La batteria di Apple Watch si gonfia, risarcimento da 20 milioni di dollari

Apple accetta un patteggiamento da 20 milioni di dollari per la questione delle batterie gonfie degli Apple Watch, ma solo negli USA.

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Apple ha raggiunto un accordo per risolvere una class-action riguardante il problema del rigonfiamento delle batterie in alcuni modelli di Apple Watch. L'azienda pagherà 20 milioni di dollari per chiudere la controversia, iniziata nel 2019 presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Settentrionale della California. È importante sottolineare che questo accordo è valido esclusivamente per gli utenti residenti negli Stati Uniti. In Italia, purtroppo, non sono previsti risarcimenti di questo tipo per i consumatori che hanno riscontrato il medesimo problema.

La causa, intentata da un gruppo di utenti, sosteneva che le prime quattro generazioni di Apple Watch (Original, Series 1, Series 2 e Series 3) soffrissero di un difetto che portava al rigonfiamento delle batterie agli ioni di litio. Questo fenomeno, causato dall'accumulo di calore e gas all'interno della batteria, può provocare il danneggiamento o la rottura di altri componenti interni del dispositivo, data la limitata spaziatura all'interno del case.

Nonostante l'accordo raggiunto, Apple continua a negare categoricamente l'esistenza di un difetto sistematico. L'azienda ha dichiarato di aver accettato il patteggiamento unicamente per evitare ulteriori spese legali derivanti da una causa che si protrae ormai da oltre cinque anni.

"Apple nega tutte le accuse mosse nella causa, nega che gli orologi interessati abbiano riscontrato problemi relativi al rigonfiamento della batteria e nega che Apple abbia agito in modo improprio o illegale", si legge nelle note della corte. "Apple fa valere numerose difese alle rivendicazioni in questo caso. La proposta di accordo per risolvere questo caso non è un'ammissione di colpa o di illecito di alcun tipo da parte di Apple".

In una dichiarazione rilasciata a TechCrunch, l'azienda di Cupertino ha ribadito la propria posizione con toni ancora più decisi:

"Apple Watch è progettato per essere sicuro e affidabile. Questo accordo si applica agli acquirenti di Apple Watch Original, Series 1, Series 2 e Series 3, che non sono più disponibili per l'acquisto. Pur essendo fortemente in disaccordo con le affermazioni fatte contro questi modelli di Apple Watch di prima generazione, abbiamo accettato di risolvere la questione per evitare ulteriori controversie".

Per poter beneficiare del risarcimento, i proprietari di Apple Watch devono aver segnalato il problema al servizio clienti Apple tra il 24 aprile 2015 e il 6 febbraio 2024. Inoltre, è fondamentale essere residenti negli Stati Uniti. Gli utenti idonei riceveranno una notifica tramite posta o e-mail. L'ammontare del risarcimento varierà da 20 a 50 dollari, a seconda del numero di reclami presentati dall'utente durante il periodo indicato.

I proprietari di Apple Watch interessati dovranno fornire le proprie informazioni di pagamento sul sito ufficiale della class-action entro il 10 aprile 2025 per ricevere il pagamento.

Una situazione ben diversa in Italia. È importante ribadire che questo tipo di accordo e di risarcimento è valido solo per gli utenti residenti negli Stati Uniti. In Italia, la normativa sulla tutela dei consumatori è diversa e non prevede al momento la possibilità di intraprendere azioni legali collettive (class-action) con la stessa facilità e con gli stessi esiti possibili negli USA.

I consumatori italiani che hanno riscontrato il problema del rigonfiamento della batteria sui loro Apple Watch non possono, al momento, aspettarsi un risarcimento simile a quello ottenuto dai loro omologhi americani. La tutela dei consumatori in Italia passa attraverso altri canali, come le segnalazioni alle associazioni di consumatori o, in casi estremi, l'azione legale individuale, con costi e tempi spesso proibitivi.

Questo accordo segue di una settimana un altro caso simile che ha coinvolto Fitbit, di proprietà di Google, costretta a pagare una sanzione di 12,25 milioni di dollari a causa del surriscaldamento della batteria del suo smartwatch Ionic. Anche in questo caso, il risarcimento era limitato agli utenti americani.

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