Design in-ear e riduzione attiva del rumore, questi sono i due grandi cambiamenti che Apple ha apportato alle nuove AirPods Pro. Le nuove cuffie Apple non sono una versione potenziata delle AirPods 2, bensì degli auricolari differenti, più impegnativi rispetto gli originali AirPods e pensati per un pubblico differente.
Design
Un auricolare ANC, quindi con riduzione attiva del rumore, non può funzionare se non si occlude il condotto uditivo, per questo Apple ha dovuto optare per un design in-ear. Al corpo un po’ meno snello rispetto a quello degli AirPods, è collegata una cuffietta in gomma, che ha lo scopo d’inserirsi all’interno dell’orecchio. Diversamente dalla totalità degli altri auricolari in-ear, che tendono a inserirsi completamente all’interno dell’orecchio, Apple ha mantenuto il design simile a quello degli AirPods, quindi con uno stelo su cui sono posizionati i comandi.
La scelta di Apple è molto intelligente: prima di tutto non sarà necessario premere direttamente l’auricolare, azione che su molti modelli spinge ulteriormente l’auricolare nell’orecchio, creando anche fastidio. Con gli AirPods Pro dovrete invece afferrare lo stelo e premerlo, una o più volte, per controllare la riproduzione, le chiamate, l’assistente vocale o le modalità di riduzione del rumore.
Il “picchiettare” degli AirPods, per inviare i comandi, è molto più comodo, ma non avrebbe funzionato con i nuovi AirPods Pro, in quanto ogni tocco rischierebbe di spostare gli auricolari e inficiare il corretto posizionamento nell’orecchio.
Nella confezione sono inclusi tre differenti gommini di differenti dimensioni. La custodia è praticamente identica a quella degli AirPods, ma più grande. Integra la ricarica wireless e un pulsante sul dorso permette di attivare l’abbinamento Bluetooth, se vorrete usarli con smartphone differenti dagli iPhone, i cui collegamento avviene semplicemente avvicinando la custodia a un iPhone e aprendola.
Connettività e sensori
Gli AirPods Pro basano la loro comunicazione sul Bluetooth in versione 5.0. Il sensore posto sullo stesso è un sensore di pressione (Forse sensor), che rileva il comando quando premerete nell’apposita zona.
Dei sensori ottici permettono di capire quando li indosserete o toglierete, per automatizzare alcune funzione, come la messa in pausa della riproduzione musicale. Infine, un apposito sensore tarato per individuare le vibrazioni emesse dalla vostra voce lavora con i microfoni per captare la parola d’ordine “Hey Siri” che attiva l’assistente vocale.
Modalità ANC: riduzione attiva del rumore
Avrete tre modalità d’uso tra cui scegliere. Una modalità classica, in cui l’ANC non è attivo, ma il design in-ear offre un’isolamento passivo dall’ambiente. Una modalità ANC attiva, dove i due microfoni sono in ascolto per captare i suoni all’esterno, e immetterli nel flusso audio in controfase per ridurre il rumore (il funzionamento tipico dell’ANC).
Infine c’è una modalità “trasparenza”, che fa proprio l’opposto dell’ANC, cioè usa i microfoni esterni per ascoltare e immettere nel flusso audio i rumori esterni. Questa modalità è pensata per contrastare l’isolamento passivo e permettervi di ascoltare, senza problemi, quello che accade attorno a voi e, ad esempio, dialogare con una persona sono dovervi togliere gli auricolari.
Non c’è nulla di nuovo in queste modalità, sia quella ANC che quella di trasparenza, già viste sia su auricolari sia su classiche cuffie ANC.
Per passare da una modalità all’altra dovrete tenere premuto il sensore di pressione sullo stelo, e tramite l’iPhone potrete scegliere se il passaggio, alla pressione, deve essere tra tutte le modalità o solo due, selezionabili a piacimento. Se, ad esempio, la modalità di trasparenza non v’interessa, potrete impostare gli auricolari unicamente per attivare o disattivare l’ANC.
Qualità audio
La qualità audio è soddisfacente, ma non sono le cuffiette che suggeriremmo a un audiofilo. Possiamo equiparare la qualità a quella che avete con le AirPods, ma con un suono più ricco e caldo, conseguenza diretta del design in-ear.
Differentemente dalle AirPods ci siamo trovati meglio in differenti occasioni, soprattutto perché riducendo il rumore ambientale, la qualità d’ascolto cambia totalmente. Tuttavia, se siete in un ambiente poco rumoroso, suggeriamo di disattivare la riduzione del rumore, che porta a una resa più dettagliata e ricca.
