Decine di app Android contengono spyware governativo cinese

Il software spia utilizzato contro oppositori degli interessi cinesi secondo le autorità. Gli attivisti della società civile nel mirino della sorveglianza.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

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Una vasta operazione di spionaggio digitale ha messo in allarme la comunità internazionale dopo che una coalizione di governi occidentali ha smascherato un'estesa rete di applicazioni Android che celavano sofisticati strumenti di sorveglianza. Dietro queste app, apparentemente innocue, si nascondevano due potenti spyware - BadBazaar e Moonshine - utilizzati per colpire minoranze etniche e gruppi di attivisti considerati "scomodi" dal governo cinese. L'operazione, secondo gli esperti, rappresenta uno dei più preoccupanti esempi di come la tecnologia mobile possa essere trasformata in uno strumento di controllo politico su scala globale.

Il National Cyber Security Centre (NCSC) britannico, ramo dell'agenzia di intelligence GCHQ, ha coordinato un'azione congiunta con le agenzie governative di Australia, Canada, Germania, Nuova Zelanda e Stati Uniti per pubblicare dettagliati rapporti su questa minaccia. Gli spyware individuati operavano come "trojan", infiltrandosi nei dispositivi attraverso app dall'aspetto legittimo ma capaci di accedere a fotocamere, microfoni, conversazioni, foto e dati sulla posizione degli utenti ignari.

Le comunità più colpite dalla campagna di spionaggio includono gli uiguri musulmani, i tibetani e i taiwanesi, oltre a vari gruppi della società civile che promuovono cause considerate "destabilizzanti" dal governo cinese. L'operazione di sorveglianza ha utilizzato una tattica particolarmente insidiosa: lo sviluppo di applicazioni specificamente progettate per attirare determinati gruppi etnici o religiosi, come app di preghiera per musulmani e buddisti.

Nell'elenco pubblicato dall'NCSC figurano oltre cento applicazioni Android malevole, sapientemente camuffate per sembrare strumenti di uso quotidiano. Tra queste, cloni di app di messaggistica tra le più popolari come Signal, Telegram e WhatsApp, ma anche utility e persino una versione contraffatta di Adobe Acrobat PDF reader. La strategia degli attaccanti si è dimostrata particolarmente sofisticata nella selezione degli obiettivi, rivolgendosi principalmente a individui connessi a tematiche considerate minacciose per la stabilità dello stato cinese.

"Le persone maggiormente a rischio includono chiunque sia connesso a cause come: l'indipendenza di Taiwan; i diritti dei tibetani; gli uiguri musulmani e altre minoranze etniche della Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang; il movimento per la democrazia, incluso Hong Kong, e il movimento spirituale Falun Gong", ha dichiarato l'NCSC nel comunicato di mercoledì.

Non solo Android è stato preso di mira: i rapporti menzionano anche un'applicazione iOS chiamata TibetOne, che era riuscita a superare i controlli di Apple ed era disponibile sull'App Store nel 2021. Questo particolare dimostra come anche gli ecosistemi ritenuti più sicuri possano essere vulnerabili a campagne di sorveglianza ben orchestrate.

Gli spyware BadBazaar e Moonshine non sono nuovi agli esperti di cybersecurity. Aziende come Lookout, Trend Micro e Volexity, insieme all'organizzazione no-profit Citizen Lab, avevano già analizzato questi malware in precedenza, documentando le loro capacità di sorveglianza e il loro impiego contro gruppi minoritari. Gli uiguri, in particolare, rappresentano un bersaglio frequente delle campagne di hacking, essendo una minoranza musulmana che da anni subisce detenzioni, sorveglianza e discriminazioni da parte del governo cinese.

La scoperta solleva interrogativi importanti sulla sicurezza degli store di applicazioni e sulla capacità dei giganti tecnologici di proteggere efficacemente i propri utenti, specialmente quelli appartenenti a comunità vulnerabili o politicamente esposte.

Questa campagna di sorveglianza digitale rappresenta un preoccupante esempio di come le tecnologie mobili, ormai indispensabili nella vita quotidiana, possano trasformarsi in potenti strumenti di controllo sociale e politico, utilizzati per monitorare e potenzialmente reprimere il dissenso e le minoranze. La collaborazione internazionale tra agenzie di intelligence occidentali segnala la crescente preoccupazione per queste forme di spionaggio digitale che trascendono i confini nazionali.

