Il primo premio è valido per “un exploit di esecuzione di un codice da remoto completo e con persistenza” del chip in questione. A questo, si aggiunge un ulteriore bonus del 50% (500 mila dollari) per i ricercatori che saranno in grado di trovare delle vulnerabilità su specifiche versioni di Android, rilasciate in anteprima agli sviluppatori.
Il chip Titan M ha fatto il suo debutto sui Pixel 3. È un chip di sicurezza in grado di isolare i dati più sensibili presenti sullo smartphone dal processore per proteggerli da determinati attacchi. Google afferma che il chip offre “protezione on-device per credenziali di accesso, crittografia, dati delle app e integrità del sistema operativo”. Insomma, sembra essere un sistema difficilmente violabile.
Oltre agli exploit che coinvolgono Titan M, sono state aggiunte altre categorie al programma di ricompense, come quelle che coinvolgono l'esfiltrazione dei dati e l’eludere la schermata di blocco. Questi premi arrivano fino a 500.000 dollari a seconda della categoria di exploit. Tutti i dettagli sono consultabili sull’apposita pagina di Google.
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