-
Pro
- Supporto software di 7 anni
- Buona autonomia
- Fluido e veloce
- Display di alta qualità
- Fotocamere abbastanza capaci e molto divertenti
- Software pulito e funzionalità esclusive
- Nuovo design
-
Contro
- Ricarica lenta
- Cornici vistose attorno al display
- Gestione batteria controversa (non disattivabile)
Il verdetto di Tom's Hardware
Informazioni sul prodotto

Google Pixel 9a
Google Pixel 9a: la recensione in un minuto
Il Google Pixel 9a si presenta come un degno erede della popolare serie "a", puntando a offrire l'essenza dell'esperienza Pixel – prestazioni solide, fotografia intelligente e software pulito – a un prezzo più accessibile. Emerge come uno smartphone di fascia media estremamente competente, ma non privo di compromessi. Il design abbandona l'iconica camera bar per un modulo a pillola a filo con la scocca, una scelta estetica che può dividere. Realizzato con un frame in alluminio e un retro in plastica (entrambi riciclati), restituisce una sensazione premium. Il display Actua OLED da 6,3 pollici, lo stesso del Pixel 9, è un punto di forza con la sua luminosità elevata, colori vividi e refresh rate a 120Hz, sebbene le cornici rimangano generose e la protezione si fermi al datato Gorilla Glass 3.
Sotto il cofano, il chip Tensor G4, condiviso con i modelli superiori, garantisce prestazioni fluide nell'uso quotidiano e alimenta le distintive funzionalità AI di Google, come Gemini e Cerchia e Cerca. La vera star è però il software: Android 15 pulito e l'eccezionale promessa di 7 anni di aggiornamenti, un valore aggiunto enorme per la longevità. La batteria da 5100mAh offre un'autonomia eccellente, superando agevolmente la giornata intensa. Tuttavia, la ricarica (23W via cavo, 7,5W wireless) resta lenta rispetto alla concorrenza, e l'introduzione della funzione non opzionale "Battery Health Assistance", che ridurrà gradualmente la capacità massima dopo 200 cicli per preservarne la salute a lungo termine, solleva perplessità sull'autonomia futura e sulla mancanza di controllo utente.
Il comparto fotografico rimane un punto forte per la fascia di prezzo. La fotocamera principale da 48MP scatta ottime foto in varie condizioni, supportata dagli algoritmi Google e dalla nuova utile funzione Macro Focus. La ultrawide e la selfie camera sono buone, ma non al livello del sensore principale. La vera magia risiede nel software fotografico, con strumenti AI potenti come Gomma Magica, Scatto Migliore e Magic Editor che semplificano l'editing avanzato.
Il Pixel 9a è un eccellente smartphone di fascia media. Pur con i suoi nei, rappresenta un ottimo investimento a lungo termine grazie al supporto software impareggiabile, ideale per chi cerca l'esperienza Pixel senza il prezzo da top di gamma.
Prezzi
Google ha annunciato che il Pixel 9a sarà reso disponibile per la vendita a partire dal 14 aprile. Gli acquirenti potranno trovarlo sul Google Store, su Amazon, e presso i principali rivenditori di elettronica come Unieuro, MediaWorld ed Euronics, oltre che nei canali Vodafone. Sono presenti due opzioni di memoria: la versione da 128GB ha un costo di 549 euro, mentre quella da 256GB è proposta a 649 euro.
Rispetto ad un iPhone 16e, ottimo prodotto ma proposto ad un prezzo completamente insensato nel nostro Paese, Pixel 9a sembra un vero affare. Potrebbe attirare quei clienti che hanno aspettato a lungo il "nuovo iPhone SE" per poi restare delusi dal cartellino del prezzo. Come iPhone 16e rispetto ad iPhone 16, Pixel 9a ha lo stesso processore dei Pixel più potenti e condivide tutte le novità software e la longevità dei fratelli maggiori. A differenza dell'iPhone "economico", però, ha un prezzo molto più digeribile per un "medio gamma premium". Google non ha tagliato su ciò che gli utenti ritengono più importante.
Se quindi si analizza il posizionamento del Pixel 9a rispetto ai principali attori come Apple e Samsung, o all'interno dell'ecosistema Pixel di Google, la scelta della fascia di mercato appare coerente. La situazione si complica, però, se si considera la specifica realtà italiana del mondo Android: un mercato smartphone saturo, dove la fascia media è particolarmente agguerrita e i modelli di punta degli anni passati diventano rapidamente più accessibili.
