Fitbit Sense è un Health Watch. È questa la definizione che la stessa società produttrice gli attribuisce. Una definizione più corretta non poteva essere trovata perché lo smartwatch della casa statunitense integra tutta una serie di sensori e relative funzioni che permettono di tenere sotto controllo i parametri della salute. Come ben sappiamo, non stiamo parlando di dispositivi medici (Fitbit lo chiarisce ogni volta che si accede ai dati sulla salute) ma ci permettono di avere delle statistiche sul nostro benessere.
Non sto parlando solamente del classico monitoraggio del battito cardiaco, ma di funzioni più avanzate come – per esempio – la possibilità di poter effettuare una sorta di ECG, in stile Apple Watch. Fitbit Sense arriva sul mercato italiano a 329,99 euro e mette a disposizione tante funzioni che lo portano a distinguersi dalla massa: ECG, sensore SpO2, rilevazione della temperatura cutanea, tracciamento avanzato del sonno e dello stress, e molto altro ancora. Ha però dei difetti poco accettabili considerando la fascia di prezzo, soprattutto se vuole competere con il protagonista indiscusso del mercato che si chiama Apple Watch.
Design e vestibilità
Se avete conoscenza dei dispositivi del marchio, Fitbit Sense vi darà di già visto e non vi sbaglierete. Ha le forme del Versa 2 ma a differenza di quest’ultimo sono state ottimizzate le cornici e quindi è meno ingombrante. Sul polso, infatti, non si fa sentire e gli angoli curvi contribuiscono a donare quella sensazione di comodità. Considerando tutti i sensori integrati, di cui parleremo più avanti nella recensione, non risulta molto pesante.
Parlando di numeri, le dimensioni sono pari a 40.48 x 40.48 x 12.35 mm per un peso di circa 45 grammi con il cinturino. Insomma, è abbastanza comodo da indossare anche di notte, dove diventa necessario se vogliamo monitorare alcuni parametri: dal classico tracciamento del sonno fino alla rilevazione della temperatura cutanea passando per il livello di ossigeno nel sangue.
La cassa è in alluminio, mentre la cornice che abbraccia il display AMOLED è realizzato in acciaio inossidabile. Il pannello ha una diagonale di 1,58 pollici con risoluzione 336 x 336 pixel. Lo schermo è di ottima qualità: neri profondi, colori vivaci, molto luminoso e con una buona visibilità anche all’aperto. È touchscreen e qui cominciano i primi problemi. La risposta non è immediata. Il passaggio tra una schermata e l’altra non è istantanea. In generale, è la navigazione a non essere fluida. Un difetto sicuramente migliorabile tramite un aggiornamento software ma che resta poco accettabile su un dispositivo di oltre 300 euro.
Discorso analogo per il pulsante laterale sensibile al tocco. È forse l’elemento che ho meno apprezzato. Per poterlo attivare, bisogna esercitare una forte pressione, il che non è proprio una soluzione ottimale non essendo fisico. Non ho amato il posizionamento. È posto sul lato sinistro verso l’interno del polso, quindi siamo costretti a pigiarlo con il pollice. Lo avrei preferito sul lato opposto, ma questo resta un parere soggettivo.
Possiamo configurare il pulsante a nostro piacimento. Con un tocco secco si attiverà o spegnerà il display o si ritornerà alla schermata precedente. Tramite una pressione prolungata, possiamo decidere – per esempio – di attivare l’assistente vocale Amazon Alexa o accedere a una qualsiasi altra applicazione. Mentre con un doppio tocco, accediamo alle 4 app preferite, selezionabili dalle impostazioni.
Nella confezione di vendita (molto curata) sono presenti due cinturini in silicone in taglia S e L. Entrambi molto comodi. L’aggancio è proprietario e ho particolarmente apprezzato la facilità con cui possiamo effettuare la sostituzione. Tramite un’apposita levetta, il cinturino si sgancia e basterà semplicemente inserire quello nuovo nella fessura.
Nella parte posteriore, trovano spazio i vari sensori e ganci per la ricarica che avviene tramite un caricatore proprietario. L’aggancio è magnetico e aderisce molto bene, non si ha mai la sensazione che possa staccarsi. La ricarica avviene abbastanza rapidamente.
Fitbit Sense gode, infine, di un microfono utile solo per attivare l’assistente vocale e dell’impermeabilità fino a 50 metri, per cui si può indossare a nuoto o durante la doccia.
