Antenna 5G abbattuta a Frosinone: è caccia al vandalo

Un vandalo ha tagliato con un flessibile un'antenna telefonica. Intervento urgente richiesto per mettere in sicurezza la struttura.

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a cura di Andrea Maiellano

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Un'antenna 5G per la telefonia mobile è stata gravemente danneggiata a Veroli, in provincia di Frosinone.

Da quanto emerge dai primi rapporti sul caso, un gruppo di ignoti si sarebbe introdotto in un terreno privato in località Casalotto e avrebbe tagliato con una fiamma ossidrica la base della struttura in acciaio, rendendola pericolante.

Un episodio simile è accaduto a marzo nel vicino comune di Monte San Giovanni Campano.

L'episodio è stato denunciato pubblicamente da un dipendente della società Wind Tre, dopo che numerosi abitanti avrebbero allertato le autorità proprio in virtù dell'imponente traliccio barcollante.

I vigili del fuoco sono intervenuti per mettere in sicurezza l'area e, dopo aver terminato di adagiare il traliccio al suolo, hanno chiuso l'area per consentire la rimozione dell'antenna nei prossimi giorni.

I carabinieri locali hanno avviato le indagini sull'accaduto, ipotizzando che l'atto di vandalismo sia un possibile sabotaggio da parte di un gruppo di oppositori locali all'installazione dell'antenna, piuttosto che un istrionico tentativo di furto.

Per chi non lo sapesse, le antenne 5G non sono rischiose come quelle tecnologicamente più vecchie. Date le caratteristiche di questa tipologia di antenne, che producono fasci di radiazione puntati in modo tale da garantire il servizio all’utente solo nel momento in cui ne fa richiesta, la popolazione viene esposta a campi elettromagnetici solo nei brevi intervalli di tempo in cui si trova nella direzione di uno di questi fasci e sta avvenendo uno scarico dati.

Questa è la grande differenza rispetto a quanto avveniva per le generazioni precedenti di segnali, per i quali invece si aveva un’esposizione continua, su aree abbastanza ampie, per garantire una copertura costante agli utenti.

Ovviamente internet non poteva rimanere silente e fra persone che inneggiano a un novello Fleximan, e chi celebra l'operato del gruppo di vandali, per averli salvati dalla "minaccia della rete 5G", sono già molteplici i post, e gli articoli, che romanzano sull'accaduto.

Al netto del "popolo del web" questo atto vandalico all'infrastruttura delle telecomunicazioni solleva una serie di preoccupazioni sulla sicurezza delle reti mobili e sull'impatto di atti vandalici sui servizi essenziali.

La vicenda potrebbe essere collegata alle controversie sull'installazione di antenne 5G in alcune comunità, ma quello che più spaventa è che i vandali in questione non si sono curati della sicurezza dei loro stessi concittadini, considerando che il traliccio, rimasto barcollante per un discreto lasso di tempo, poteva precipitare addosso a delle persone generando una tragedia di dimensioni ben peggiori.

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