Varietà, personalizzazione e flessibilità
È forse improprio cercare di parlare di Android come se fosse una cosa sola. Come sanno molti lettori ogni smartphone è un po' un mondo a parte, con funzioni specifiche, modifiche piccole e grandi che rendono difficile confrontare un modello con l'altro. In parte questo alimenta l'annosa questione della frammentazione e rallenta gli aggiornamenti – ma su questo pesa di più la volontà dei produttori. Dall'altra parte ci offre un'ampissima scelta.

Ancora più importante, se una cosa non ci piace su Android è molto probabile che ci sia un modo per cambiarla. È persino possibile cambiare il launcher, vale a dire quell'app che determina l'aspetto della schermata home, delle icone e delle notifiche, e parte di come funziona il telefono. È una "quantità di libertà" davvero enorme.
Va detto che la personalizzazione e la modifica dello smartphone sono cose che riguardano solo gli utenti esperti, e che la maggior parte del pubblico compra e usa lo smartphone così com'è. Sempre più persone tuttavia sono consapevoli di queste possibilità, e ogni giorno che c'è meno timore all'idea di installare un nuovo launcher o di modificare il pannello dei Quick Settings.
Di contro l'iPhone è sempre uguale a sé stesso; iOS deve piacerti così com'è, oppure ti fai andare bene quello che ti sembra una mancanza. Comunque la si metta non è possibile fare alcuna modifica sostanziale: possiamo cambiare la suoneria, l'immagine di sfondo e qualche altro dettaglio estetico, ma nulla di più.
Quanto si dice che iPhone è chiuso e Android aperto è proprio a questo che ci si riferisce: l'iPhone è uno (seppure con qualche variante) mentre "smartphone Android" significa una enorme varietà di modelli e versioni del sistema operativo, ma soprattutto libertà per l'utente di rendere lo smartphone ciò che più preferisce