In questo contesto, il prezzo di listino del Pixel 9a potrebbe rappresentare uno scoglio per molti acquirenti potenziali. Sarà quindi cruciale per Google elaborare strategie promozionali efficaci, incluse offerte e pacchetti speciali, per rendere il prodotto più competitivo.
Google Pixel 9a: la recensione completa
Dopo una settimana intensa di utilizzo, successiva a quelle che sono sembrate delle brevi ma comunque percepibili attese, posso finalmente condividere le mie impressioni sul Google Pixel 9a. L'erede della fortunata serie "a" di Google si presenta con promesse ambiziose: portare l'esperienza Pixel, con la sua rinomata fotografia e l'intelligenza artificiale integrata, a un prezzo più accessibile.
Ma il Pixel 9a mantiene davvero queste promesse? E come ci si sente a convivere con questo dispositivo giorno dopo giorno, considerando anche le recenti discussioni sulle sue peculiarità, inclusa la gestione della batteria nel tempo?
Piacerà a molti (ma non tutti)
Il linguaggio di design dei Pixel degli ultimi anni è stato immediatamente riconoscibile grazie al camera bar orizzontale. Con il Pixel 9a, Google sembra aver intrapreso una strada leggermente diversa. Il retro dello smartphone ora presenta un modulo fotografico a forma di pillola, completamente a filo con la scocca. Questa scelta stilistica, secondo Google ispirata "alle forme della natura come le gocce d'acqua", segna una rottura con il passato e potrebbe dividere gli utenti.
Personalmente, ho sempre apprezzato l'originalità della camera bar, che non solo conferisce un'identità unica ai Pixel ma impedisce anche ai dispositivi di traballare quando appoggiati su una superficie piana. Tuttavia, devo ammettere che l'aspetto pulito e minimalista del Pixel 9a ha un suo fascino. Se non c'è necessità di maggiore spessore per sensori fotografici di grandi dimensioni, questa soluzione di rendere il dispositivo appena più spesso ma quasi completamente piatto, a favore di una batteria più capiente, è la strada giusta.
La struttura è realizzata in metallo, con un frame in alluminio riciclato che conferisce solidità e una sensazione premium al tatto anche grazie alla piacevole finitura satinata. La cover posteriore è in plastica riciclata per l'81%, una scelta che, sebbene possa non offrire la stessa sensazione al tatto del vetro, contribuisce alla sostenibilità e offre una migliore resistenza agli urti. Sinceramente, se non avessi letto nelle specifiche che la scocca posteriore è in plastica, avrei fatto fatica a credere che non si tratta di vetro, ottimo lavoro Google!
Lo smartphone è disponibile in quattro colorazioni: viola ametista, rosa peonia, grigio creta e nero ossidiana. La colorazione viola ametista che ho avuto in prova è la vera novità di quest'anno ed è una colorazione che non esiste per i Pixel più costosi come il Pixel 9. Le linee generali del telefono sono piatte ed eleganti, con bordi arrotondati. Questo design ricorda in parte quella degli iPhone "non Pro" e offre una buona presa, sebbene i bordi piatti possano risultare leggermente meno ergonomici rispetto alle curve del Pixel 8a.
Le dimensioni del Pixel 9a sono leggermente maggiori rispetto al suo predecessore, con un display da 6,3 pollici contro i 6,1 del Pixel 8a. Questo aumento di dimensioni, sebbene possa non piacere a chi preferisce gli smartphone compatti, offre un'esperienza visiva più immersiva. Un aspetto positivo è il mantenimento di un peso contenuto (circa 186 grammi), che non affatica la mano durante l'utilizzo prolungato.
Un piccolo appunto riguarda le cornici intorno al display. Sebbene siano uniformi, risultano leggermente più spesse rispetto a quelle di alcuni concorrenti nella stessa fascia di prezzo. Tuttavia, dopo un breve periodo di utilizzo, ci si abitua e non inficiano significativamente l'esperienza. Si tratta però di un elemento meno evidente su smartphone di altri marchi, anche modelli molto più economici, e che quindi dividerà sicuramente gli appassionati.
La certificazione IP68 è un gradito miglioramento rispetto all'IP67 del Pixel 8a, offrendo una maggiore tranquillità in caso di contatto con acqua o polvere.
