Il nuovo regolamento non concede ai sindaci il potere di vietare le installazioni semplicemente sulla base della tecnologica di rete mobile adottata (5G in questo caso). Non sarà possibile nemmeno modificare i limiti massimi di emissioni elettromagnetiche consessi. L’emendamento dunque annulla tutte le ordinanze dei tanti sindaci che – fino a questo momento – si erano opposti all’installazione delle antenne 5G sul territorio del proprio comune.
La norma – che sostituisce l’articolo 8 della legge n.36 del 2001 – afferma “i comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato”.
Insomma, i sindaci non potranno più vietare il 5G in maniera generalizzata. In altre parole, potranno prevedere delle limitazioni riguardanti solamente siti specifici del territorio e non aree generalizzate. Tutte le nuove misure introdotte, comunque, dovrebbero portare a una maggiore e più celere adozione e diffusione del nuovo standard di rete che – soprattutto negli ultimi mesi – è stato bersaglio di fake news che hanno contribuito a diffondere disinformazione.
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