Pixel Tablet.

Come se non bastasse Gemini non c'è, né sotto forma di app e chatbot, né come LLM integrato in altri aspetti del software. Non che il chatbot sia pronto a sostituire Assistant per via delle allucinazioni inevitabili ad oggi con queste tecnologie, ma visto lo stato dell'assistente vocale di vecchia generazione avrebbe fatto piacere avere accesso a quello nuovo non solo da web.

Conclusioni

Google Pixel Tablet è un dispositivo basato su un'idea dal potenziale grandissimo e realizzato magistralmente a livello di hardware per lo scopo per cui è stato pensato. Purtroppo, nonostante l'implementazione di Android da parte di Google sia molto curata e pulita come da tradizione, ci sono moltissime situazioni in cui l'esperienza utente diventa frustrante, per esempio il controllo domestico di cui parlavo qui sopra.

Il suo prezzo senza bundle (499,00 euro) è quasi corretto per un tablet Android, ma senza la sua dock non ha nulla di speciale che lo renda desiderabile e perde metà della sua utilità. Con la base di ricarica inclusa entra in una fascia di mercato (599,00 euro) in cui i concorrenti (i Galaxy Tab di Samsung e gli iPad di Apple) sono agguerriti e decisamente più completi, sia a livello di specifiche che di esperienza software (vedi One UI da una parte e iPadOS dall'altra).

Infine, per essere concepito come un Nest Hub di nuova generazione basato su Android, non può sostituire quelli da anni ormai nelle case degli utenti. Rispetto all'Hub di seconda generazione non ha il tracking del sonno, non può visualizzare ancora i feed video dalle videocamere di sicurezza Nest e non può nemmeno funzionare da Nest Camera indoor come può fare Nest Hub Max.

Rispetto a tali gadget è anche troppo costoso. Con lo stesso budget di Pixel Tablet in bundle con la dock si possono acquistare sei Nest Hub (2nd Gen) dal Google Store ufficiale senza sconti. SEI. Uno per ogni ambiente della casa e pure qualcuno da regalare ai parenti, se come me vivete in un'abitazione con poche stanze.

Sebbene quindi l'idea di base sia da me apprezzatissima e il Pixel Tablet mi piaccia da utilizzare nel complesso, difficilmente posso consigliare ad un utente di spendere una cifra come questa. Gli unici che dovrebbero valutare l'acquisto sono le persone come me, ovvero quelle dentro l'ecosistema di Google con entrambe le scarpe, coloro che vogliono un dispositivo per il controllo della smart home sempre disponibile, quelli che non hanno bisogno di un tablet da utilizzare fuori casa ma di tanto in tanto trovano comodo averne uno a portata di mano pronto all'uso.

Google Pixel Tablet non è un pessimo prodotto, al contrario. Sicuramente gli utenti che lo acquisteranno riusciranno ad amarlo nonostante i suoi difetti, ma devono anche essere molto convinti della propria scelta. Il problema di Pixel Tablet è il suo posizionamento di prezzo, soprattutto visto che arriva da noi un anno dopo il suo primo lancio oltre oceano.

Spero davvero che Google realizzi una seconda generazione tenendo conto dei feedback ricevuti da media e utenti, e spero che la gamma Pixel Tablet non faccia la fine dei tablet Nexus, di Pixel C e di Pixel Slate. L'idea è buona Google, la strada è quella giusta, credici fino alla fine e dacci un Pixel Tablet di seconda generazione che possiamo consigliare senza "se" e senza "ma"!

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Sempre carico e pronto all'uso (con dock)

  • Sufficientemente veloce e potente

  • Comodo per la smart home

  • Costruzione premium

  • Funzioni esclusive e (presto) IA di Google

  • Display piacevole per lettura, foto e video

  • Multi utente perfetto per la condivisione

Contro

  • Lettore di impronte inaffidabile

  • Il software è ben curato ma manca di funzionalità

  • Le dock da sole sono inutili

  • Prezzo salato per tablet e accessori

  • Google Assistant è peggiorato nel tempo (e Gemini è lontano dall'essere affidabile)

Commento

Il Google Pixel Tablet è un prodotto di buona qualità che fa esattamente quello per cui è stato creato: supportare l'intera famiglia come accessorio da affiancare agli altri dispositivi tech presenti in casa come smartphone, PC e smart TV. Ideale per il controllo della smart home, per la lettura e per l'intrattenimento, risulta però troppo costoso per quello che è in grado di offrire. Google deve inoltre risolvere i sempre più frustranti problemi di Assistant e di Google Home.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Google Pixel Tablet

Google Pixel Tablet

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