Schermo di fascia superiore
Il display Actua OLED da 6,3 pollici del Pixel 9a è uno dei suoi punti di forza. Si tratta dello stesso pannello montato su Pixel 9, con le stesse specifiche.
La risoluzione FHD+ (1080 x 2424 pixel) garantisce una buona nitidezza delle immagini e dei testi, mentre la frequenza di aggiornamento adattiva fino a 120Hz rende lo scorrimento delle pagine web e delle app estremamente fluido e piacevole. Non è un pannello LTPO quindi la frequenza di aggiornamento è sì variabile, ma non in modo estremamente granulare.
La luminosità di picco è di 2700 nit. Durante la mia settimana di prova, ho utilizzato lo smartphone in diverse condizioni di luce, inclusa la luce solare diretta, e non ho mai avuto problemi di visibilità. I colori sono vividi e ben calibrati, tipici dei pannelli OLED, e il supporto HDR10+ offre una migliore resa dei contenuti compatibili, con una maggiore profondità di colore e luminosità dinamica all'interno della stessa scena.
Un aspetto che mi ha lasciato un po' perplesso è la scelta di utilizzare ancora il Corning Gorilla Glass 3 come protezione. Sebbene sia un vetro resistente ai graffi, le generazioni più recenti offrono una maggiore protezione contro le cadute. Considerando il prezzo dello smartphone, avrei sperato in un vetro più moderno. Pertanto, consiglio vivamente l'applicazione di un vetro protettivo sin dal primo giorno.
Il lettore ottico di impronte digitali integrato sotto il display è risultato generalmente veloce e affidabile durante la mia prova. Raramente ho dovuto riprovare la procedura di sblocco. Si tratta di un sensore più lento e meno sicuro rispetto ai modelli superiori, ma è in linea con gli altri prodotti sul mercato in questa fascia di prezzo. È presente anche il riconoscimento del volto come metodo di sblocco secondario, anch'esso sufficientemente rapido in buone condizioni di illuminazione.
Il meglio dell'hardware Google, con un'eccezione
L'integrazione del chip Google Tensor G4 è senza dubbio uno dei maggiori punti di forza del Pixel 9a. Utilizzare lo stesso processore dei modelli di punta garantisce prestazioni fluide e reattive in tutte le attività quotidiane. L'apertura e la gestione delle app, la navigazione web, il multitasking e la riproduzione di contenuti multimediali avvengono senza alcun rallentamento.
Sebbene i benchmark sintetici possano non posizionare il Tensor G4 ai vertici della classifica rispetto ad alcuni chip concorrenti, nell'utilizzo reale la differenza è difficilmente percepibile. Il Tensor G4 è ottimizzato per le funzionalità di intelligenza artificiale e apprendimento automatico on-device, che sono al cuore dell'esperienza Pixel. Google ha però posizionato Pixel 9a in una fascia di prezzo pericolosamente vicina a quella di alcuni "flagship killer" molto temibili, come OnePlus 13R e POCO F7 Pro. Gli utenti che puntano tutto sulle prestazioni pure potrebbero trovare più allettanti tali soluzioni.
Detto questo, Pixel 9a supera nei benchmark persino i punteggi ottenuti da Pixel 9 al momento della recensione iniziale, segno che Google ha continuato a lavorare per ottimizzare al meglio il proprio SoC.
Gli 8GB di RAM si sono dimostrati sufficienti per gestire un buon numero di app aperte in background senza compromettere le prestazioni, tutte le funzionalità IA on device non hanno avuto mai problemi di alcun tipo. Le opzioni di archiviazione da 128GB o 256GB offrono spazio adeguato per la maggior parte degli utenti, sebbene si possano trovare prodotti con molta più memoria a prezzi più contenuti. Utilizzando i servizi cloud di Google per foto, video e altri file, cosa su cui l'azienda probabilmente punta molto, non si dovrebbe mai sentire il bisogno di memoria aggiuntiva.
Per quanto riguarda il gaming, il Pixel 9a si comporta bene anche con i giochi abbastanza esigenti. Tuttavia, con titoli più pesanti e graficamente intensi, si possono notare occasionali cali di frame rate e un leggero riscaldamento del terminale. Non è uno smartphone da gaming, ma non pretende di esserlo.
