Il primo equipaggio europeo a compiere un volo a bordo di Virgin Galactic, la navicella sub orbitale di proprietà del miliardario Richard Branson, sarà composto interamente da personale italiano.
A decollare il prossimo autunno dallo SpacePort privato della compagnia, situato nel deserto di Las Cruces, in New Mexico, saranno un ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, il CNR, e due ufficiali della nostra Aeronautica Militare, più ovviamente i due piloti di Virgin Galactic.
Frutto di un accordo, siglato nell'ottobre del 2019, tra la compagnia di Branson e l'Aeronautica Militare, questa sarà la prima missione privata a carattere scientifico a vedere coinvolte le due parti. Il nostro equipaggio sarà impegnato ad effettuare tutta una serie di esperimenti riguardanti molteplici campi, quali la medicina, lo studio di materiali avanzati, la fluidodinamica e la fisiologia del volo spaziale.
L'equipaggio prenderà posto a bordo della navicella SpaceShipTwo, progettata per trasportare sia passeggeri umani, fino a sei, sia del payload specifico fino nella parte alta dell'atmosfera. La navicella partirà da terra agganciata a un carrier, un aereo vettore che la porterà ad una altitudine di circa 15 km dove, una volta rilasciata, accenderà il suo propulsore e raggiungerà la quota sub orbitale, a cavallo della cosiddetta linea di Karman, intorno ai 100 km di quota, al confine tra l'alta atmosfera e lo spazio extra atmosferico propriamente detto.
Secondo il Colonnello Marco Galgani, Vice Capo Ufficio Generale per lo Spazio della nostra Aeronautica Militare, con questa missione il personale potrà acquisire l'esperienza necessaria per poter replicare, nel più breve tempo possibile, questo tipo di lanci anche sul territorio Nazionale, collaborando con con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Enac.