Se fate fatica a prendere sonno o vi svegliate durante la notte a ogni rumore, anche il più lieve, probabilmente avrete già provato a cercare una soluzione tecnologica per migliorare la qualità del vostro sonno. Chi vi scrive ha il sonno molto leggero, mi sveglio parecchie volte ogni notte e, nonostante ormai sia abituato a questo trend, sono sempre alla ricerca di stratagemmi che mi permettano di migliorare la situazione.
Un paio di tappi per orecchie sembrerebbe la soluzione più scontata, ma se avete provato a indossarli, avrete notato degli effetti collaterali: rumori bassi amplificati, un fischio costante, respiro e battito del cuore accentuato. Bisogna abituarsi, e non è facile.
Ognuno di noi è differente, e per trovare la giusta soluzione, bisogna andare a tentativi. Tra le opzioni disponibili ci sono gli auricolari a mascheramento dei rumori. Bose ci ha provato con le SoundSleep, un paio di auricolari sfortunati, che ha dovuto ritirare dal mercato per via di un malfunzionamento che non permetteva di ricaricare completamente la batteria. Ora sono disponibili in SoundSleep 2, che dobbiamo ancora provare, mentre Amazfit propone la sua versione, più economica, gli ZenBuds.
Il principio è identico: un paio di auricolari bluetooth, così piccoli da essere inseriti completamente nell’orecchio, che riproducono una melodia o un rumore a piacimento, con lo scopo di bloccare i rumori esterni durante la notte.
Come sono fatti
Questi minuscoli auricolari sono costruiti in plastica e ricoperti da delle cuffiette in silicone, contraddistinti dalla classica forma di un paio di auricolari in-ear, con un’aletta di supporto. La necessità di renderli il meno ingombranti possibili non ha permesso di aggiungere nulla, nemmeno un LED di stato. Rispetto ai Bose Soundsleep, di prima e seconda generazione, calzano peggio, ma nemmeno male.
Assieme agli auricolari viene fornita una custodia, con un coperchio che si apre ruotandolo. All’apertura la custodia rivela due alloggiamenti in cui inserire gli auricolari che verranno tenuti in sede da due piccoli magneti. Dovrete stare attenti quando li inserirete, i punti di contatto sono minuscoli, c’è il rischio che se non posizionati a dovere la batteria non si ricarichi correttamente.
Tre LED nella parte anteriore della custodia indicano lo stato di ricarica della batteria. Una porta USB C permette di ricaricare la custodia.
L’applicazione
Come per tutti i prodotti Amazfit, dovrete scaricare l’applicazione “Zepp”, che oltre alla gestione dei dispositivi offre anche informazioni aggiuntive sulla salute e aggrega i dati recuperati dai vari dispositivi.
Considerando la tipologia di attività che devono svolgere gli ZenBuds, le opzioni sono limitate. Dall’app vedrete lo stato di carica degli auricolari e potrete scegliere la traccia da riprodurre. Avrete dieci scelte, dal rumore della pioggia a quello delle onde, rumori di foresta con cinguettii, gracchiare di rane o anche un semplice rumore rosa. Il volume degli auricolari si regola sempre dall’interno dell’applicazione e non dai controlli classici dello smartphone.
Potrete impostare una sveglia, aggiornare il firmware, scegliere dopo quanto tempo gli auricolari devono spegnersi o impostare una modalità intelligente. Vediamo l’esperienza d’uso per approfondire le modalità a disposizione.
Esperienza d’uso
Dovrete scegliere la cuffietta in silicone che si adatta meglio al vostro orecchio perché è necessario utilizzare le ZenBuds come se fossero degli auricolari in-ear, e quindi bloccare i rumori esterni passivamente, per quanto possibile. L’ulteriore limitazione dei rumori avverrà tramite i suoni che verranno riprodotti durante l’uso. Nel nostro caso l’isolamento passivo non è ottimale, la cuffietta in silicone è molto morbida e non riesce a occludere totalmente il condotto uditivo, se non dopo averla sistemata per diversi minuti. Ovviamente in base alla conformazione delle vostre orecchie raggiungerete un isolamento passivo più o meno efficace.