Smartphone |
Geekbench 6 |
AnTuTu |
3DMark |
||||
Single-core |
Multi-core |
Steel Nomad | Steel Nomad Stress Test |
Wild Life Extreme |
Wild Life Extreme Stress Test |
||
Google Pixel 9a |
1684 | 4283 | 1167961 |
1048 (7,77 fps) |
1054 - 692 (65,6%) |
2612 (15,64 fps) |
2635 - 1689 (64,1%) |
Google Pixel 9 |
1189 | 3218 | 802801 |
1026 (7,60 fps) |
1029 - 519 (50,4%) |
2561 (15,34 fps) |
2557 - 1173 (45,9%) |
Nothing Phone (3a) Pro | 1166 | 3306 | 820390 |
380 (2,82 fps) |
380 - 377 (99,2%) |
1058 (6,34 fps) |
1057 - 1046 (99%) |
Oppo Reno13 Pro | 1323 | 4013 | 1155482 |
1187 (8,79 fps) |
1186 - 786 (66,3%) |
2868 (17,18 fps) |
2898 - 1690 (58,3%) |
realme 14 Pro+ | 1187 | 3186 | 835507 |
370 (2,75 fps) |
373 - 370 (99,2%) |
1079 (6,47 fps) |
1077 - 1049 (97,4%) |
OnePlus 13R | 2184 | 6520 | 1807138 |
1691 (12,53 fps) |
1703 - 1196 (70,2%) |
4825 (28,89 fps) |
4963 - 3428 (69,1%) |
Un'assenza da segnalare è quella del supporto per Satellite SOS, una funzionalità presente nei Pixel 9 ma non nel 9a a causa di un modem più datato, chip che comunque non ci ha mai dato problemi con il segnale telefonico o Wi-Fi. Abbiamo riscontrato un consumo leggermente superiore a quello di Pixel 9 sotto rete 5G, ma nulla di eclatante e che può essere considerato "un problema".
Il Pixel 9a supporta la connettività 5G, Wi-Fi 6E e Bluetooth 5.3. Per quanto riguarda l'audio, è dotato di un sistema di speaker stereo che offre un suono chiaro per un ascolto casuale, in linea con il Pixel 9 e migliore rispetto agli altoparlanti di Pixel 8a. Presente una eSIM ma manca la connettività UWB che comunque non ci aspettavamo di trovare su uno smartphone proposto a questo prezzo.
L'autonomia è molto buona, ma fino a quando lo sarà?
La batteria da 5100mAh del Pixel 9a è una vera protagonista. Durante la mia settimana di utilizzo, lo smartphone ha costantemente superato la giornata intera con un utilizzo intenso, comprendente navigazione web, social media, riproduzione video, fotografia e un po' di gaming leggero. In diverse occasioni, sono arrivato a fine giornata con ancora una buona percentuale di carica residua. È la batteria più capiente mai montata su un Pixel e si sente, sebbene i risultati dei nostri test lo posizionino non molto distante da Pixel 9.
La ricarica cablata a 23W è un miglioramento rispetto ai 18W del Pixel 8a, ma rimane comunque relativamente lenta rispetto ad alcuni concorrenti che offrono velocità di ricarica molto più elevate. Una ricarica completa richiede circa un'ora e mezza. La ricarica wireless a 7,5W è ancora più lenta e adatta principalmente per il mantenimento dell'autonomia nel lungo periodo piuttosto che per un veloce ripristino di preziosi minuti di utilizzo.
Ora dobbiamo però parlare di una questione che ha fatto discutere nei giorni successivi al primo lancio dello smartphone: l'arrivo della funzione software "Battery Health Assistance". Google ha annunciato che il Pixel 9a includerà questa nuova caratteristica progettata per gestire la salute a lungo termine della batteria. Questa funzione ridurrà gradualmente la tensione massima della batteria dopo 200 cicli di ricarica. L'obiettivo dichiarato è quello di estendere la durata della batteria nel tempo, rallentando il processo di degradazione tipico delle batterie agli ioni di litio.
Secondo Google, questa riduzione della capacità potrebbe comportare una leggera diminuzione dell'autonomia e della velocità di ricarica nel tempo. È importante sottolineare che questa funzionalità non sarà configurabile dall'utente sul Pixel 9a, sebbene Google abbia dichiarato che prevede di renderla opzionale su una selezione di dispositivi Pixel futuri e già rilasciati.
