Un’associazione dei consumatori olandese ha avviato una class action contro Apple. La Consumer Competition Claims Foundation chiede un risarcimento di 5 miliardi di euro, tanto quanto incassato da Apple dal 2009 ad oggi.
La fondazione contesta ad Apple una situazione di monopolio all’interno dell’ecosistema iOS. Tutti gli acquisti in-app e gli abbonamenti devono passare direttamente attraverso i metodi di pagamento della Apple, che impone agli sviluppatori commissioni fino al 30%. Un salasso che, sostiene la CCCF, si traduce in costi più onerosi per l’utente finale.
«Apple utilizza illegalmente il suo potere monopolistico per fare pagare ai consumatori le app e gli acquisti in-app più del dovuto», si legge nel comunicato della Consumer Competition Claims Foundation inviato a Tom's Hardware. «La causa, che verrà intentata presso il tribunale distrettuale di Amsterdam, chiede il risarcimento dei consumatori UE, compresi quelli in Italia, che hanno acquistato un’app nell’App Store di Apple o effettuato un acquisto in-app con Apple dal 1 settembre 2009, nonché un’ingiunzione del tribunale per costringere Apple a cessare il suo comportamento illecito»
La Class Action nasce da una recente sentenza di un tribunale olandese, che ha multato Apple per 5 milioni di euro proprio in ragione dell'assenza di concorrenza all'interno di iOS, il sistema operativo degli iPhone.
«I consumatori non possono acquistare app — come Minecraft, Angry Birds, Baby Monitor 3G, Moofer MyFitnessPal e CandyCrush — sul proprio iPhone o iPad senza utilizzare la piattaforma di Apple», continua il comunicato della Consumer Competition Claims Foundation. « Apple ha adottato provvedimenti specifici per fare in modo che gli acquirenti di iPhone e iPad non abbiano altra scelta che acquistare app tramite l’App Store di Apple e pagare con Apple IAP, il servizio di pagamento dell’azienda».
Non è un problema solo per gli sviluppatori, secondo la fondazione questa situazione di monopolio, nei fatti, si traduce in una situazione di svantaggio per il consumatore finale. Non solo per il prezzo delle app - gonfiato dalle esose commissioni -, ma anche per l'assenza di una vera libertà di scelta. È Apple e solo Apple a decidere quale app possono essere scaricate dagli utenti, spesso con criteri arbitrari. Sebbene depositata presso un tribunale di Amsterdam, possono aderire alla class action anche i consumatori europei. Potete trovare maggiori informazioni a questo link.
La situazione descritta dalla fondazione potrebbe cambiare molto presto. La Commissione Europea si prepara a presentare il Digital Markets Act, un'ambiziosa proposta di regolamentazione del mercato dei servizi digitali che, tra le altre cose, potrebbe introdurre l'obbligo di sideloading e imporre ad Apple l'apertura del suo ecosistema ad app store alternativi.
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