Flappy Bird 2.0: un'esca per uno schema Ponzi legato alle criptovalute?

Flappy Bird potrebbe tornare nel 2024, ma ci sono segnali che suggeriscono si tratti in realtà di uno schema Ponzi legato alle criptovalute.

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a cura di Andrea Maiellano

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Il popolare gioco mobile "Flappy Bird" potrebbe tornare nel 2024 dopo oltre dieci anni di assenza, ma ci sono segnali che suggeriscono si tratti in realtà di uno schema Ponzi legato alle criptovalute. L'annuncio del rilancio è stato fatto giovedì da un gruppo di presunti fan del gioco, suscitando sia entusiasmo che scetticismo.

Le indagini svolte da Varun Biniwale (un esperto di cybersicurezza) hanno rivelato pagine nascoste sul sito web di Flappy Bird con numerosi riferimenti a Web 3, microtransazioni e alla criptovaluta Solana.

Il marchio Flappy Bird è passato di mano più volte anche se il suo creatore pare non abbia mai ceduto la licenza.

Biniwale ha anche scoperto una versione giocabile con una classifica piena di nomi utente legati alle criptovalute e riferimenti a un token chiamato $FLAP.

Il creatore originale di Flappy Bird, Dong Nguyen, aveva rimosso il gioco nel 2014 poiché stava generando una malsana dipendenza negli utenti. Tuttavia, non sembra abbia venduto il marchio, anche se non pare si sia mai curato delle numerose copie realizzate da altri sviluppatori (una delle quali potete scaricarla gratuitamente su Amazon).

Secondo i documenti del tribunale, la società Gametech Holdings ha ottenuto il marchio nel settembre 2023 sostenendo che fosse stato abbandonato. Successivamente lo ha venduto alla Flappy Bird Foundation, guidata dal game designer Michael Roberts.

Roberts è a capo di 1208 Productions, uno studio che si definisce "pioniere nello spazio Web 3" e possiede un proprio marchio di NFT chiamato "Deez". Questi legami suggeriscono che il ritorno di Flappy Bird potrebbe essere molto diverso dal semplice gioco mobile del 2013, virando invece verso il mondo delle criptovalute.

La vicenda solleva parecchi interrogativi sulla trasformazione di un franchise di questa portata, soprattutto se dietro alla favola del "volerlo rendere nuovamente disponibile per tutti", si cela un progetto legato a criptovalute e blockchain, una tendenza che sta prendendo piede, soprattutto nell'industria videoludica mobile, nonostante le perplessità di molti giocatori tradizionali.

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