Editori in guerra, gli e-book sono cosa nostra

Si accende il confronto tra gli editori e superagente Andrew Wylie che vuole più e-book su Amazon. Al centro del dibattito le misere royalty previste per il digitale. Gli autori però rischiano il boicottaggio sul cartaceo.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Il mercato e-book è diventato il teatro militare dell'ultimo confronto tra editori e scrittori. Ad accendere la miccia la querelle tra il superagente Andrew Wylie e il colosso editoriale Random House. Wylie ha siglato recentemente un accordo con Amazon per la distribuzione degli e-book dei suoi assistiti (oltre 700 fra autori e detentori di diritti). 

La comodità prima di tutto, con gli e-book

L'Odyssey Editions avrebbe dovuto infatti aggirare tutte le restrizioni che stanno impedendo alla letteratura classica e contemporanea di sbarcare sul digitale. "I diritti di quegli ebook ci appartengono", ha dichiarato al Corriere il portavoce della Random House, Stuart Applebaum. "Per proteggerli preferiremmo trovare un accordo amichevole, ma siamo pronti a intraprendere le vie giudiziarie. In futuro. Rifiuteremo qualsiasi tentativo di venderci separatamente i diritti ebook e cartacei di nuovi libri".

Il rischio per gli autori della fronda è di non essere più pubblicati sul cartaceo "finché il contenzioso non verrà risolto". Tutti gli editori più importanti infatti si sono praticamente coalizzati.

La questione ovviamente riguarda gli introiti generati dalle vendite. "Gli editori si sono dati la zappa sui piedi: si ostinano a volerci dare misere royalties del 25 per cento per gli ebook, invece del 50 per cento da sempre in vigore nel mondo della carta stampata", si legge nel comunicato della Authors Guild, l'organizzazione che cura gli interessi degli autori. Odyssey Editions non a caso riconosce il 63 per cento dei profitti agli autori.

A questo punto la palla passerà agli studi legali. Andrew Wylie sembra essere in vantaggio poiché numerosi vecchi contratti non prevedono i diritti sugli e-book. Come ha stabilito la Corte Suprema nel 2001 in questo caso "tale diritto resta in esclusiva allo stesso autore o ai suoi eredi. Che possono disporne come meglio credono".

Leggi altri articoli