Il caso antitrust tra Epic e Apple ha subito uno sviluppo significativo con il rifiuto della Corte Suprema di ascoltare le argomentazioni di entrambe le parti. Iniziato nel 2020 quando Epic ha implementato un proprio sistema di pagamento per la valuta virtuale di Fortnite, bypassando la commissione di Apple sulle transazioni in-app, il caso ha sollevato questioni antitrust riguardo all'App Store e all'approccio chiuso di Apple su iOS.
Negli ultimi tre anni si è parlato moltissimo di come Apple e Google dovrebbero permettere sistemi di pagamento alternativi all’interno delle app, rinunciando alle commissioni. Qualcosa in effetti si sta muovendo, e ora in alcuni casi è possibile fare acquisti pagando direttamente lo sviluppatore. A volte il prezzo è leggermente più basso, consentendo comunque al venditore di incassare un po’ di più. In ogni caso, almeno per ora la vittoria, o almeno la sconfitta meno pesante, è quella di Apple.
Tornando al caso statunitense, la Corte ha respinto entrambe le richieste, confermando in gran parte la vittoria di Apple. La decisione precedente aveva già stabilito che Apple aveva agito in modo anticoncorrenziale impedendo agli sviluppatori di informare gli utenti su alternative di pagamento. Apple, pur avendo vinto, dovrà ora riconsiderare le sue regole.
Epic è riuscita in qualche modo a far passare l’idea che si possano fare pagamenti in-app senza usare il sistema di Apple, ma allo stesso tempo Apple non è affatto obbligata a rendere le alternative semplici quando il sistema nativo. Gli sviluppatori dovranno sempre permettere il pagamento tramite app store, ma “potranno” informare i consumatori sull’esistenza di alternative più vantaggiose.
Alcuni, piuttosto che pagare la commissione, hanno eliminato del tutto la possibilità di fare acquisti in-app - come nel caso di Amazon con gli ebook.
E in ogni caso Apple non sarà obbligata, almeno per ora e almeno negli USA, a permettere la creazione di store alternativi su iOS, che era la richiesta principale di Epic. Il CEO di Epic, Tim Sweeney, ha commentato il risultato dichiarando la "sconfitta", pur accogliendo positivamente la possibilità di informare riguardo a sistemi di pagamento alternativi.
Che cosa cambierà sui nostri smartphone?
Anche (soprattutto) in Europa, Apple e Google stanno affrontando pressioni per aprire iOS e Android, permettendo l’esistenza di store alternativi e soprattutto facilitando pagamenti senza commissioni tramite smartphone e tablet, quando si fa un acquisto in-app.
I due colossi naturalmente stanno opponendo una fiera resistenza, ma sembra che le recinzioni siano destinate a cadere molto presto. Ciò che una volta veniva chiamato “giardino recintato” sta per diventare un po’ più aperto. Ma per noi utenti cambierà molto poco.
Il sistema di pagamento più semplice e immediato sarà sempre quello predefinito, quindi quello dove Google ed Apple incassano il 30% di commissioni. Però ci sarà qualche riga per informarci che potremmo andare su un sito esterno per pagare, e risparmiare qualcosina.
Pochi si prenderanno il disturbo di farlo.
Diversa quella situazione in cui l’acquisto in-app oggi non è proprio possibile, come per esempio gli ebook di Amazon o (in alcuni casi) l’abbonamento a Spotify. In queste situazioni già oggi è necessario comprare altrove, per esempio sul sito Amazon, e poi troveremo gli acquisti disponibili anche sull’applicazione per iPhone e iPad. A un certo punto, nel corso dei prossimi mesi, potrebbe comparire un link per fare la stessa cosa, ma in modo un po’ più semplice.