Secondo un report pubblicato dal Wall Street Journal, OpenAI è in trattative con la società Helion per accedere ai generatori di elettricità a fusione nucleare dell'azienda, una tecnologia ancora in fase di sviluppo. L'accordo potrebbe garantire in un futuro prossimo grandi quantità di energia necessarie per alimentare i datacenter dedicati al machine learning di OpenAI.
Si da il caso che il CEO dell'azioenda, Sam Altman, possieda una quota di 375 milioni di dollari in Helion, oltre a ricoprire il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione. Per questo motivo, Altman si è auto escluso dalle negoziazioni per evitare conflitti di interesse. Un accordo con OpenAI rappresenterebbe una vittoria per Helion, che punta a realizzare centrali a fusione nucleare pratiche e utilizzabili, anche se la tecnologia è ancora in fase di sviluppo e non ci sono certezze sulla sua riuscita in tempi brevi.
Al momento, OpenAI utilizza server di Microsoft Azure per l’addestramento e l'esecuzione dei suoi modelli di intelligenza artificiale e non possiede datacenter propri. Tuttavia, un nuovo supercomputer da 100 miliardi di dollari, soprannominato Stargate, potrebbe essere tra i primi a beneficiare dell'energia elettrica prodotta da Helion.
L'ambizioso progetto ha il supporto di OpenAI e prevede un consumo di cinque gigawatt di potenza, con una data di completamento prevista per il 2028, lo stesso anno in cui Microsoft dovrebbe iniziare a ricevere energia da Helion. Del resto OpenAI non è l'unica azienda che intende affidarsi a Helion per alimentare i suoi progetti futuri, dato che Microsoft ha già stipulato un accordo ancora più ambizioso con il fornitore.
Detto questo, trattandosi di una tecnologia ancora in fase di sviluppo, non ci sono garanzie che Helion riesca a portare a termine il progetto anche al netto dei lauti investimenti delle Big Tech americane. Al contempo OpenAI, Microsoft e molte altre realtà che operano nel mondo dell'Intelligenza Artificiale hanno sempre più bisogno di trovare fonti rinnovabili per supportare i loro progetti, quindi la speranza è che dalla loro necessità nasca una fonte di energia sostenibile per tutti.