Che batosta per Google! Epic vince la battaglia contro il Play Store, ma la guerra è ancora lunga

Il panorama dei negozi di app su Android potrebbe ora cambiare in modo sorprendente.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Il giudice James Donato ha emesso la sentenza definitiva nel caso Epic vs Google, stabilendo che quest'ultima dovrà aprire alla concorrenza il proprio store di app Android, il Google Play Store, per tre anni.

Dal 1 novembre 2024 al 1 novembre 2027, Google deve cessare di imporre il proprio sistema di pagamento e permettere agli sviluppatori Android di informare gli utenti su alternative di pagamento direttamente dall'interno dello Store, oltre a permettere di linkare metodi alternativi per scaricare le loro app.

Questa decisione potrebbe ridefinire il mercato delle applicazioni per Android, sfidando la posizione dominante di Google. Le nuove regole mirano a incrementare la concorrenza, permettendo agli sviluppatori di decidere autonomamente i prezzi delle app e facilitando lo sviluppo di store alternativi.

Google, secondo quanto stabilito, non potrà più condividere i ricavi delle app con entità che distribuiscono app Android o che pianificano di lanciare uno store o una piattaforma di app. Inoltre, è vietato offrire incentivi finanziari agli sviluppatori per lanciare in esclusiva o per primi sul Google Play, così come incentivare i produttori di dispositivi o le compagnie telefoniche a preinstallare Google Play a discapito di store rivali.

Il tribunale ha anche previsto la creazione di un comitato tecnico di tre persone, scelto congiuntamente da Epic e Google, per esaminare eventuali controversie. Il sistema dovrebbe anche includere un processo per permettere agli sviluppatori di non essere inclusi negli store alternativi, se lo desiderano.

Le regole imposte cercano di "livellare il campo di gioco"

Nonostante le nuove regole, Google avrà ancora la possibilità di adottare "misure ragionevoli" per quanto riguarda la sicurezza e la verifica delle app distribuite, potendo anche richiedere un compenso per tale servizio. Epic ha criticato questa possibilità, sostenendo che potrebbe limitare l'efficacia delle nuove disposizioni per incoraggiare la concorrenza.

La sentenza segue una lunga battaglia legale iniziata da Epic Games il 13 agosto 2020, lo stesso giorno in cui ha citato in giudizio anche Apple. Epic aveva tentato di eludere il sistema di pagamento del 30% su acquisti in-app imposto dai due colossi, lanciando un aggiornamento a sorpresa per il suo popolare gioco Fortnite, che è stato prontamente rimosso da Google Play e dall'App Store di Apple, scatenando una serie di azioni legali.

Google ha già annunciato l'intenzione di appellarsi contro la sentenza, sostenendo che le modifiche richieste potrebbero avere "conseguenze impreviste" dannose per consumatori, sviluppatori e produttori di dispositivi. In attesa di ulteriori sviluppi, il settore degli store di app Android potrebbe essere sul punto di vivere una significativa trasformazione. Epic ha vinto una grande battaglia, ma la guerra è ancora lunga.

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