Personalmente, pur comprendendo la logica di Google nel voler preservare la salute della batteria a lungo termine, l'idea di una riduzione intenzionale della capacità, non controllabile dall'utente, mi lascia un po' perplesso. Se da un lato può essere positivo per chi intende utilizzare lo smartphone per molti anni, cosa che chi acquista un Pixel probabilmente vuole fare, dall'altro potrebbe risultare frustrante per chi preferirebbe avere a disposizione la piena capacità della batteria accettando il normale degrado delle celle nel tempo. Avrei preferito che questa funzionalità fosse offerta come opzione anche sul Pixel 9a, lasciando all'utente la scelta tra massimizzare l'autonomia o privilegiare la longevità della batteria. Sarà interessante osservare come questa funzionalità si tradurrà nell'utilizzo pratico nel corso dei mesi e degli anni.
Android come Google lo immagina, niente di meno
Il Pixel 9a viene lanciato con Android 15 in una versione pulita e priva di bloatware, come da tradizione Google. L'interfaccia è intuitiva, fluida e ben ottimizzata per l'hardware. La vera promessa, però, è il supporto software garantito per ben 7 anni, un periodo eccezionale per uno smartphone di fascia media (sebbene anche Samsung abbia ora esteso il supporto per i propri Galaxy della Serie A). Questo significa che il Pixel 9a riceverà aggiornamenti del sistema operativo e di sicurezza fino al 2032, mantenendo il dispositivo al passo con i tempi e protetto dalle minacce per un periodo di tempo notevolmente lungo. Inoltre, lo smartphone riceverà regolarmente i Pixel Drops, che introducono nuove funzionalità e miglioramenti nel tempo. Questa longevità software è un enorme valore aggiunto e rende il Pixel 9a un ottimo investimento a lungo termine.
L'integrazione dell'IA in ogni aspetto dello smartphone è un altro elemento distintivo. Gemini è facilmente accessibile tenendo premuto il pulsante di accensione e può aiutare in diverse attività, come scrivere, pianificare, imparare e trovare informazioni. Da qualche giorno, Gemini Live può anche accedere alle informazioni sullo schermo o accendere la fotocamera per vedere il mondo esterno. Gemini può anche interagire in modo profondo con le app Google, estrarre informazioni da Gmail e suggerire spunti su Maps. Sebbene il Pixel 9a non offra un anno di Gemini Advanced come i modelli Pro, l'integrazione di base è comunque potente e utile.
Altre funzionalità basate sull'IA includono Cerchia e Cerca, che consente di effettuare ricerche direttamente dallo schermo con un semplice gesto senza cambiare app e le utili funzionalità di assistenza alle chiamate come Aspetta per me, Trascrivi la chiamata e Filtro Chiamate. Sono presenti anche funzionalità di sicurezza come Rilevamento di incidenti e Blocco per furto. Il Pixel 9a include anche la VPN di Google integrata senza costi aggiuntivi. Pixel Studio, un generatore di immagini AI direttamente sullo smartphone, e Pixel Screenshots non sono ancora disponibili in Italia.
Parlando in maniera più generale, se siete fan di tutte le funzionalità Made by Google e volete provarle per primi, Pixel 9a si rivela come una scelta molto interessante. La versione di Google del sistema operativo Android è sempre più pulita, personalizzabile e ricca di funzionalità che altri prodotti non hanno, o tardano ad avere.
Fotocamere: pochi ma validi miglioramenti, la magia sta nel software
La fotografia è tradizionalmente uno dei punti di forza principali dei Pixel. Il Pixel 9a non fa eccezione e continua a offrire un'esperienza fotografica superba per la fascia di prezzo, nonostante alcuni dovuti compromessi sulla qualità.
La fotocamera principale da 48MP con apertura f/1.7 e stabilizzazione ottica produce scatti eccellenti in diverse condizioni di luce. Le foto sono caratterizzate da un ampio intervallo dinamico, colori naturali e realistici grazie alla tecnologia Real Tone, e un elevato livello di dettaglio. Anche in condizioni di scarsa illuminazione, la modalità Foto Notturna fa un ottimo lavoro nel catturare immagini luminose e nitide con poco rumore.