Avviata la riproduzione sonora avrete differenti scelte: impostare una durata della riproduzione, fino a un massimo di 3 ore, dopodiché gli auricolari si spegneranno. Continuare la riproduzione per tutta la notte. Lasciare che siano gli auricolari a rilevare quando vi sarete addormentati per poi spegnersi. Gli Zenbuds offrono infatti anche il monitoraggio del sonno durante tutta la notte per poi mostrarvi, tramite l’applicazione, come avete passato la notte.
La modalità che sceglierete dipenderà dalla vostra necessità: se avete difficoltà ad addormentarvi potrete scegliere un tempo pre-impostato o la modalità intelligente. Se invece il vostro problema sono i rumori durante la notte, sarà meglio lasciare che la riproduzione continui.
Alcune opzioni, come la possibilità di avvisarvi di una chiamata telefonica in arrivo nonché il timer “concentrazione”, suggerisce che possiate utilizzare gli Zenbuds anche durante la giornata, per isolarvi dall’ambiente circostante e, appunto, ritrovare la concentrazione.
Nel mio caso ho provato gli Zenbuds con la riproduzione per tutta la notte, sia perché l’obiettivo era evitare di essere svegliato da rumori anomali, sia perché quando gli auricolari si spengono, la mancanza della melodia veniva interpretata come un cambiamento, e di conseguenza mi svegliavo. Se vi state chiedendo come sia possibile dormire con un suono riprotto nelle orecchie, anche di un’intensità elevata considerando che deve mascherare i rumori esterni, posso dirvi che dopo un po’ il cervello “cancella” quel rumore, e in pratica non lo sentirete più, fino a quando non vi sveglierete per accorgervi nuovamente della melodia. Non sono titolato per spiegarvi il motivo per cui accade quanto appena descritto, ma è quello che succede.
L’autonomia in riproduzione continua è di circa otto ore, quindi più che sufficiente per una notte di sonno. Nella modalità intelligente o con lo spegnimento dopo tre ore, e il monitoraggio continuo del sonno, l’autonomia sale a 12 ore. L’autonomia totale che offre la custodia, ricaricando gli auricolari, arriva a quasi 70 ore. Questo significa che potrete utilizzarli per un’intera settimana senza dover ricaricare la custodia.
Chi dovrebbe acquistarli
È molto difficile dare un giudizio che sia valido per tutti. Possiamo dirvi che una volta inseriti nell’orecchio, ci rimangono fino alla mattina, e potrete anche dormire sul fianco, con l’orecchio sul cuscino, e non vi daranno fastidio.
Ovviamente avrete sempre un auricolare nell’orecchio che, se siete fortunati, vi tapperà l’orecchio per un buon isolamento passivo. La sensazione iniziale è quella d’indossare dei tappi per orecchie, con la differenza che riproducendo un suono si mascherano non solo i rumori esterni, ma anche i suoni bassi accentuati di respiro, battito cardiaco o di qualcun altro che si muove nel letto affianco a voi. Ovviamente sono una buona soluzione anche se avete un partner che russa.
In ogni caso dovrete abituarvi. Preparatevi a dormire peggio per alcune notti, fintanto che vi abituerete a dormire con gli auricolari nell’orecchio. Successivamente la situazione dovrebbe migliorare. La mia esperienza è stata proprio quella descritta, dopo essermi abituato riesco a dormire meglio, nonostante non manchino le notti in cui ancora alcuni rumori mi svegliano. A volte, il movimento, sposta leggermente un auricolare e si diventa più vulnerabili ai rumori esterni.
Verdetto
Gli Zenbuds, così come le altre soluzioni simili, non rappresentano la soluzione definitiva a chi ha problemi a dormire. Tuttavia sono una buona opportunità che, se siete fortunati, vi permetteranno di dormire meglio. Se abitate in una zona rumorosa, avete un partner che russa e il sonno molto leggero, potrebbero aiutarvi.
Il fattore soggettivo, in questo caso, pesa molto sul giudizio. Se riuscirete a indossarli bene, vi abituerete a dormire con due auricolari nell’orecchio e terrete duro alcune notti per abituare il vostro cervello a ignorare il rumore, pur rilassante che sia, che suona nelle vostre orecchie, allora inizierete a dormire meglio.
Il nostro consiglio è di dargli una chance. In ogni caso gli Zenbuds funzionano bene, e costano meno dei bose Soundsleep, offrendo un’esperienza molto simile. Speriamo sono nell’aggiunta, da parte di Amazfit, di altre melodie per una più ampia scelta.