Per fondare una colonia su Marte bastano 22 persone

Secondo un recente studio, basterebbero solo 22 persone per dare vita a una colonia a lungo termine sul pianeta rosso, Marte.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Nell'ambito della sempre più fervida discussione sulla colonizzazione del pianeta rosso da parte della persona più ricca del mondo, la possibilità di creare un avamposto a lungo termine sul pianeta rosso sembra essere meno lontana di quanto si pensi. Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell'Università George Mason, basterebbero solo 22 persone per avviare con successo una comunità sostenibile su Marte.

La ricerca non si è limitata a esaminare solo la questione della popolazione, ma ha affrontato diversi aspetti cruciali come la disponibilità delle risorse, la stabilità sociale e altro ancora. Inizialmente, il team di ricercatori ha ipotizzato che l'avamposto su Marte opererebbe per un periodo di 28 anni. Che gli abitanti dell'avamposto scelgano di fare ritorno sulla Terra o di stabilirsi definitivamente su Marte è stato considerato irrilevante per le simulazioni condotte.

Attraverso l'utilizzo di una Modellazione Basata su Agenti (ABM), il team ha esaminato le possibili interazioni tra coloni, risorse e l'ambiente marziano. I dati raccolti da ambienti ad alto stress e remoti, come la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), sono stati utilizzati come base per la simulazione. La simulazione ABM ha presupposto alcune condizioni per l'avamposto marziano. In particolare, si è supposto che l'avamposto fosse già stato costruito e che disponesse di un approvvigionamento affidabile di aria e acqua. Inoltre, era prevista una fonte di energia per almeno sette anni dalla data di colonizzazione, grazie a un reattore nucleare. Sebbene alcune di queste attività potessero essere svolte da robot, il coinvolgimento di personale umano aggiuntivo potrebbe risultare necessario per rendere pienamente operativo un avamposto di questo genere.

Lo studio, reso disponibile sul server di preprint arXiv, ha considerato diverse dimensioni di popolazione, da un minimo di 10 a un massimo di 170 individui. La conclusione è stata che un numero minimo di 22 persone sarebbe sufficiente per garantire il successo di un'avventura di 28 anni sul pianeta rosso. Inoltre, la simulazione ha suggerito che un insediamento focalizzato sull'estrazione di risorse potrebbe sopravvivere anche con soli 10 abitanti, a condizione che la popolazione venisse rialzata a 22 individui entro un periodo di 1,5 anni. Questo sarebbe il lasso di tempo approssimativo tra le missioni di rifornimento dalla Terra, tenendo conto delle finestre di trasferimento Terra-Marte.

Oltre alla questione numerica, la simulazione condotta dall'Università George Mason ha tentato di identificare i tratti di personalità ideali per i potenziali coloni marziani. Quattro categorie generali sono emerse da questo studio: "piacevole", "socievole", "reattivo" e "nevrotico". Gli individui "piacevoli" sono stati identificati come quelli con una bassa competitività e aggressività, e una mancanza di attaccamento a routine rigorose. Gli individui "socievoli" sono invece caratterizzati da un'indole estroversa e dalla mancanza di fissazione sulla routine. Il gruppo "reattivo" è moderatamente competitivo e dà valore alla routine, mentre gli "nevrotici" mostrano elevata competitività e aggressività, ma difficoltà nell'adattarsi alla noia.

Sebbene al momento non esistano sforzi concreti per la colonizzazione di Marte e Elon Musk abbia rallentato il suo ambizioso piano di inviare coloni, l'attenzione si sta concentrando sulla Luna e sulla creazione di una presenza umana a lungo termine lì. Con una base lunare o una stazione in orbita, mantenere un avamposto marziano con alcune dozzine di persone potrebbe risultare più gestibile e realizzabile.

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