Qualche giorno fa, dopo anni di battaglie legali, Apple e Qualcomm hanno finalmente fatto pace. L’accordo porta la società di San Diego a diventare nuovamente il principale fornitore di chip per gli iPhone di prossima generazione. Secondo Timothy Arcuri, analista UBS, Cupertino potrebbe aver pagato un caro prezzo a Qualcomm: tra 5 e 6 miliardi di dollari.
Questa è solo una stima. I termini economici dell’accordo, infatti, non sono stati resi noti. Ciò che sappiamo è che sono state chiuse tutte le controversie legali a livello mondiale e che Qualcomm riceverà una royalty per ogni iPhone venduto con a bordo i propri chip. Anche in questo caso, i due colossi statunitensi non hanno fornito dettagli a riguardo.
Sempre secondo le stime di Arcuri, l’azienda guidata da Tim Cook potrebbe aver accettato di pagare tra 8 e 9 dollari di royalty per ogni iPhone venduto. Se questi dati dovessero essere confermati, si tratterebbe di un aumento importante rispetto ai 7,50 dollari di royalty che Apple pagava precedentemente. Un accordo, dunque, più che vantaggioso per Qualcomm.
Inoltre, sarebbe la prova delle difficoltà che Apple stava affrontando nella corsa verso il 5G. Con Intel che faticava a trovare una soluzione adatta per il nuovo standard di rete – arrivando addirittura ad abbandonare l’idea dopo l’accordo tra le due società – a Cupertino non avevano molte alternative se non accordarsi con Qualcomm. Grazie alla ritrovata intesa che prevede anche una fornitura di chip per i prossimi cinque anni (con possibilità di rinnovo per altri due), Apple potrebbe entrare nel mercato 5G molto prima del previsto. Una soluzione interna, infatti, avrebbe portato via molto più tempo e probabilmente anche denaro.
È chiaro, comunque, che a trarre i maggiori vantaggi da questo accordo è Qualcomm che ha già visto le sue azioni aumentare di oltre il 38%. Anche il vantaggio di Apple non è da trascurare. Per quanto sembri la parte vinta della battaglia, l’azienda di Cupertino è riuscita a risolvere una situazione difficile, come quella relativa al nuovo standard di rete, e grazie a Qualcomm non accumulerà ulteriore ritardo rispetto ai rivali, già attivi in ambito 5G.
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