Fastweb bussa al Tar del Lazio per l'UMTS

Le vecchie frequenze UMTS di Ipse sono state spartite tra Vodafone, Telecom Italia e Wind.

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a cura di Dario D'Elia

Fastweb ha presentato ricorso al Tar del Lazio per richiedere l'annullamento del bando di gara UMTS che ha assegnato le vecchie frequenze di Ipse, ai soliti noti della telefonia italiana. Vodafone, Telecom Italia e Wind, in pratica, sarebbero state favorite dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Il 9 giugno scorso, come previsto, il Ministero aveva reso noto l'esito della gara per l'assegnazione dei blocchi di frequenza della fallita Ipse - che all'inizio del 2000 non è riuscita a mantenere gli impegni sottoscritti al momento dell'assegnazione delle licenze UMTS.

Vodafone, Telecom Italia e Wind, con rispettivamente 90,2 milioni, 88,782 milioni e 88,781 milioni di euro, si sono aggiudicati rispettivamente un blocco di frequenze nella banda tra 1920 e 1935 MHz e 2110 e 2125 MHz.

Il problema, però, secondo Fastweb è che l'asta sarebbe stata sviluppata considerando prezzi "commerciali" di mercato, senza tener conto degli eventuali costi che potrebbero gravare su un nuovo operatore. Nel 2000, non a caso, quando vennero assegnate le prime frequenze UMTS, si riconobbe ai nuovi il diritto di usare le infrastrutture degli altri operatori a prezzi equi - fino a quando non avessero implementato le reti proprietarie.

Fastweb, grazie ad un accordo del 2007 con 3 Italia, è anche operatore mobile virtuale.

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