Il servizio di connettività a banda ultralarga attraverso fibra ottica è al centro dei programmi di aggiornamento delle telecomunicazioni sul territorio italiano, come dimostra l'attuale mappatura delle aree ancora scoperte e il recente annuncio di TIM Magnifica, la fibra ottica di nuova generazione capace di raggiungere 10Gbps in download. Ma questo non è l'unico ambito di applicazione delle tecnologie a fibra ottica previsto dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Open Fiber ha infatti avviato in anteprima mondiale il progetto MEGLIO (Measuring Earthquakes signals Gathered with Laser Interferometry on Optic Fibers) per la rilevazione e il monitoraggio in tempo reale delle onde sismiche basato sulla rete a fibra ottica. La sperimentazione biennale avviata nel 2020 ha interessato la dorsale appenninica tra Marche e Abruzzo, una zona particolarmente interessata dall'attività sismica, con l'implementazione di sensori laser a ridosso della rete in fibra ottica che collega Teramo e Ascoli Piceno per un tratto di circa 30km.
Come ha evidenziato il presidente del CdA di Open Fiber Franco Bassanini durante la conferenza stampa dove sono stati presentati i risultati intermedi del progetto,
si tratta di una sperimentazione unica nel suo genere perché mai prima d’ora il monitoraggio è stato effettuato attraverso fibre ottiche in contesto terrestre – ossia ricco di rumore antropico considerato l’ambiente urbano – su una rete commerciale che trasporta in simultanea i dati provenienti dallo scambio di informazioni via internet.
La tecnica alla base del progetto avviato da Open Fiber si chiama "fiber sensing" e prevede l'utilizzo della rete in fibra ottica per monitorare e rilevare le onde sismiche. Nelle aspettative di Open Fiber c'è l'elaborazione dei dati così ottenuti e la realizzazione di un sistema di allerta precoce sui terremoti (Earthquake Early Warning) grazie ai cavi in fibra ottica.
Le onde sismiche non sono tuttavia l'unico tipo di dato rilevabile attraverso la fibra ottica. L'applicazione di questo tipo di misurazioni, precisa Bassanini, si può estendere potenzialmente anche ad altri ambiti della vita quotidiana, anche non legati a un contesto emergenziale.
Si parla sempre di più spesso di "smart cities": all'interno del sistema centralizzato che si auspica a costruire nel prossimo futuro per lo spazio urbano trova spazio questo tipo di rilevazioni. Sarà infatti possibile, auspica Open Fiber, utilizzare l'infrastruttura preesistente della rete a fibra ottica per rilevare e comunicare in modo tempestivo eventi come il traffico di veicoli e persone, scavi e attività di cantiere ed eventuali malfunzionamenti di impianti energetici e ferroviari.
Il progetto MEGLIO si concluderà ufficialmente a fine 2021 con il post processing definitivo dei dati ottenuti, ma i risultati parziali delle rilevazioni sono già in fase di elaborazione e validazione da parte dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
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