Galaxy S25 Ultra, perché il sensore Samsung HP9 da 200MP è stato escluso?

Scopri perché il Galaxy S25 Ultra non include il nuovo sensore da 200MP HP9, prodotto da Samsung stessa.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il tanto atteso Samsung Galaxy S25 Ultra è finalmente arrivato, portando con sé un comparto fotografico di altissimo livello. Tuttavia, molti appassionati si sono chiesti perché Samsung non abbia implementato il suo sensore ISOCELL HP9 da 200MP, presentato lo scorso giugno. La risposta, secondo fonti affidabili, risiede in una precisa scelta di design e funzionalità, che privilegia l’armonia estetica e l'usabilità rispetto alla mera corsa ai megapixel.

Come rivelato dal noto leaker Ice Universe, l'integrazione del sensore HP9 avrebbe comportato un aumento significativo dello spessore del modulo fotografico, rendendo il Galaxy S25 Ultra eccessivamente ingombrante e poco attraente dal punto di vista estetico. L'HP9, infatti, è un sensore fisicamente grande, che richiede molto spazio all'interno del dispositivo. La sua implementazione avrebbe reso lo smartphone troppo spesso, compromettendo l'equilibrio del design e la maneggevolezza.

"L'HP9 è un sensore enorme, più spesso dello stesso Galaxy S25 Ultra," ha dichiarato Ice Universe. "Il suo utilizzo avrebbe reso il telefono esteticamente poco appetibile".

Fonte: Ice Universe

È vero che alcuni produttori, come Vivo e, secondo le indiscrezioni, anche il prossimo Xiaomi 15 Ultra, hanno scelto di adottare l'HP9. Tuttavia, il compromesso è evidente: questi dispositivi presentano un modulo fotografico particolarmente sporgente e voluminoso. Questo potrebbe spiegare, almeno in parte, il loro limitato appeal sul mercato di massa, dove l'estetica e la praticità giocano un ruolo fondamentale nella scelta del consumatore.

Samsung, invece, ha optato per un approccio differente. Il Galaxy S25 Ultra monta una fotocamera ultra-wide da 50MP, con una risoluzione superiore rispetto al modello precedente, mantenendo invariata la risoluzione degli altri tre sensori. Questa scelta suggerisce una strategia focalizzata sul miglioramento complessivo della qualità dell'immagine, piuttosto che su un singolo componente ad alta risoluzione.

In altre parole, Samsung ha preferito investire in un bilanciamento ottimale tra hardware e software, piuttosto che inseguire un primato numerico che avrebbe avuto un impatto negativo sul design del dispositivo. La priorità è stata data all'esperienza utente, garantendo un telefono elegante e maneggevole, senza sacrificare le prestazioni fotografiche.

È improbabile che Samsung utilizzi il sensore HP9 nei suoi futuri modelli Galaxy. L'azienda sudcoreana sembra invece concentrata su altre tecnologie innovative, come l'All Lenses on Prism (ALoP), presentata lo scorso novembre. Questa tecnologia promette di migliorare le prestazioni dei teleobiettivi senza aumentarne lo spessore, risolvendo così il dilemma del modulo fotografico ingombrante.

Inizialmente si ipotizzava che il Galaxy S25 Edge, anticipato durante l'evento Unpacked, potesse essere il primo dispositivo ad adottare la tecnologia ALoP. Tuttavia, le recenti indiscrezioni che escludono la presenza di un teleobiettivo su questo modello sembrano suggerire che ALoP sia ancora in una fase di sviluppo e che potrebbe volerci del tempo prima che possa sostituire efficacemente le ottiche piegate tradizionali.

Ciò nonostante, la direzione intrapresa da Samsung è chiara: l'azienda sta lavorando per sviluppare soluzioni innovative che consentano di migliorare la qualità delle immagini senza compromettere il design e l'ergonomia dei dispositivi. Il fatto che Samsung non abbia fretta di implementare soluzioni immature è un segnale positivo, che dimostra la volontà di offrire prodotti rifiniti e di alta qualità.

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