Una novità assoluta per la serie "a" è la funzionalità Macro Focus, che consente di catturare dettagli sorprendenti di piccoli soggetti, come gocce di pioggia, fiori o insetti. Ho trovato questa funzione particolarmente divertente e in grado di produrre risultati davvero interessanti. Questo è possibile grazie all'utilizzo di un modulo CLAF (Closed Loop Auto-Focus) che permette alla fotocamera principale di mettere a fuoco anche ad una distanza molto ravvicinata gli oggetti, non viene quindi utilizzata la lente grandangolare per le macro.
Lo zoom digitale fino a 8x (con Super Res Zoom) fa un lavoro dignitoso nel mantenere i dettagli, sebbene non possa competere con uno zoom ottico dedicato. Fino all'ingrandimento 4-5x le immagini risultano comunque utilizzabili sui social senza una notevole perdita di qualità.
La fotocamera ultrawide da 13MP f/2.2 con campo visivo di 120° è versatile per scattare foto di paesaggi e di gruppo. La qualità delle immagini è buona, anche se non raggiunge lo stesso livello di dettaglio della fotocamera principale, come spesso accade in questa categoria. Si tratta dello stesso sensore presente su Pixel 8a, ancora un passo indietro rispetto alle decisamente migliori fotocamere grandangolari dei modelli più costosi.
Anche la fotocamera frontale da 13MP è la stessa dello scorso anno. Produce immagini nitide, piacevoli, con un'ampia gamma dinamica e toni della pelle estremamente vicini alla realtà. Nonostante una quantità di dettaglio inferiore rispetto ad altri concorrenti ed un sensore abbastanza piccolo che non cattura moltissima luce, gli algoritmi di Google corrono in soccorso producendo immagini apprezzabili anche al calar del sole.
Le funzionalità di editing basate sull'intelligenza artificiale, come Gomma Magica, Gomma Magica Audio, Scatto Migliore, Foto Nitida, Magic Editor con le sue funzioni Ricrea, espansione e correzione automatica dell'inquadratura, continuano a impressionare per la loro efficacia e semplicità d'uso. La nuova funzione Aggiungimi è un'idea intelligente per le foto di gruppo, permettendo di includere anche il fotografo unendo due scatti. La modalità Astrofotografia è un'altra novità per la serie "a", consentendo di catturare anche brevi clip delle stelle in movimento di notte.
Nel complesso, il comparto fotografico del Pixel 9a offre un'esperienza versatile e di buona qualità per la sua fascia di prezzo. Ciò che lo differenzia dalla concorrenza è l'esperienza di scatto, con un'app fotocamera estremamente veloce e intuitiva, e quella di editing, che mette funzionalità avanzate anche nelle mani di chi non conosce i metodi migliori di editing tradizionale.
Per quanto riguarda i video, il Pixel 9a supporta la registrazione fino al 4K a 60fps. La qualità dei video diurni è buona, con una stabilizzazione efficace, colori accurati e una buona nitidezza. Tuttavia, le prestazioni video in condizioni di scarsa illuminazione non sono allo stesso livello, con la comparsa di un maggiore rumore. A differenza dei modelli Pro, il Pixel 9a non dispone di funzionalità come Video Boost.
Conclusioni
Il Google Pixel 9a si conferma un eccellente smartphone di fascia media, erede degno della fortunata serie "a" di Google. Offre un mix convincente di prestazioni fluide grazie al chip Tensor G4, un comparto fotografico di buona qualità con nuove e interessanti funzionalità, un'esperienza software pulita e sempre aggiornata garantita per 7 anni, e un'autonomia della batteria decisamente lodevole.
Non mancano alcuni compromessi, come le cornici attorno al display molto generose e una velocità di ricarica non al vertice. La scelta di un design che abbandona il tradizionale camera bar potrebbe non piacere a tutti, ma accontenterà molti. Infine, la questione della "Battery Health Assistance", pur avendo una sua logica, solleva qualche interrogativo.
Nonostante questi piccoli appunti, il Pixel 9a rappresenta un ottimo investimento a lungo termine per chi cerca l'esperienza Pixel senza spendere una fortuna. La sua longevità software lo rende un investimento intelligente per il futuro. Se siete alla ricerca di un prodotto affidabile, il Google Pixel 9a merita sicuramente la vostra attenzione. Bisognerà solo tenere d'occhio come la gestione della batteria influenzerà l'esperienza d'uso nel lungo periodo, questione che purtroppo non può avere risposta dopo aver provato lo smartphone solo per alcuni giorni.