Sembra che Samsung, per la famiglia di smartphone Galaxy S24 in uscita a inizio del prossimo anno, voglia riproporre la strategia a due processori: ci sarà ancora una volta una variante Snapdragon e una Exynos?
Dopo il successo della gamma Samsung Galaxy S23, apprezzata in tutto il mondo da critica e utenti, ha davvero senso?
Samsung e gli altalenanti anni con Exynos e Snapdragon
Negli ultimi anni, Samsung ha affrontato situazioni altalenanti in merito alle performance dei suoi chipset Exynos, alternandosi a quelli di Qualcomm in quanto potenza bruta ed efficienza.
Sebbene gli utenti esperti lamentassero spesso le differenze prestazionali tra i due SoC, per l'utente medio era difficile notare significative discrepanze, se non confrontando i dispositivi direttamente. Questa incostanza ha però spesso lasciato delusi i consumatori più esigenti quando si sono ritrovati con un dispositivo equipaggiato con un chip Exynos.
In tutti gli anni precedenti al 2023 tranne uno, il tipico modus operandi di Samsung è stato quello di inserire il proprio chip Exynos all'interno di una variante dell'ultimo Galaxy S in praticamente ogni mercato, tranne che in alcune regioni come il Nord America e la Cina.
Una delle poche eccezioni è stata la serie Galaxy S6 nel 2015. Quell'anno il chipset Snapdragon 810 ha avuto un problema di surriscaldamento, quindi tutte le unità della serie Galaxy S6 sono state equipaggiate con il SoC Exynos 7420 a 14 nm.
Quest'anno Samsung si è affidata a Qualcomm per l'intera serie Galaxy S23, indipendentemente dal mercato in cui è stata distribuita. Lo Snapdragon 8 Gen 2 for Galaxy, una versione overcloccata del chipset, si trova sotto la scocca di ogni unità della serie.
Perché i chip Qualcomm sono migliori? E perché Samsung non abbandona Exynos?
Sebbene gli Exynos si siano sempre mantenuti competitivi a livello di CPU rispetto agli Snapdragon, è nei settori di GPU, AI e ISP (elaborazione foto/video) che si è aperto un divario notevole. Qualcomm ha dimostrato di avere un chiaro vantaggio in queste aree, offrendo prestazioni superiori e funzionalità avanzate, che gli utenti potrebbero apprezzare in applicazioni grafiche impegnative e nell'elaborazione multimediale.
Non solo, è parso evidente quest'anno come non mai che i chip prodotti nelle fonderie TSMC hanno offerto prestazioni superiori rispetto a quelli prodotti internamente da Samsung, anche per quanto riguarda i soli design Qualcomm. Tale disparità è stata infatti particolarmente marcata confrontando lo Snapdragon 8 Gen 1 e il successivo Snapdragon 8+ Gen 1.
I chip Qualcomm premium sono però anche notoriamente costosi, e per Samsung, il vantaggio di produrre i propri chip internamente è innegabile. Utilizzando i chip Exynos, l'azienda risparmia denaro che può essere utilizzato per migliorare le altre specifiche. Ad esempio, i Galaxy S24 e Galaxy S24+ potrebbero essere dotati di 12GB di RAM, mentre il Galaxy S24 Ultra potrebbe arrivare a 16GB di RAM.
Con il mercato dei dispositivi mobili in continua evoluzione e la domanda fluttuante, la dipendenza da un singolo fornitore potrebbe anche comportare problemi di approvvigionamento o costi inaspettati. La capacità di sviluppare e produrre i propri chipset in casa offre a Samsung una maggiore flessibilità e controllo sulla produzione e sulla distribuzione dei suoi dispositivi.
Un altro fattore da non ignorare è però la capacità produttiva di Samsung stessa. Mentre l'azienda ha investito notevoli risorse in ricerca e sviluppo per migliorare gli Exynos, la produzione di SoC di fascia alta con processi produttivi all'avanguardia richiede una grande capacità e rendimenti elevati. Le fonderie di chip, incluse quelle di Samsung, devono servire anche altri clienti, tra cui importanti attori del settore come Nvidia e Google, lasciando limitate risorse disponibili per produrre in quantità elevate i chipset Exynos.
Il ritorno a diversi chipset per diverse regioni
La compagnia ha investito notevoli sforzi nella ricerca e nello sviluppo dei suoi chipset personalizzati e difficilmente getterà la spugna così facilmente. Una futura separazione basata sul mercato, dove alcuni dispositivi utilizzano gli Exynos e altri gli Snapdragon, rimane una possibilità concreta. Questo consentirebbe a Samsung di ottimizzare le prestazioni, i costi e le funzionalità dei suoi dispositivi in base alle esigenze specifiche di ogni regione.
Secondo alcune indiscrezioni, la serie Galaxy S24 utilizzerà il non ancora annunciato SoC Exynos 2400. Considerando quanto dovrebbe essere potente lo Snapdragon 8 Gen 3, ci si potrebbe chiedere come Samsung possa pensare di farla franca utilizzando un chipset Exynos sul suo flagship Galaxy S24.
Ecco la risposta: Samsung si aspetta che l'Exynos 2400 sia un vero e proprio concentrato di potenza, con una configurazione deca-core composta da un core CPU Cortex-X4 ad alte prestazioni, due core Cortex-A720 ad alta velocità di clock, altri tre core Cortex-A720 a velocità di clock inferiore e quattro core Cortex-A520.
Pocket-lint afferma di aver appreso da alcune fonti che il Galaxy S23 FE, in uscita entro la fine di quest'anno, utilizzerà il chip Exynos in alcuni mercati e un SoC Snapdragon in altri. Questo è emerso anche da due test Geekbench separati, uno dei quali ha mostrato l'utilizzo sia del SoC Exynos 2200 che dello Snapdragon 8 Gen 1.
La notizia di Pocket-lint racconta che la fonte ha anche affermato di aspettarsi un chip Exynos all'interno degli smartphone di punta Samsung del 2024 in alcuni mercati, tra questi l'Europa.