Non ti assumo anche se sei bravo, me l'ha detto l'IA

Le aziende stanno sempre più affidando alle piattaforme di assunzione basate sull'intelligenza artificiale, ma molte persone altamente qualificate rischiano di essere scartate.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Sempre più aziende usano sistemi IA per scremare i curricula e fare una prima selezione dei candidati, ma secondo la BBC questi sistemi potrebbe escludere i migliori candidati

Strumenti di analisi del linguaggio del corpo, valutazioni vocali, test a base di giochi e scanner di curriculum sono solo alcuni degli strumenti utilizzati dalle aziende per selezionare i candidati attraverso software di reclutamento guidati dall'intelligenza artificiale. Sistemi usati da quasi il 50% delle aziende, e che in teoria aiutano a migliorare il reclutamento di nuovo staff così come la gestione del personale esistente

Sembra fantastico ma i problemi non mancano. Prima di tutto, molti speravano che la tecnologia IA avrebbe eliminato i pregiudizi nel processo di assunzione, ma in alcuni casi sta accadendo l'opposto. Inoltre proprio questi pregiudizi “integrati” spesso e volentieri portano all’esclusione dei candidati migliori. 

Hilke Schellmann, autrice di Algorithm: How Ai Decides Who Gets Hired, Monitored, Promoted, and Fired and Why We Need to Fight Back Now, e docente di giornalismo presso l'Università di New York, dichiara che il rischio maggiore che tali software comportano non è la sostituzione delle posizioni lavorative, come spesso si teme, ma piuttosto il fatto che diventino ostacoli e ci impediscano di raggiungerle a priori. 

Chi riceve un rifiuto in genere non è consapevole che la ragione sta in un algoritmo, perché non viene fornita alcuna spiegazione. Questo solleva preoccupazioni su possibili discriminazioni sistemiche e il fatto che le aziende abbiano scarsa motivazione a indagare sui difetti del sistema.

L’uso di IA nella selezione e reclutamento del personale, intanto, è sempre più diffuso e pervasivo. Indagini come questa vanno considerate quindi come un importante campanello di allarme: le aziende che risolveranno per prime il problema saranno anche quelle che, probabilmente, potranno assumere i professionisti più qualificati, ottenendo così un vantaggio competitivo.

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