Il dietrofront di Apple sul progetto di una "Siri più personale" sta generando non poco scompiglio all'interno dell'azienda di Cupertino. Il colosso tecnologico ha ufficialmente annunciato il rinvio del lancio della versione rinnovata dell'assistente virtuale, inizialmente presentata durante il WWDC dello scorso anno. Secondo quanto dichiarato, le nuove funzionalità non vedranno la luce prima "del prossimo anno", alimentando preoccupazioni significative tra i dipendenti e mettendo in discussione la leadership della divisione AI dell'azienda. La situazione è particolarmente critica, con alcuni membri del team che temono addirittura la possibilità di dover ricominciare il progetto da zero.
Caos interno e test falliti: quando la tecnologia non risponde alle aspettative
Stando a quanto riportato da Bloomberg, il Chief Software Officer di Apple, Craig Federighi, avrebbe espresso "forti preoccupazioni" durante i test personali, rilevando che le funzionalità non performavano correttamente o non rispondevano a quanto promesso pubblicamente. Questa valutazione negativa da parte di uno dei dirigenti più influenti dell'azienda ha certamente pesato sulla decisione di posticipare il lancio.
La nuova versione di Siri doveva integrare funzionalità come il "contesto personale" e le "azioni in-app", inizialmente previste per iOS 18.4, poi rimandate a iOS 18.5 di maggio. Gli ingegneri Apple hanno lavorato freneticamente nelle ultime settimane per risolvere una serie di bug critici, ma senza successo.
Alcuni membri del team AI temono che il progetto possa essere completamente abbandonato, costringendo l'azienda a ripartire da zero. In tal caso, le nuove funzionalità slitterebbero ulteriormente, allineandosi con il piano di una "Siri di nuova generazione" prevista non prima del 2026.
Leadership in discussione e timori di ulteriori ritardi
Il clima all'interno di Apple appare sempre più teso. Secondo le fonti citate da Bloomberg, diversi dipendenti si stanno chiedendo se l'amministratore delegato Tim Cook o il consiglio di amministrazione dovrebbero intervenire per modificare la leadership della divisione AI. John Giannandrea, attuale Senior Vice President of Machine Learning and AI Strategy, che riporta direttamente a Cook, potrebbe trovarsi in una posizione delicata.
Giannandrea, approdato in Apple da Google nel 2018 e promosso allo stesso anno a vicepresidente senior, è ora al centro di critiche interne. I dipendenti ritengono che senza cambiamenti significativi nella leadership, Apple continuerà a perdere terreno rispetto ai concorrenti nel campo dell'intelligenza artificiale.
All'inizio dell'anno, Apple ha risposto a queste difficoltà nominando Kim Vorrath, esperta di sviluppo software con lunga esperienza in azienda, per supportare il team in difficoltà. Tuttavia, questo intervento non sembra aver prodotto i risultati sperati.
Dichiarazioni ufficiali e prospettive future
In una dichiarazione rilasciata a Daring Fireball, la portavoce di Apple Jacqueline Roy ha cercato di minimizzare la situazione, sottolineando i recenti progressi: "Siri aiuta i nostri utenti a trovare ciò di cui hanno bisogno e a svolgere compiti rapidamente. Negli ultimi sei mesi, abbiamo reso Siri più conversazionale, introdotto nuove funzionalità come 'type to Siri' e conoscenza dei prodotti, e aggiunto un'integrazione con ChatGPT."
La portavoce ha poi spiegato il ritardo: "Stiamo anche lavorando a una Siri più personalizzata, dotandola di maggiore consapevolezza del contesto personale e della capacità di agire per l'utente all'interno e tra le app. Ci vorrà più tempo del previsto per offrire queste funzionalità e prevediamo di lanciarle nel corso del prossimo anno."
Cosa significhi esattamente "nel corso del prossimo anno" rimane un'incognita. L'analisi di Bloomberg suggerisce che la tempistica potrebbe estendersi fino al 2026, piuttosto che limitarsi alla fine del 2025, evidenziando una problematica ben più complessa di quanto inizialmente comunicato.
Un percorso in salita per l'AI di Apple
Questo rinvio segue un altro rapporto pubblicato all'inizio della settimana che dettagliava ritardi nei piani di Apple per una versione più conversazionale di Siri in iOS 19. Il quadro che emerge è quello di un'azienda che, nonostante le risorse e il prestigio, sta incontrando difficoltà significative nel tenere il passo con i progressi nel campo dell'intelligenza artificiale.
Per un'azienda abituata a mantenere standard elevati per i propri prodotti, questi contrattempi rappresentano non solo una sfida tecnica ma anche una potenziale minaccia alla sua reputazione di innovatore nel settore tecnologico. La pressione per recuperare terreno cresce, mentre i concorrenti continuano ad avanzare rapidamente nel campo dell'intelligenza artificiale conversazionale.
Resta da vedere se Apple riuscirà a superare questi ostacoli e a consegnare finalmente una versione di Siri all'altezza delle aspettative, o se sarà costretta a ripensare completamente la sua strategia nel campo dell'AI, con possibili conseguenze sul suo posizionamento nel mercato tecnologico globale.
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