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ci sono stati totalitari, comunisti o presunti tali che spiano i propri concittadini o minoranze problematiche.

e poi c'è lo stato democratico, liberale ed esportatore di democrazia che sorveglia tutto il mondo.
ci sono stati totalitari, comunisti o presunti tali che spiano i propri concittadini o minoranze problematiche. e poi c'è lo stato democratico, liberale ed esportatore di democrazia che sorveglia tutto il mondo.
Vero, ma è ingiusto metterli sullo stesso piano. Da noi la libertà di espressione è tutelata mentre in quei paesi si finisce, nella migliore delle ipotesi, nei campi di rieducazione. Inoltre il livello di monitoraggio, dossieraggio e censura è di diversi ordini di grandezza maggiore. Non ci saranno differenze qualitative, ma ci sono colossali differenze quantitative che vanno riconosciute prima di qualsiasi, pur doverosa, autocritica.
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ci sono stati totalitari, comunisti o presunti tali che spiano i propri concittadini o minoranze problematiche. e poi c'è lo stato democratico, liberale ed esportatore di democrazia che sorveglia tutto il mondo.
Beh almeno nello stato democratico nel quale vivi puoi scrivere quello che hai scritto sapendo di non avere ripercussioni. Critica il governo in Cina o in Russia e poi ci fai sapere…
Beh almeno nello stato democratico nel quale vivi puoi scrivere quello che hai scritto sapendo di non avere ripercussioni. Critica il governo in Cina o in Russia e poi ci fai sapere…
Per ora
Vero, ma è ingiusto metterli sullo stesso piano. Da noi la libertà di espressione è tutelata mentre in quei paesi si finisce, nella migliore delle ipotesi, nei campi di rieducazione. Inoltre il livello di monitoraggio, dossieraggio e censura è di diversi ordini di grandezza maggiore. Non ci saranno differenze qualitative, ma ci sono colossali differenze quantitative che vanno riconosciute prima di qualsiasi, pur doverosa, autocritica.
Sei veramente sicuro che la libertà di espressione sia tutelata? A me risulta che l'intenzione di togliere il diritto a manifestare le proprie idee dipenda da che idee hai pure in Italia. Se hai idee contro le opere pubbliche non puoi manifestarle pacificamente.
Negli USA sulla carta hai libertà di prola e sei uguale davanti alla legge ma di fatto solo i giornali repubblicani hanno diritto di fare domande a Trump e tutti gli altri giornalisti si sono visti ritirare il pass stampa; se sei di colore hai una probabilità tripla di venire condannato da innocente rispetto a un bianco; se sei mussulmano hai una probabilità non nulla di essere deportato a Guantanamo per eludere la carta dei diritti dell'uomo? Gli usa finanziano e appoggiano Israele per la pulizia etnica in Palestina? E anche noi non è che stiamo facendo tanto riguardo, nonostante il presidente Israeliano stia dando dell'antisemita al tribunale dell'Aia, quello che per 70anni ha perseguito i criminali di guerra nazisti...
Di cosa parliamo? Non cambia nulla, solo che secondo la narrativa americana, e quindi Europea, i comunisti cattivi fanno cose cattive, quelli che facciamo noi è a fine di bene... E ovviamente in Cina la retorica è speculare.
Da noi viene dipinta la questione come problematica, la Cina come una prigione a cielo aperto, ma dopo aver vissuto in Cina per anni ti assicuro che stando attenti alla fonte delle notizie (come devi fare pure in occidente comunque) esiste l'informazione, esiste un forte consenso popolare e non si tratta di uno stato comunista ma socialista, fortemente influenzato dal capitalismo.
Se devo essere sincero mi sono sentito più libero in Cina che in USA.
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Vero, ma è ingiusto metterli sullo stesso piano. Da noi la libertà di espressione è tutelata mentre in quei paesi si finisce, nella migliore delle ipotesi, nei campi di rieducazione. Inoltre il livello di monitoraggio, dossieraggio e censura è di diversi ordini di grandezza maggiore. Non ci saranno differenze qualitative, ma ci sono colossali differenze quantitative che vanno riconosciute prima di qualsiasi, pur doverosa, autocritica.
Esatto: democrazia o meno i sistemi sono gli stessi, zittire chi la pensa diversamente. Questi ultimi anni lo dimostrano
Per ora
Se la situazione cambierà è proprio perché c'è chi ogni giorno raglia di una presunta mancanza di libertà di espressione nelle democrazie occidentali...
E Temu?
Esatto: democrazia o meno i sistemi sono gli stessi, zittire chi la pensa diversamente. Questi ultimi anni lo dimostrano
D'accordissimo
ci sono stati totalitari, comunisti o presunti tali che spiano i propri concittadini o minoranze problematiche. e poi c'è lo stato democratico, liberale ed esportatore di democrazia che sorveglia tutto il mondo.
Quanto è vero...
Finché i membri del partito saranno confuciani non ci sarà nessuna libertà vera per i cinesi, che d'altra parte trovano normale essere sorvegliati e repressi, visto che non conoscono la (finta) democrazia degli occidentali, così come quasi tutti i mediorientali e i russi.

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