Il telescopio spaziale James Webb ha confermato l'accuratezza delle precedenti misurazioni del tasso di espansione dell'universo effettuate dal telescopio Hubble. Un nuovo studio pubblicato su The Astrophysical Journal riporta, infatti, che le osservazioni di Webb supportano i dati di Hubble sulla costante di Hubble, che misura quanto velocemente l'universo si sta espandendo.
Il nuovo studio ha utilizzato tre diversi metodi per determinare le distanze di galassie ospitanti supernove, analizzando circa un terzo del campione totale di galassie osservate da Hubble. I ricercatori hanno usato la distanza nota della galassia NGC-4258 come punto di riferimento e hanno calcolato le distanze utilizzando stelle variabili Cefeidi, verificando i risultati con misurazioni complementari basate su stelle ricche di carbonio e giganti rosse.
Le osservazioni di Webb hanno permesso di vedere oltre la polvere interstellare che rendeva più sfocate e sovrapposte le immagini di Hubble di quelle stelle. Ciò ha consentito agli astronomi di distinguere più facilmente le singole stelle e confermare con un alto grado di confidenza l'accuratezza dei dati di Hubble.
Ora spetta ai teorici proporre nuove ipotesi per spiegare questi risultati. Il cosmologo Marc Kamionkowski, non coinvolto nello studio, ha commentato:
"Una possibile spiegazione per la tensione di Hubble sarebbe se ci fosse qualcosa di mancante nella nostra comprensione dell'universo primordiale, come una nuova componente di materia - energia oscura primordiale - che ha dato all'universo una spinta inaspettata dopo il Big Bang". Ha aggiunto che ci sono anche altre idee, come proprietà peculiari della materia oscura, particelle esotiche o campi magnetici primordiali che potrebbero spiegare il fenomeno.
Adam Riess, autore principale dello studio, ha sottolineato l'importanza di questi risultati: "Webb che conferma Hubble significa che stiamo davvero vedendo qualcosa che non va nell'universo". Ha spiegato che stanno misurando direttamente distanze e redshift, che forniscono una misura diretta di quanto velocemente l'universo si sta espandendo.
Insomma, questa ricerca rappresenta un importante passo avanti nella comprensione dell'espansione cosmica, confermando l'esistenza di una tensione tra osservazioni e teoria che potrebbe portare a scoperte rivoluzionarie in cosmologia. Ulteriori osservazioni e analisi teoriche saranno necessarie per risolvere definitivamente questo enigma e potenzialmente rivoluzionare la nostra comprensione dell'universo.