Funzioni per la salute
Come abbiamo detto in apertura, Fitbit Sense è in grado di monitorare una serie completa di parametri sulla salute. Grazie ai diversi sensori integrati, lo smartwatch infatti può:
- Monitorare il battito cardiaco grazie anche alla tecnologia PurePulse 2.0
- Effettuare un ECG
- Controllare l’attività elettrodermica per controllare lo stress grazie a un sensore EDA
- Rilevare il livello di ossigeno nel sangue (SpO2)
- Registrare la temperatura cutanea.
Insomma, un dispositivo completo da questo punto di vista. La domanda è: come si comportano tutti questi sensori?
Partiamo da quello che probabilmente interessa di più: la funzione ECG. È necessario installare l’app dedicata (Fitbit ECG) che controllerà l’attività del cuore per rilevare eventuali problemi di fibrillazione atriale. Una volta scaricata, bisognerà aprire l’app dal Sense e poggiare indice e pollice su due angoli opposti della cassa restando fermi e rilassati. La rilevazione impiega 30 secondi.
Dopodiché, possiamo consultare i risultati dall’applicazione installata sullo smartphone. A tal proposito, vorrei muovere una critica. Sarebbe stato preferibile che l’apposita scheda fosse immediatamente accessibile dalla schermata principale dove vengono riassunti i principali risultati come sonno, passi, battito cardiaco, ecc. Invece, è necessario effettuare un passaggio in più recendosi nella sezione “Scopri”.
Ad ogni modo, qui troviamo la scheda dedicata all’ECG dove ci viene notificato se abbiamo un ritmo regolare o meno. C’è inoltre la possibilità di esportare il risultato in PDF, che possiamo condividere con qualcun altro oppure salvare nella memoria dello smartphone. Come già detto, non si tratta di un dispositivo medico ma potrebbe essere utile per tenere traccia di eventuali anomalie che dovranno sempre essere diagnosticate poi da un medico specialista.
Quanto all’accuratezza dei dati, è difficile pronunciarsi con esattezza non soffrendo di queste patologie. Abbiamo però effettuato un confronto con uno sfigmomanometro e i risultati relativi al numero di battiti cardiaci è stato praticamente identico. Fitbit Sense segnava 75, mentre lo sfigmomanometro 76. Insomma, un’ottima performance. Promuoviamo dunque a pieni voti la rilevazione del battito cardiaco che – al contrario dell’ECG – avviene costantemente (ogni secondo mentre ci si allena e ogni cinque secondi il resto del tempo). I dati raccolti danno vita a dei grafici molto chiari e dettagliati con informazioni sul battito cardiaco a riposo, sull’attività aerobica e sui minuti in zona cardio.
Per misurare invece la temperatura cutanea, è necessario indossarlo di notte e almeno per tre notti. Una funzione questa che potrebbe tornare utile in molte occasioni, se non fosse che i risultati non sono così facilmente interpretabili. O meglio, non viene data alcuna spiegazione relativo al valore riportato né tanto meno vengono forniti consigli. Come potete vedere dagli screenshot, apparirà – per esempio – il dato “+0,2°C superiore al valore basale” senza che all’utente venga spiegato cosa vuol dire o se si tratta di un valore positivo o negativo. Insomma, data la completezza di cui gode l’app Fitbit mi sarei aspettata qualcosa in più.
Altra funzione che mi ha fatto un po’ storcere il naso è stata quella relativa alla misurazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue. Anche in questo caso, la rilevazione avviene automaticamente solamente durante la notte e se viene selezionata la watchface dedicata. Se si cambia quadrante, non c’è misurazione e non c’è modo di avviarla manualmente. Una scelta davvero poco comprensibile.
Interessante la funzione EDA, che monitora la risposta del nostro corpo allo stress misurando l’attività elettrodermica. Per effettuare una scansione, dobbiamo avviare la funzione e poggiare il palmo della mano sul display di Fitbit Sense toccando i bordi della cassa. C’è la scansione rapida con una sessione di 2 minuti e una scansione guidata, più lunga, che può durare fino a 60 minuti in cui veniamo guidati dalle risorse vocali disponibili all’interno dell’app sullo smartphone, molte delle quali rientrano nella versione Premium che viene resa gratuita per i primi sei mesi per coloro che acquistano un dispositivo Fitbit. Dopo, ha un costo di 9,99 euro al mese.
