L'Unione Europea ha avviato un'indagine sulla società statunitense Corning, sospettata di pratiche anticoncorrenziali nel mercato globale dei vetri protettivi per dispositivi elettronici portatili. Questa indagine riguarda in particolare gli accordi esclusivi stipulati con i produttori di telefonia mobile, nonché le aziende che lavorano il vetro grezzo.
La Commissione Europea esprime preoccupazione per il fatto che tali accordi possano avere escluso i concorrenti di Corning da larghi segmenti del mercato, compromettendo così la scelta dei consumatori, incrementando i prezzi e limitando l'innovazione a danno dei consumatori globali. Queste pratiche potrebbero infatti aver distorto il mercato, influenzando negativamente la competizione nel mondo dei vetri protettivi utilizzati in molti dispositivi mobili, tra cui gli iPhone di Apple, famosi per essere stati tra i primi a utilizzare il Gorilla Glass di Corning.
La storia del vetro per dispositivi elettronici è intrinsecamente legata all'evoluzione della tecnologia mobile. Corning, fondata nel 1851, ha una lunga tradizione nell'innovazione del vetro, ma è con l'avvento degli smartphone che ha rivoluzionato il settore.
Il Gorilla Glass, lanciato appunto nel 2007, ha segnato un punto di svolta. Curiosamente, la tecnologia alla base del Gorilla Glass fu sviluppata negli anni '60, ma rimase inutilizzata per decenni. Fu solo quando Steve Jobs contattò Corning per un vetro resistente per l'iPhone che questa tecnologia trovò la sua applicazione rivoluzionaria. Nel corso degli anni, Corning ha continuato a perfezionare il suo prodotto, rilasciando versioni sempre più resistenti. Tuttavia, questa dominanza di mercato ha sollevato preoccupazioni sulla concorrenza nel settore.
L'indagine della Commissione Europea si inserisce in un contesto più ampio di scrutinio verso le grandi aziende tecnologiche. Negli ultimi anni, l'UE ha intensificato gli sforzi per garantire una concorrenza equa nel mercato digitale, con indagini e sanzioni contro diverse aziende leader del settore.
In risposta alle indagini, Michael West, portavoce di Corning, ha dichiarato:
"Corning si è impegnata e continuerà a impegnarsi per il rispetto di tutte le norme e i regolamenti vigenti nei luoghi in cui opera. Nell'ambito di questo impegno, collaboriamo con le autorità di regolamentazione locali per garantire una discussione e una cooperazione aperte".
L'indagine condotta dalla Commissione Europea sarà una priorità e, sebbene non vi sia un termine prestabilito per la conclusione, le ricadute potrebbero essere significative. Le sanzioni per violazioni della concorrenza possono raggiungere fino al 10% del fatturato globale di un'azienda.
Nonostante l'alto profilo di Corning nel mercato dei materiali speciali, questa indagine ricorda come anche i giganti del settore debbano operare entro i confini delle leggi antitrust per garantire un mercato equo e competitivo.