Da ora in poi, l'installazione non ufficiale delle app di "partner selezionati" potrà essere bloccata, grazie all'introduzione di un nuovo strumento nell'API di Play Integrity di Google. Tale meccanismo è stato rivelato per la prima volta alla conferenza di Google I/O a maggio e ora sta iniziando a manifestarsi sui dispositivi Android, come riportato da Android Authority.
Con questa novità, gli sviluppatori possono invocare l'API per mostrare ai loro utenti messaggi di "errore" durante il processo di sideloading, sollecitandoli a scaricare l'app direttamente dal Play Store di Google. Un esempio recente di questa implementazione si è visto con app come Tesco, BeyBlade X e ChatGPT, che ora invitano a scaricare l'applicazione tramite Play Store quando rilevano un tentativo di installazione da fonti non ufficiali.
In precedenza, l'API Play Integrity è stata utilizzata per bloccare app sensibili su smartphone che presentano modifiche significative rispetto al sistema operativo originale, includendo anche dispositivi con root o con sistemi operativi alternativi come GrapheneOS. Tali app possono ottenere un "verdetto di integrità" che informa se il dispositivo ha un ambiente software affidabile, con Google Play Protect attivo e supera altre verifiche software.
Nonostante le critiche da parte di alcuni esperti di sicurezza che hanno messo in discussione la veridicità dei sistemi di attestazione di Google, l'azienda continua a rafforzare i suoi sistemi di protezione. Un video sviluppato da Google, mostrato su YouTube, evidenzia che solo "alcuni partner selezionati" hanno accesso a questa protezione automatica, la quale rappresenta la "versione più forte della protezione antimanomissione di Google Play".
L'anno scorso Google ha introdotto la scansione del malware per le app installate tramite sideload e sia Google che Apple si sono opposte alla legislazione che amplierebbe i diritti di sideloading, citando problemi di sicurezza e affidabilità.
Mentre Google sembra stringere le maglie sul sideloading, Apple, in Europa, sta aprendo le porte a questa pratica e agli app store di terze parti. Spinta dalle normative europee, l'azienda di Cupertino ha annunciato che consentirà il sideloading delle app sui suoi dispositivi iOS, anche se con alcune restrizioni. Questa mossa epocale potrebbe rivoluzionare l'ecosistema delle app su iOS, offrendo agli utenti maggiore libertà di scelta e agli sviluppatori nuove opportunità di distribuzione.
È interessante notare come la situazione si stia ribaltando: un tempo Apple era sinonimo di un sistema chiuso, mentre Android era l'emblema dell'apertura. Ora, sembra che i ruoli si stiano invertendo, con Google che cerca di esercitare un maggiore controllo sull'installazione delle app e Apple che, seppur con riluttanza, si apre a nuove possibilità.