Inoltre, sempre incluso con Fitbit Premium, viene fatta un’analisi del punteggio per aiutarci a gestire meglio lo stress. Il punteggio dipende dalla reattività, dall’equilibrio dello sforzo (ossia dalla quantità di attività fisica) e dall’andamento del sonno. È possibile anche registrare i propri stati d’animo. Perfetto il tracciamento del sonno a cui viene attribuito un punteggio complessivo che indica la qualità della dormita.
Non mancano le funzioni come il contapassi o il monitoraggio del ciclo mestruale con tanto di indicazione sui giorni di ovulazione e fertilità. Tutte le informazioni raccolte dallo smartphone possono essere raccolte in un pratico report da scaricare. Peccato però che questo rientri nelle funzioni della versione a pagamento dell’app che dà accesso a tante altre risorse utili.
Per avere un quadro completo sulla nostra salute, possiamo anche impostare un obiettivo sul peso, registrare la quantità d’acqua assunta così come gli alimenti per confrontare le calorie assunte con quelle bruciate. Insomma, sono davvero tantissime le opzioni e le funzioni messe a disposizione da Fitbit.
Oltre a tutto ciò, non dobbiamo dimenticare il tracciamento dell’attività fisica con tutte le informazioni e le statistiche che ormai conosciamo. C’è il GPS, per cui nessun problema per lo sport all’aperto e per gli amanti del jogging. La localizzazione è davvero molto precisa. C’è poi l’impermeabilità fino a 50 metri, per cui adatto anche per gli sport acquatici.
Funzioni smart e autonomia
Ci siamo maggiormente soffermati sulle funzioni per la salute perché sono quelle che fanno di Fitbit Sense uno smartwatch diverso. Non mancano però tutte le classifiche funzioni smart che siamo abituati a vedere ormai su tutti gli orologi intelligenti.
Partiamo dalla ricezione delle notifiche che funziona molto bene. Possiamo decidere da quali applicazioni riceverle e – nel caso dei messaggi – possiamo anche rispondere in tre modi diversi: risposte rapide, con emoticon (perfettamente lette dal sistema) o dettando la risposta a voce. In questo caso, però, verrà trasformato comunque in un messaggio di testo. Per il momento, la risposta alle notifiche è solo per gli smartphone Android.
Quanto alle chiamate, dallo smartwatch possiamo solamente accettare o rifiutare una chiamata ma non possiamo eseguirla direttamente dal polso nonostante la presenza di un altoparlante e di un microfono. Quest’ultimo serve solamente per interagire con l’assistente vocale Alexa, che però darà le proprie risposte in formato testuale. Nei prossimi mesi, il supporto dovrebbe estendersi anche a Google Assistant.
Presente infine il supporto a Spotify e Deezer, ma bisogna avere un abbonamento Premium a entrambi per poterli utilizzare. È possibile collegare auricolari o altoparlanti allo smartwatch via Bluetooth. C’è l’NFC per i pagamenti in mobilità tramite Fitbit Pay.
L’azienda assicura fino a 6 giorni di autonomia, un dato veritiero se non si fa un utilizzo molto intenso dello smartwatch. L’autonomia cala se sfruttiamo molto il GPS e abilitiamo la funzione di Always-On-Display. Ad ogni modo, i risultati sono più che soddisfacenti.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?
Fitbit Sense è un prodotto dalle grandissime potenzialità, con una forte vocazione al benessere. Sono tante le funzioni messe a disposizione che riescono a fornire all’utente un quadro relativo ai parametri della salute. Come detto, non parliamo di dispositivi medici ma possono essere utili per raccogliere informazioni generiche. Potrebbe rappresentare una valida alternativa al re indiscusso del settore Apple Watch.
L’autonomia è ottima. Sono tanti i sensori disponibili e non mancano NFC, GPS e impermeabilità fino a 50 metri. Insomma, la scheda tecnica è davvero molto completa. Tuttavia, presenta alcuni punti deboli. Il sistema non è fluido, la funzione SpO2 è disponibile solo se si utilizza la watchface dedicata, molti dati sono accessibili solamente tramite la versione Premium dell’app Fitbit e il pulsante aptico non funziona alla perfezione. Se le funzioni peculiari sulla salute non sono la vostra necessità, potete rivolgere la vostra attenzione verso Versa 3 che ha un prezzo di listino inferiore: 229,99 euro contro 329,99 euro di Fitbit Sense.