Galaxy Note 7, ecco il difetto tecnico della batteria

Il produttore coreano ha fornito una spiegazione sintetica del perché alcune delle sue batterie esplodono, ma si è rifiutato di confermare che il problema sia dovuto alle batterie realizzate da Samsung SDI.

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a cura di Alessandro Crea

Che i Samsung Galaxy Note 7 abbiano dei problemi con la batteria, che possono portare anche a fenomeni di combustione ed esplosione, è cosa ormai nota, tanto da portare l'azienda coreana a ritirare ufficialmente il phablet dal mercato.

Solo nelle scorse ore però è stato chiarito anche il motivo tecnico che causa il problema. Samsung UK in un Q&A ufficiale ha infatti indicato come causa l'assenza di un separatore tra catodo ed anodo all'interno di alcune delle batterie montate sui Note 7.

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Ogni batteria è infatti composta da due elettrodi, il catodo, negativo, che attira i cationi, gli ioni positivi, e l'anodo, positivo, che attira gli anioni o ioni con carica negativa. Nel mezzo c'è l'elettrolita, una sostanza chimica che aiuta gli ioni nello spostamento dall'uno all'altro elettrodo.

Durante la fase di carica infatti gli ioni di litio si spostano dal catodo all'anodo, mentre durante il funzionamento fanno il percorso inverso. Se i due elettrodi però vengono in contatto tra loro, durante la fase di carica l'energia assorbita passa quasi per intero direttamente nell'elettrolita, aumentandone a dismisura l'instabilità e portando, tramite una serie di passaggi intermedi che prevedono produzione di gas ed aumento di calore, alla combustione e all'esplosione.

Il problema è che siccome ormai la tecnologia delle batterie al litio è già arrivata quasi al massimo della propria efficienza (si parla quasi del 90%), la maggior parte dei produttori adottano dei "trucchi" per aumentarne l'efficienza e la capienza, mettendo sempre più spesso i consumatori a rischio.

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Alcuni scienziati stanno lavorando sui cosiddetti "liquidi ionici, elettroliti che richiedono temperature molto più elevate prima di sviluppare gas infiammabili. Tuttavia questi liquidi anche se più sicuri hanno dei limiti per quanto riguarda la vita della batteria e pertanto non sono ancora commercializzabili e richiedono più studio. Nel frattempo, a quanto pare, in assenza di tecnologie alternative per le batterie, questo tipo di problema potrebbe diventare sempre più diffuso.

Samsung UK però non ha voluto riconoscere esplicitamente la fonte dei malfunzionamenti nelle batterie prodotte dalla propria sussidiaria Samsung SDI, come invece era stato indicato da più fonti nei giorni scorsi, sostenendo che al momento è impossibile fare affermazioni del genere e che l'azienda è al lavoro con tutti i propri fornitori di batterie.

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Nel frattempo altre tegole si stanno abbattendo sulla già provata credibilità di Samsung. Negli Stati Uniti in questi giorni, un'auto è andata a fuoco probabilmente per colpa di un Galaxy Note 7 sotto carica al suo interno e addirittura un garage è stato distrutto da un incendio, probabilmente per lo stesso motivo. Anche in questo caso infatti un Note 7 in carica era presente nell'ambiente prima dell'incendio, ma il condizionale per entrambi i casi è d'obbligo finché le verifiche non saranno ultimate.

Nel frattempo infine, anche l'FAA (Federal Aviation Administration), l'ente civile che si occupa di regolamentare i voli negli Stati Uniti, ha espresso una posizione simile a quella delle tre compagnie aeree australiane che ieri hanno vietato l'uso e la ricarica dei Note 7 a bordo dei propri voli.

Aggiornamento:

Anche la European Aviation Safety Agency, l'agenzia europea "gemella" della FAA, ha fatto sapere che comunicherà ai viaggiatori di non mettere il Galaxy Note 7 all'interno dei bagagli e di non caricarlo a bordo dei voli aerei.  

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