Neuralink, presto partiranno i primi test clinici

Neuralink avvia test clinici in Canada: impianto cerebrale per controllare dispositivi col pensiero. Funzionerà davvero?

Avatar di Andrea Riviera

a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Neuralink, l'azienda di Elon Musk specializzata in interfacce cervello-computer, ha ottenuto l'approvazione di Health Canada per avviare i primi studi clinici sull'uomo al di fuori degli Stati Uniti. Il Toronto Western Hospital sarà il "primo ed esclusivo sito chirurgico" per la procedura in Canada, con il reclutamento dei partecipanti già aperto.

Lo studio, denominato CAN-PRIME, mira a valutare la sicurezza dell'impianto Neuralink e del robot chirurgico, nonché a testare le funzionalità iniziali dell'interfaccia cervello-computer. L'obiettivo è consentire alle persone con tetraplegia di controllare dispositivi esterni con il pensiero, senza bisogno di fili o movimenti fisici.

Il primo paziente umano di Neuralink, che ha ricevuto l'impianto all'inizio di quest'anno, ha riscontrato alcuni problemi con il ritrarsi dei filamenti dell'impianto dal cervello. Nonostante ciò, sembra stare bene e ha annunciato di voler presto sfidare se stesso a utilizzare Neuralink per 72 ore consecutive per dimostrare le potenzialità della tecnologia.

Questo secondo paziente, operato a luglio, stava già utilizzando software CAD (Computer-Aided Design) poche settimane dopo l'intervento, mostrando promettenti progressi.

Per i trial in Canada, Neuralink sta cercando specificamente pazienti "con capacità limitata o nulla di usare entrambe le mani a causa di lesioni al midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA)". Questa selezione mirata permetterà di valutare l'efficacia dell'impianto in casi di grave disabilità motoria.

L'espansione degli studi clinici in Canada rappresenta un importante passo avanti per Neuralink, offrendo nuove opportunità di ricerca e potenzialmente accelerando lo sviluppo di questa tecnologia rivoluzionaria nel campo delle interfacce cervello-computer.

Chissà se questa tecnologie arriverà davvero a funzionare e a migliorare la vita delle persone, oppure finirà in un nulla da farsi. Da parte nostra c'è molta curiosità e non vediamo l'ora di vedere come finiranno (e quali risultato porteranno) questi test clinici. Magari fra qualche potremmo vederne anche in Italia. In quel caso, sareste interessati a provare?

Leggi altri articoli