Scienze

Svolta storica: gli ologrammi 3D ora si possono toccare

Un display 3D innovativo che proietta immagini su una superficie flessibile, superando i limiti dei tradizionali ologrammi con diffusori oscillanti rigidi.

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a cura di Andrea Maiellano

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Un recente traguardo scientifico potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui interagiamo con la tecnologia visiva. Un team di ricercatori guidato dalla Dr. Elodie Bouzbib dell'Università Pubblica di Navarra ha sviluppato il primo display olografico 3D interattivo al mondo che permette agli utenti di manipolare fisicamente le proiezioni luminose virtuali. Questa innovazione supera uno dei limiti fondamentali degli ologrammi tradizionali: l'impossibilità di toccarli senza rovinare l'illusione o danneggiare l'apparecchiatura che li trasmette.

Gli ologrammi convenzionali utilizzano display volumetrici a scansione che proiettano immagini a diverse altezze su una superficie oscillante rigida, chiamata diffusore, a una velocità di circa tremila oscillazioni al secondo. Questo sistema crea l'illusione di un oggetto tridimensionale sospeso nello spazio senza bisogno di occhiali 3D speciali. Tuttavia, la natura rigida e il rapido movimento della superficie rendono impossibile l'interazione fisica - al primo tocco si rischia di rompere il meccanismo o, peggio, ferirsi.

La soluzione trovata dai ricercatori è tanto semplice quanto geniale: sostituire la superficie oscillante rigida con strisce elastiche. Questo materiale morbido e flessibile non solo elimina il rischio di lesioni durante il contatto, ma trasforma il tocco nell'elemento centrale dell'esperienza. Il sistema, denominato "FlexiVol", implementa anche algoritmi di correzione dell'immagine che preservano l'accuratezza visiva dell'ologramma durante la manipolazione.

"I partecipanti ai test hanno espresso una netta preferenza per l'interazione manuale rispetto all'uso di un mouse 3D", rivelano i ricercatori nei loro risultati preliminari. La maggioranza dei 18 soggetti coinvolti nella sperimentazione ha trovato il metodo tattile più naturale e preciso rispetto ai controlli indiretti. Questo feedback positivo suggerisce che la tecnologia risponde efficacemente a un'esigenza umana fondamentale: la connessione fisica con gli oggetti che ci circondano, anche quando questi sono proiezioni luminose.

Il futuro è a portata di mano, letteralmente.

L'approccio rivoluzionario consente di interagire con ologrammi tridimensionali utilizzando gesti familiari come pizzicare e ruotare, simili a quelli che utilizziamo quotidianamente sui display 2D degli smartphone. L'intuitivitàà dell'interfaccia rappresenta uno dei punti di forza più significativi di questa tecnologia, eliminando le barriere di apprendimento che spesso accompagnano le nuove interfacce.

Sebbene il sistema richieda ancora perfezionamenti, le potenziali applicazioni sono già evidenti. Nel campo educativo, per esempio, questa tecnologia potrebbe trasformare radicalmente l'insegnamento di materie complesse come l'anatomia o l'ingegneria, permettendo agli studenti di manipolare modelli tridimensionali interattivi. I musei potrebbero offrire esperienze immersive dove i visitatori interagiscono fisicamente con riproduzioni di artefatti storici o opere d'arte senza rischi di danneggiamento.

I dettagli tecnici della ricerca sono stati pubblicati in un documento intitolato "FlexiVol: a Volumetric Display with an Elastic Diffuser to Enable Reach-Through Interaction" sulla piattaforma HAL. Il team presenterà i risultati alla Conferenza CHI 2025 in Giappone questo mese, dove la comunità scientifica internazionale potrà valutare da vicino i progressi di questa tecnologia tattile olografica.

Un video esplicativo dettagliato è disponibile su YouTube per chi desidera comprendere meglio il funzionamento del sistema. Il filmato mostra chiaramente come la superficie elastica risponda al tocco umano mentre mantiene l'integrità visiva dell'ologramma, evidenziando il potenziale rivoluzionario di questa tecnologia per le interfacce del futuro.

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