Entrerà in vigore il 24 dicembre il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche, normativa destinata a cambiare un po' le carte in tavola per quanto riguarda i contratti Internet e anche i poteri sanzionatori accordati all'Agcom. Il Codice conta quasi 100 articoli e il decreto legislativo con cui è stato emanato risale all'8 novembre (pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 9 dicembre 2021).
Le novità più importanti, dicevamo, riguardano in primis i contratti: i service provider dovranno predisporre almeno un'offerta da 12 mesi, e in generale non potranno più imporre contratti con durata superiore ai 24 mesi. Vietato anche legare il cliente con le rate, perché – si legge nel Codice – "un contratto a rate per l'installazione di una connessione fisica non include l'apparecchiatura terminale, a esempio router o modem, e non impedisce ai consumatori di esercitare i loro diritti in virtù del presente articolo".
Il diritto di recesso si potrà esercitare senza penali e costi di disattivazione in presenza di modifiche alle condizioni contrattuali, "tranne nel caso in cui le modifiche proposte siano esclusivamente a vantaggio dell'utente finale, siano di carattere puramente amministrativo e non abbiano alcun effetto negativo sull'utente finale o siano imposte direttamente dal diritto dell'Unione o nazionale". Per quanto riguarda le tempistiche, si parla di sessanta giorni dall'avvenuta comunicazione delle modifiche in questione.
Come anticipato in premessa, si prevedono cambiamenti anche sul fronte sanzioni. Le violazioni degli operatori potrebbero essere colpite con multe "ordinarie" che vanno dai 50 mila al milione di euro, ma anche con sanzioni più salate (dai 240 mila ai 5 milioni) se si violano diffide od ordini. A queste cifre va ad aggiungersi il rimborso "delle eventuali somme ingiustificatamente addebitate agli utenti, indicando il termine entro cui adempiere, in ogni caso non inferiore a trenta giorni".
Agli abusi di posizione dominante, nello specifico, corrisponde una sanzione amministrativa pecuniaria "non inferiore al 2 per cento e non superiore al 5 per cento del fatturato realizzato dallo stesso soggetto nell'ultimo bilancio approvato anteriormente alla notificazione della contestazione".
Ma veniamo adesso alle novità più interessanti per gli utenti comuni. A partire dall'entrata in vigore del nuovo codice, infatti, non sarà più possibile impedire il cablaggio in fibra di condomìni o zone residenziali senza un valido motivo. Il vicino di casa "contrario", dunque, sarà costretto ad adeguarsi e a consentire l'appoggio "di antenne, di sostegni", nonché il "passaggio di condutture, fili o qualsiasi altro impianto, nell'immobile di sua proprietà occorrente per soddisfare le richieste di utenza degli inquilini o dei condomini". In caso di danni, sarà compito dell'operatore ripristinare il tutto. E ovviamente i lavori non dovranno intaccare permanentemente l'aspetto esteriore dell'immobile.
Attesa infine una mappatura geografica completa delle installazioni e delle offerte disponibili da consultare sul sito www.bandaultralarga.italia.it .
Sogni di navigare su Internet alla velocità della luce? Su Amazon trovi Oppo A94 5G in offerta a 299,99 euro. Se lo acquisti ora lo paghi il 30% in meno!