La risposta generale è abbastanza lineare. Rispetto ad altri modelli, come le WF-1000XM3 di Sony, mancano di un po’ di precisione nella parte alta dello spettro. I bassi sono presenti, ma mai troppo vibranti; con alcuni generi musicali si sente questa mancanza, ma con film o audiolibri questo tipo di resa è ottima.
Insomma, non sono i migliori auricolari del genere in commercio per qualità audio, non ci sono nemmeno grandi difetti: un auricolare versatile che si adatta a più usi.
Autonomia
L’ANC o la modalità di trasparenza impattano sulla durata della batteria. Con una singola carica avrete fino a 4 ore circa di riproduzione audio, che diventano quasi cinque ore disabilitando l’ANC. Il tempo di chiamata è di almeno 3 ore.
La custodia permette di ricaricare le AirPods Pro cinque volte.
Esperienza d’uso
Il più grande dubbio che avevamo sule AirPods Pro, quando presentate, riguardava l’isolamento passivo e la facilità d’inserimento nell’orecchio. Un problema che affligge tutti gli auricolari in-ear, soprattutto quelli ANC, è la difficoltà d’inserirli velocemente nell’orecchio nella posizione corretta. Molti richiedono diversi secondi per trovare la giusta posizione e chiudere efficacemente il condotto uditivo per un perfetto isolamento acustico.
In questa valutazione ogni persona - e ogni orecchio - è differente, quindi ci sono i fortunati che impiegano pochi gesti, e i più sfortunati che non riusciranno mai a indossarli perfettamente. La nostra esperienza personale è stata buona, ma non ottima. Prima di tutto siamo stati felici nel constatare che l’inserimento nell’orecchio è abbastanza veloce, decisamente più veloce rispetto molti altri auricolari in-ear ANC sul mercato. Probabilmente la forma, con lo stelo, fa individuare immediatamente il verso d’inserimento, e permette di posizionare l’auricolare, spingerlo leggermente all’interno dell’orecchio per poi tirarlo leggermente dallo stelo per raggiungere la posizione finale. L’isolamento passivo ottenuto non è massimo, anche se è abbastanza buono.
Per capire se avete selezionato le cuffiette giuste per il vostro orecchio, Apple include un controllo software, che si basa sulla riproduzione acustica e un controllo tramite i microfoni dell’audio registrato. Se le cuffiette sono troppo piccole i microfoni saranno in grado di captare l’audio riprodotto con più facilità, e quindi vi verrà suggerito di provare un’altra misura. Questa funzione è certamente tra i pregi delle Pro. Peccato tuttavia il non aver inserito nella confezione anche delle cuffiette in memory foam.
La riduzione attiva del rumore funziona bene, ma non differentemente da quella implementata su altri modelli. In altre parole, Apple non fa miracoli e le prestazioni che otterrete saranno le stesse di altri prodotti sul mercato che integrano ANC. Non ci aspettavamo, in ogni caso, qualcosa di differente, e quindi possiamo ritenerci soddisfatti dalla riduzione attiva del rumore delle AirPods Pro.
Vale la pena ricordare che questa tecnologia funziona bene quando vi troverete in presenza di rumori prolungati ed omogenei, e soprattutto con le frequenze basse e medio basse. In altre parole, fanno un ottimo lavoro con il rumore cupo dei motori di un aereo o quando sarete su un treno, mentre se vi trovate in mezzo a una folla vociante, avrete si un po’ più di pace, ma l’impatto sarà nettamente inferiore.
Peccato per la mancanza - o impossibilità - d’implementare i comandi come sulle AirPods, cioè picchiettandole. Afferrare lo stelo e premerlo non è così immediato.
Verdetto
Le AirPods Pro si affiancano alle AirPods, e offrono in più la riduzione attiva del rumore. Se non vi serve questa funzione, oggi le AirPods sono ancora la scelta migliore, poiché sono più economiche, s’inseriscono nell’orecchio molto velocemente, e l’invio dei comandi “picchiettando” sulle cuffie è molto più comodo e veloce.
AirPods Pro offrono invece una riduzione del rumore di buon livello, un’autonomia simile a quella delle AirPods - e quindi soddisfacente rispetto agli standard attuali - e una comodità d’uso superiore rispetto a quella di altri modelli in-ear con ANC.
Il nostro dubbio più grande riguardava proprio la facilità d’inserimento nell’orecchio, e dopo un paio di settimane di prova, possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti. Il prezzo è molto alto, ma per poco meno di 300 euro avrete per le mani un paio di cuffie in-ear con ANC più confortevoli rispetto alle concorrenti, da tenerle indossate per molte ore, seppur non le migliori in termini di qualità audio.